CATANZARO Sarà una coda d’estate doppiamente impegnativa per la politica catanzarese, coinvolta nella campagna elettorale delle Politiche, ma anche nella preparazione alle elezioni di secondo grado per scegliere il prossimo presidente della Provincia. L’appuntamento a Palazzo di Vetro è fissato al 28 settembre, tre giorni dopo il voto per le Politiche anche se, ovviamente, le Provinciali non seguiranno la canonica liturgia della campagna elettorale, visto che a votare saranno solo i sindaci e i consiglieri comunali del territorio (che a loro volta potranno votare solo il sindaco di un Comune della provincia). Nonostante questo, tuttavia, l’elezione del presidente della Provincia di Catanzaro rappresenta uno “snodo” politico di notevole significato, sia per il centrodestra, chiamato a confermare la guida dell’ente intermedio dopo la decadenza, a giugno, dell’ormai ex sindaco del capoluogo Sergio Abramo, sia per il centrosinistra, che si gioca buone chance di riconquistare la Provincia dopo l’esperienza dal 2014 al 2018 targata Enzo Bruno. È quindi già tempo di “grandi manovre” nelle due coalizioni principali. Nelle scorse settimane da più parti si era ventilata la possibilità di un candidato alla presidenza della Provincia unico per le due coalizioni, alla luce della gravissima situazione economica e finanziaria nella quale versa l’ente, in procedura di riequilibrio e a rischio perenne di default.
Ma negli ultimi giorni i contatti che pure – timidamente, in verità – erano stati avviati dagli sherpa di centrodestra e di centrosinistra si sarebbero definitivamente interrotti, con la conseguenza che all’orizzonte si profila uno scontro “classico” tra i due schieramenti.
Particolarmente fibrillante viene definito dai “bene informati” il clima nel centrodestra, nel quale i vari big del territorio ancora non hanno trovato una sintesi e le aspettative sono tante e anche contrastanti.
Fonti accreditate a esempio riferiscono che un particolare interesse verso la candidatura alla presidenza della Provincia lo starebbe manifestando il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, soprattutto dopo che il centrodestra non guida più il Comune di Catanzaro: Mascaro – a quanto risulta – potrebbe essere il nome “caldeggiato” da varie aree della coalizione, a partire da alcuni settori di Forza Italia.
Ma in lizza potrebbe esserci anche Amedeo Mormile, sindaco di Soveria Simeri, vicinissimo al presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, della Lega, mentre per gli osservatori politici andranno studiate anche le intenzioni di un altro “colonnello” del centrodestra sul territorio, Antonio Montuoro, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Bilancio a Palazzo Campanella. E inoltre punterebbe alla candidatura anche l’attuale presidente facente funzioni della Provincia, Fernando Sinopoli, sindaco di Centrache, di Italia al Centro. Si confida, nel centrodestra, nella fumata bianca della prossima interpartitica, in programma in settimana e fin da adesso annunciata come particolarmente “calda”.
Quadro meno confuso e meno teso invece nel campo del centrosinistra, che potrebbe calare sul tavolo molti nomi, da quello del sindaco di Soverato, Daniele Vacca, vicino al consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci, a quelli di Elisa Sacco, sindaco di Borgia, sempre del Pd, e anche di Domenico Giampà, sindaco di San Pietro a Maida e segretario provinciale democrat.
Nel Pd e nel centrosinistra comunque si attendono anche le mosse del neo sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, considerando il notevole “peso” del Comune di Catanzaro alla luce del sistema del voto ponderato che caratterizza le Provinciali. A disposizione delle coalizioni tuttavia non c’è tanto tempo: entro l’8 settembre bisognerà chiudere i giochi ed esprimere il candidato alla presidenza della Provincia di Catanzaro. (c.a.)
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