CATANZARO «La stagione congressuale della Uil si avvia a conclusione, ma non si chiude. A Bologna, dal 13 al 15 ottobre, apriremo una fase congressuale permanente che ci vedrà impegnati impegnati, nei prossimi anni, ad affrontare una fase congiunturale difficile ma anche carica di opportunità, rispetto alla quale, con le nostre idee e le nostre azioni, siamo pronti a disegnare un Paese meno diseguale e un Sindacato più vicino alle istanze delle persone». Lo dice Santo Biondo, segretario della Uil Calabria. «A Bologna la Calabria sarà parte attiva, la nostra regione sarà rappresentata da una nutrita delegazione che, dopo aver vissuto e portato a termine la propria stagione congressuale contrassegnata da un vivo protagonismo di tutte le sue componenti territoriali e di categoria, porterà al dibattito che si svolgerà presso la Fiera di Bologna la propria visione sindacale, la propria idea di una Calabria che vuole cambiare e non vuole perdere l’occasione di sviluppo offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza», continua. «In un periodo difficile, contrassegnato da una guerra alle porte dell’Europa che, come mai dai tempi della guerra fredda, sta proiettando i suoi riflessi nefasti sull’economia e, con il caro bollette, direttamente sulle spalle delle famiglie, nei nostri congressi, nel loro dibattito, si è respirata aria di speranza dovuta alla consapevolezza che nei momenti di forte crisi possano nascere nuove opportunità. Una sensazione fortificata dal lavoro che il nostro Segretario generale, Pierpaolo Bombardieri, sta portando avanti sul piano nazionale. In questo quadro alla delegazione calabrese spetterà un compito particolarmente importante. Alle donne e agli uomini della Uil Calabria toccherà l’impegno di portare nell’agenda programmatica della nostra Organizzazione la vicenda del Mezzogiorno, di rilanciare la Vertenza Calabria», aggiunge. «Quello di Bologna, quindi, per la Uil calabrese sarà un congresso importante, un congresso che ci spingerà ad impegnarci al massimo, perché sappiamo bene che i prossimi anni per la Calabria saranno determinanti per disegnare un futuro nuovo per questa terra, per chi la abita e per chi l’ha lasciata in cerca di una soddisfazione umana e professionale che noi vogliamo possa realizzarsi in questa terra. L’auspicio è che il Governo nazionale che si comporrà non sottovaluti, in questo momento di grande difficoltà, il ruolo determinante dei corpi intermedi, dei Sindacati che dovranno essere tenuti in grande considerazione, nella convinzione che – per superare questa fase di grande difficoltà – c’è bisogno di una convinta coesione sociale, è necessario il coinvolgimento di tutti gli attori sociali in un progetto di rilancio del Paese. Mettendo al centro di questa azione il tema, non più trascurabile, della sicurezza sui luoghi di lavoro – che il nostro Sindacato ha posto all’attenzione dell’opinione pubblica con la campagna Zero morti sul lavoro – di un lavoro non più precario ma rispettoso della legge e delle previsioni contrattuali».
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