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Sistema elettorale

Politiche 2022, l’imprevedibile effetto “flipper”. Ecco come funziona

È il meccanismo che si scatena nell’assegnazione dei seggi al proporzionale. Facendo saltare “poltrone” certe

Pubblicato il: 26/08/2022 – 16:19
Politiche 2022, l’imprevedibile effetto “flipper”. Ecco come funziona

ROMA È uno dei meccanismi più variabili del perverso sistema elettorale introdotto dal Rosatellum. Si tratta del cosiddetto “flipper”. Una sorta di effetto a catena che può essere innescato nella distribuzione di seggi tra i partiti in Italia. Con un minimo scarto di voto, può infatti far venire meno un “posto” in una regione per assegnarla in un’altra.
Un meccanismo che riguarda solo la quota proporzionale del sistema elettorale in vigore e che verrà adottato per indicare chi dei 252 deputati siederà a Palazzo Montecitorio. Il resto dei parlamentari verrà infatti designato in collegi uninominali: in questo caso viene eletto chi prende un solo voto in più rispetto all’avversario.
Mentre per assegnare i seggi ad un singolo partito nel sistema proporzionale a livello locale occorrerà incrociare i dati che quella formazione avrà ottenuto in tutta Italia.
Ed è qui che s’innesta il contorto gioco del “flipper”.

Come funziona

Entrando nello specifico il Paese è diviso in 28 circoscrizioni e al loro volta in 49 collegi plurinominali che eleggono da uno ad otto deputati. I partiti per concorrere presentano listini bloccati da quattro nomi ciascuno. Per assegnare i seggi occorre innanzitutto che la lista abbia superato il 3% dei voti (soglia di sbarramento) su base nazionale. Ma per assegnarli poi a cascata sul territorio occorre comprendere quanto il singolo partito abbia ottenuto nei collegi plurinominali.
Dunque se a livello di circoscrizione il risultato ottenuto non coincide con il numero di seggi che spetterebbe su base nazionale a quel partito, allora si toglie quel seggio alla formazione che ne ha uno di troppo e lo si dà a quello che risulta deficitario a livello nazionale.
Per compensare questa disparità, verrà tolto quel seggio nella circoscrizione dove quel partito ha ottenuto il risultato con il numero minore dei voti (frazione di quoziente più basso) e riassegnato all’altro dove il candidato ha sfiorato il risultato ottenendo il numero maggiore di voti (resto più alto). Ora se questo scambio non è possibile applicarlo nella stessa circoscrizione si cercherà in altre regioni – che subiranno inevitabilmente una distorsione dell’esito finale di compensazione – innescando appunto un effetto a catena: il flipper.
Un meccanismo che rende decisamente imprevedibile comprendere per il singolo candidato se verrà o meno eletto, se non a conclusione di tutte le operazioni di voto su base nazionale.

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