CATANZARO «Ai cittadini vorrei dire che stiamo ricostruendo un edificio che era in macerie. I risultati li produrremo attraverso la ricostruzione dell’edificio e il recupero dell’efficienza del sistema sanitario». Così il presidente della Regione e commissario della sanità Roberto Occhiuto, a margine della conferenza stampa per presentare il pacchetto di misure per sopperire alla carenza di personale sanitario. L’occasione per Occhiuto per fare il punto sui temi sul tavolo, dalla ricognizione del debito all’arrivo di medici da Cuba fino alla precisa presa di posizione in favore dell’attivazione del pronto soccorso al Policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro. Occhiuto ha esordito spiegando che «i calabresi non devono pensare che chi governa la sanità oggi dopo 20 anni di disastri, dopo 12 anni di governo della sanità da parte del governo nazionale che non ha né accertato il debito né migliorato la qualità delle prestazioni, abbia la bacchetta magica. Credo però che questo governo regionale ha dimostrato di saper intervenire con determinazione e incisività su più dossier: rassicuro i cittadini che lo sta facendo anche nella sanità, ma è un modello più difficile da ricostruire e molto più complicato. Ce la faremo, riusciremo a dimostrare che questa regione è governabile anche nel sistema sanitario, vincendo anche i pregiudizi del governo nazionale che nel corso degli anni ha mandato in Calabria come commissari generali dei carabinieri o persone che non avevano alcuna competenza, un pregiudizio dovuto al fatto che si riteneva la Calabria ingovernabile soprattutto nel settore sanitario. Noi dimostreremo il contrario».
Occhiuto ha poi osservato che «la Calabria era in avanzo da 2 anni e non lo sapeva e non lo sapevano nemmeno i ministeri vigilanti che avevano nominato i commissari che avrebbero dovuto svolgere questo lavoro. Ringrazio il capo dipartimento Iole Fantozzi, e il sub commissario Esposito perché solo attraverso un’attività di risposta alle osservazioni formulate dal Tavolo Adduce abbiamo potuto dimostrare che la Calabria non ha un problema di deficit. L’abbiamo dimostrato anche ai ministeri vigilanti. Non è una buona notizia, perché significa che il motore della nostra sanità è spento, che queste risorse non vengono spese per assumere medici, per erogare prestazioni sanitarie, però è già meglio che in passato, quando non si assumevano medici, non si miglioravano le prestazioni sanitarie, addirittura si diceva che il sistema sanitario regionale era in deficit. Ora che abbiamo fatto questa operazione verità ne faremo un’altra, epocale, sulla ricognizione del debito, ma soprattutto siamo impegnati a creare le condizioni per assicurare livelli essenziali di assistenza, per migliorare la qualtià dei nostri pronto soccorso dove spesso i calabresi vivono situazioni di inciviltà. Stiamo cercando di intervenire sul sistema di emergenza urgenza, ma è davvero un palazzo da rticostruire dalle macerie, quindi ai calabresi dico di avere fiducia nel governo regionale perchè è complesso ma ci riusciremo”.
Il tema dell’arrivo dei medici da Cuba. «Non c’è ancora una data, stiamo procedendo – ha sostenuto Occhiuto – con la massima attenzione perché su questa vicenda c’è stato un interesse mondiale. Leggevo oggi che qualcuno dice che è colpa dell’uragano che si è abbattuto in quella zona del mondo, ma c’è stato anche un uragano di polemiche e di critiche per cui è mio dovere, dovere degli uffici, procedere con la massima prudenza, perché è meglio farli arrivare un giorno dopo ma evitare intoppi amministrativi successivi. Quindi ci stiamo andando con i piedi di piombo perché siamo i primi ad avere pensato a questa attività, a esserci impegnati a realizzarla. Ora tutti quanti si rendono conto che è anche un modo per calmierare il mercato delle professioni sanitarie in Italia, per intervenire anche su questa distorsione tra domanda e offerta di lavoro, però siccome siamo i primi dobbiamo dimostrare di fare tutte le cose in maniera ineccepibile per cui le stiamo facendo in stretta connessione con l’ambasciata italiana a Cuba e valutando ogni attività non una volta ma dieci volte».
Occhiuto ha quindi aggiunto: «Ho detto più volte che se un medico incardinato nel sistema sanitaria costa 6-7mila euro al mese tra netto, contributi e oneri previdenziali e quel medico si dimette e va a a lavorare in una cooperativa a gettone e costa invece 50mila euro, significa che 43mila euro vengono distratti perché non si utilizzano più per la cura dei cittadini ma si utilizzano per dividere il profitto tra le cooperative che si occupano di intermediazione del lavoro e i medici stessi. Non faccio una colpa ai medici, perché lavorare in un pronto soccorso significa sacrificare la propria vita, essere degli eroi, per cui molti si dimettono e vanno a lavorare in queste cooperative. Io ho chiesto ai miei dirigenti, al sub commissario Esposito, al capo dipartimento, al professor Profiti di fare in Calabria quello che stanno pensando in altre regioni: preferisco che la Regione dia fino a 100 euro a un medico calabrese che già lavora in un altro reparto e vuole andare a lavorare al pronto soccorso per qualche ora invece che dare a cooperative che chiedono 150 euro per un medico a gettone che starà in quel pronto soccorso per qualche ora e il giorno dopo magari starà in un’altra città, si sarà dimenticato del paziente che ha visitato. E’ anche un problema di qualità della prestazione e di continuità dell’assistenza. Un medico incardinato nel sistema sanitario regionale che va nel pronto soccorso a lavorare anche perché prende 100 euro in più ad ora sa che quel paziente ci sarà anche il giorno dopo come ci sarà lui il giorno dopo in quell’ospedale».
Occhiuto ha quindi concluso: «Stiamo lavorando sul protocollo con l’Università. Il tema del pronto soccorso a Germaneto per me è un tema essenziale, non soltanto perché bisogna qualificare l’offerta sanitaria ed è giusto che ci sia un pronto soccorso in un ospedale importante come Germaneto. Ma anche perché, se abbiamo bisogno di specializzandi in emergenza urgenza, trovo singolare che l’Università di Catanzaro non formi questi specializzandi perché non ha il pronto soccorso. Quindi fare il pronto soccorso a Germaneto è utile a potenziare l’assistenza sanitaria in questa parte della regione. Ma è utile anche a formare giovani specializzandi nche il sistema sanitario potrà utilizzare nei prosismi anni». (a. c.)
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