Il Pnrr e la sanità calabrese, risorse per circa 400 milioni: per Bankitalia sono l’occasione d’oro
La nostra regione, come le altre, entro il 2026 deve rafforzare l’offerta strutturale: per l’istituto c’è la possibilità del salto di qualità

CATANZARO «La Calabria, al pari delle altre regioni, dovrà realizzare entro il 2026 un rafforzamento strutturale dell’offerta sanitaria con le ulteriori risorse assegnate nell’ambito del Pnrr. Nel complesso, le risorse aggiuntive (pari a 395 milioni) rappresentano il 10,8 per cento di quelle ordinarie assegnate alla regione nell’ambito del riparto del Fondo sanitario nazionale del 2021; in rapporto alla popolazione residente sono 212 euro, un valore superiore alla media nazionale, rientrando tra i beneficiari della quota di riserva del 40 per cento per il Mezzogiorno». Lo rileva la Banca d’Italia-Filiale di Catanzaro, nell’ultimo report annuale sull’economia in Calabria. «Si tratta – ricorda la Banca d’Italia – di fondi destinati a investimenti per la realizzazione di 57 case di comunità, 15 ospedali di comunità e 19 centrali operative territoriali; alcuni interventi si indirizzano inoltre al rafforzamento tecnologico e digitale del settore sanitario. Tali risorse potrebbero rilanciare la spesa per investimenti della Regione e degli enti sanitari rispetto ai valori osservati nel triennio precedente la crisi pandemica, quando tale spesa risultava in media pari a 45 euro pro capite, contro i 52 a livello nazionale. Nel caso in cui tali fondi venissero pienamente utilizzati nei tempi previsti, essi consentirebbero un incremento medio annuo del 79 per cento della spesa per investimenti rispetto ai valori registrati nel periodo 2017-19».