CATANZARO I vigili del fuoco, i Ris, i carabinieri della Stazione di Santa Maria e l’ingegnere Geraldo Cuffaro, consulente di parte per la famiglia Corasoniti, sono tornati nel quartiere Pistoia dove si trova lo stabile dell’Aterp nel quale sabato notte un incendio ha devastato l’appartamento della famiglia Corasoniti e ha provocato la morte di tre dei cinque figli dei coniugi Vitaliano, 42 anni, e Rita Mazzei, 41. Un rogo devastante che ha distrutto l’appartamento e non ha lasciato scampo ai fratelli Saverio, 22 anni che era affetto da autismo, Aldo, 15 anni, e Mattia, 12 anni.
Non sono ancora coscienti i membri superstiti della famiglia: il padre Vitaliano Corasoniti, 42 anni, e il figlio di 14 anni, Antonello, sono ricoverati nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Catanzaro, dove vengono tenuti in coma farmacologico. La madre Zaira Mazzei, 41 anni, e la figlia più piccola, Zaira, di 10 anni – che hanno riportato ustioni nel 40% del corpo – sono ricoverate rispettivamente nel Centro grandi ustionati di Bari e nel reparto Rianimazione pediatrica dell’ospedale Santobono di Napoli.
Sul posto sono arrivati anche gli avvocati che rappresentano i familiari della madre e del padre, gli avvocati Valentina Macrì e Francesco Gigliotti.
Gigliotti ha spiegato che oggi i Vigili del fuoco effettueranno «un primo sopralluogo per vedere se l’appartamento è agibile. Se è agibile si procede, altrimenti non si procede. Questo è un accertamento tecnico irripetibile – ha detto l’avvocato Francesco Gigliotti – ma il primo accertamento è vedere se è agibile l’appartamento. Per cui entreranno i Vigili del fuoco a constatare la situazione».
Per quanto riguarda le condizioni di salute dei familiari superstiti, gli avvocati non hanno riportato nessuna nuova notizia. «Al momento non abbiamo avuto notizie – ha detto l’avvocato Valentina Macrì –, la famiglia, tra l’altro, chiede il massimo riserbo e rispetto del dolore e giustizia per queste morti, in questo momento, perché sono straziati».
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