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“l’altra politica”

Auddino: «M5S ha dato risposte ai cittadini». Pitaro: «Con il Pd si tutelano il Pnrr e il Sud». Siviglia: «Sì al rigassificatore di Gioia Tauro»

A “L’altro Corriere Tv” il serrato confronto tra candidati al collegio Calabria 2 del Senato: sul tavolo i temi politici di maggiore attualità

Pubblicato il: 20/09/2022 – 10:33
Auddino: «M5S ha dato risposte ai cittadini». Pitaro: «Con il Pd si tutelano il Pnrr e il Sud». Siviglia: «Sì al rigassificatore di Gioia Tauro»

LAMEZIA TERME Dalle questioni più prettamente politiche, a partire dalle responsabilità nella caduta del governo Draghi, alle ricette per uscire dalla crisi, dal dibattito sul rigassificatore a Gioia Tauro alla legalità: sono stati questi i temi al centro della puntata di “L’altra Politica” andata in onda ieri sera su “L’altro Corriere Tv” (canale 75). Sollecitati dalle domande di Ugo Floro, a confrontarsi, in modo anche serrato, sono stati Giuseppe Auddino (M5S), Francesco Pitaro (Pd) e Agostino Siviglia (Terzo polo) tra i candidati al collegio uninominale Calabria 2 del Senato, collegio comprendente le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria.

Giuseppe Auddino

La caduta del governo e le emergenze

Il primo tema suo tavolo del dibattito è stato quello delle alleanze. Secondo Pitaro «potevamo stare insieme, ma evidentemente non si sono create le condizioni. Non posso che segnalare l’irresponsabilità di chi, tra questi anche M5S, improvvisamente ha staccato la spina al governo e ci ha paracadutati in una crisi di governo in un periodo storico drammatico. Credo che questa sfida elettorale sia una sfida molto importante, Si tratta di arrestare l’avanzata delle destre sovraniste, nazionaliste, populiste, che si rifanno a Orban e Putin, che hanno votato contro il Pnrr, che è una occasione epocale, storica per la Calabria e per il Sud. La Lega – ha aggiunto il candidato Pd – è una forza politica, populista e sovranista che per anni ha raccolto il consenso sputando fango sul Sud, parlando di fannulloni calabresi e tagliando i fondi alla Calabria e al sud. Tutte queste cose noi dobbiamo ricordarcele. Perché votare Pd? Perché abbiamo l’occasione epocale e il Pd è stato tra quelli che ha votato il Pnrr, sono 200 miliardi di euro, il cui 40% è destinato al Sud e questo può far restringere il divario territoriale tra Nord e Sud». Siviglia a sua volta ha osservato: «Ho sempre creduto molto nella possibilità di un polo liberale, popolare, riformista, socialista, socialdemocratico, liberaldemocratico. Che sono poi le grandi tradizioni della politica italiana. Purtroppo però c’è stata una grande disaffezione alla politica da parte dei cittadini e anche uno dei motivi principali per i quali io ho deciso di partecipare. Citando Gaber, la libertà è partecipazione. Agli elettori calabresi – ha rilevato il candidato del Terzo polo – dico che si può cambiare se si vuole. Bisogna però partecipare, votare non è soltanto una scelta libera, ma è un dovere civico. Spero che molti cittadini possano votare per sovvertire un pronostico che sembra scontato, ma che potrebbe non esserlo proprio grazie al voto degli elettori calabresi». Auddino ha invece evidenziato: «Ho il dubbio che il candidato del centrodestra nel secondo collegio del Senato, Minasi, della Lega, si voglia sottrarre al confronto. Cosa ha fatto in questo collegio? Abbiamo chiesto e difeso con le unghie e con i denti il Superbonus perché 38.000 imprese edili e tante famiglie aspettavano che si sbloccassero i crediti. Queste cose avevamo chiesto a Draghi ed è uno dei motivi per i quali siamo usciti da questo governo, scatenando poi questa crisi da molti inaspettata. A Letta dico che ci avrei pensato molto prima di riaprire la porta a quel Renzi che gliela chiuse miseramente quand’era al governo. Noi abbiamo difeso il Superbonus, io nel mio piccolo, stabilizzando gli Lsu-Lpu, portandoli a 18.000 euro dopo 25 anni di precariato e togliendo dalla crisi l’intero porto di Gioia Tauro ho fatto sì che abbiamo salvato 377 operai e portuali: oggi il porto di Gioia Tauro è fra i 10 porti più grandi al mondo. Adesso – ha ricordato il candidato M5S – partirà il mio progetto sul retroporto di Gioia Tauro che riqualificherà l’intera area industriale. Credo che questo sia un modo di dare risposte ai cittadini, però per andare incontro all’aumento delle bollette il governo Draghi, fino al nuovo governo, dovrà continuare a fare molto».

