Spaccio ed estorsioni a Soverato, sette condanne e due assoluzioni. Esclusa l’aggravante mafiosa
La pena più pesante per il rito ordinario è stata inflitta a Romano Ponzo. Il procedimento “Prisoners Tax” arriva al giudizio di primo grado

CATANZARO Sette condanne e due assoluzioni: questo l’esito del processo di primo grado per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario (qui le condanne per gli imputati giudicati con il rito abbreviato) nel procedimento scaturito dall’operazione antidroga “Prisoners tax”, scattata all’alba del 23 luglio 2019 nell’area del Soveratese. Il blitz – che portò all’esecuzione di 25 misure cautelari – mise nel mirino il traffico di stupefacenti e le estorsioni gestite nell’area da una gang collegata al clan Procopio-Mongiardo. Una consistente parte dei proventi dello spaccio erano destinati al mantenimento dei detenuti in carcere. Cocaina, marijuana e hashish erano le sostanze stupefacenti che in ingenti quantità venivano immesse sul mercato dalla cosca Procopio-Mongiardo che domina sul territorio di Soverato.
La pena più pesante è stata inflitta a Romano Ponzo, condannato a 11 anni di reclusione; 8 anni di reclusione per Annamaria Gregoraci, 7 anni a Giuseppe Santise; a Francesco Mongiardo sono stati inflitti 7 anni e a Salvatore Procopio 7 anni e 2 mesi. Per tutti è stata esclusa l’aggravante mafiosa. Pene più leggere per Francesca Cosentino condannata a un 1 anno e 3mila euro di multa e per Francesco Tassone, condannato a 8 mesi e 2mila euro di multa. Assolti Stefano Longo e Simona Viola, perché il fatto non sussiste.