Francesco Pitaro

Il tema del rigassificatore

Siviglia ha definito «grave aver fatto cadere il governo di Mario Draghi, una delle più autorevoli personalità a livello non solo nazionale ed europeo, ma a livello internazionale, durante una guerra nel cuore dell’Europa. Il nostro programma è un programma estremamente chiaro che parla del prezzo del gas con un tetto, sia a livello nazionale che europeo, della scissione fra il gas e l’elettricità che già comporterebbe un abbattimento delle bollette, dell’immediata realizzazione del rigassificatore di Piombino, ma anche di quello di Gioia Tauro, che da questo punto di vista anche il presidente Occhiuto, che è persona di grande esperienza politica, condivide». Di diverso avviso Auddino: «A me non sorprende che Renzi parli con Occhiuto o con la destra, sorprende che Renzi parli con la destra per il rigassificatore e non per la sanità, cioè parli non di come salvare le persone ma di come costruire un impianto che la normativa Seveso considera a rischio incidenti. Sono 20 anni che mi occupo di questi temi. Il rigassificatore è pericoloso, considerando poi il traffico già intenso al porto di Gioia Tauro e il fatto che Occhiuto vuole anche raddoppiare l’inceneritore. Un impianto del genere costa alcuni imilairdi e 3-4 anni, sono d’accordo con il ministro Cingolani che dice che con le navi offshore si risolve il problema perché vanno in esercizio entro 5 mesi, con minore rischio rispetto a quello che vuole Occhiuto e che devasterebbe la costa». Secondo Pitaro «c’è una crisi drammatica ed enorme, imprese e famiglie davvero stentano, tanti lavoratori rischiano di finire a casa e vanno trovate soluzioni. Il rigassificatore può essere una soluzione tampone ma il Pd ha come priorità la tutela dell’ambiente: secondo noi bisogna puntare sulle rinnovabili, che è la soluzione primaria.  Bisogna aprire un tavolo di concertazione per trovare una sintesi: non è una sfida di un singolo partito ma è una sfida collettiva, serve una soluzione con rapidità che tuteli ambiente, famiglie e imprese».

Agostino Siviglia

Il tema della legalità

Infine, il tema della legalità. Ha esordito Siviglia: «Io non parlo di legalità ma di giustizia, perché legalità è parola molto svuotata, preferisco onestà. Lasciare il pennacchio ai M5S che candidano spersone specchiate come De Raho o Scarpinato è però mortificante per la politica, è mortificante che per poter parlare di giustizia o onestà debbano esserci magistrati inquirenti, c’è questa visione di due Leviatani che si combattono tra loro, da un lato un potere egemonizzante, la ‘ndrangheta in Calabria, dall’altra la repressione egemonizzante, come se non ci fosse altro. Noto una profonda distorsione dei concetti, perché legalità non può essere associato a legalismo, ne esce una giustizia distorta. La giustizia non dev’essere né garantista né giustizialista, dev’essere giusta».  Auddino ha invece affermato: «Io vorrei sentir parlare insieme magistrati e avvocati, vedo che in altri partiti, come Forza Italia e anche Pd parlano tanti avvocati ma non  sento mai parlare magistrati. Mi sembra che la Costituzione sia già sufficientemente garantista. Preferirei che la politica ma anche la società civile aiutassero gli italiani a non delinquere. Ricordo che onestà è la nostra parola d’ordine. La legalità è pratica quotidiana e un prerequisito, non bisogna parlarne ma bisogna praticarla e con le nostre candidature dimostriamo nei fatti che va praticata, non  semplicemente declamata». Per Pitaro «dobbiamo fare di tutto affinché la legalità sia una rivoluzione culturale, dall’asilo in poi, ma devono intervenire le istituzioni. La parola  onestà non è solo una prerogativa M5S . C’è da proteggere il Pnrr dal rischio di ingerenze ma ciò non significa che non si deve usarlo come vuole la Lega, che poi vuole l’autonomia differenziata che significa ampliare le diseguaglianze territoriali a danno del Sud Bisogna prevedere i Lep, creare un fondo perequativo per regioni con minore capacità fiscale e archiviare il principio ingiusto della spesa storica. In Calabria ci sono tante problematiche, non sono garantiti i diritti alla salute e al lavoro, ci sono medici calabresi che vorrebbero tornare a lavorare qui e invece Occhiuto fa arrivare i medici da Cuba. Questo governo regionale non sta facendo nulla». (redazione@corrierecal.it)

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