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La Conferenza delle donne dem: «Poche elette è spia di difficoltà del partito»

La denuncia: «Il Pd non riesce a dare rappresentanza alle disuguaglianze di genere»

Pubblicato il: 29/10/2022 – 17:03
La Conferenza delle donne dem: «Poche elette è spia di difficoltà del partito»

ROMA «Il coordinamento nazionale della Conferenza delle democratiche che si è riunito oggi ha approvato la relazione della Portavoce Cecilia D’Elia. Un relazione che legge insieme il risultato del Partito Democratico e la diminuzione della rappresentanza delle donne come spia della difficoltà del partito a dare rappresentanza al protagonismo delle donne e alle domanda di giustizia di fronte alle disuguaglianze di genere». E’ quanto scritto in un post sulla pagina Facebook della Conferenza nazionale delle donne democratiche. «Non che questo avvenga a destra – ha detto la Portavoce – anzi, dove governa la destra mette in discussione diritti e libertà delle donne. Ha vinto una donna di destra, ed è una rottura simbolica per tutte che ci sia la prima donna Presidente del Consiglio. Questo fatto sfida il nostro campo. Se il PD parte per una vera e profonda discussione su se stesso, noi per prime non possiamo non interrogarci sul senso, il ruolo, la forza, l’efficacia del luogo autonomo delle donne. Abbiamo mancato l’obiettivo di eleggere un numero adeguato di donne. Dovremo scegliere come agire il conflitto anche sul modo di essere del partito. Per cambiare il Pd ci interessa un congresso vero, costituente, deve andare di pari passo con la costruzione dell’opposizione. A partire dal patrimonio che abbiamo, dalle cose che siamo riuscite a scrivere nel Pnrr, la legge sulla parità salariale, la faticosa affermazione del congedo di paternità, conquistato con perseveranza ad ogni discussione di bilancio, finalmente diventato strutturale, anche se solo di dieci giorni. Grazie alla attuazione della direttiva relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare finalmente il congedo è esigibile anche nel pubblico impiego. Sui diritti e sulle condizioni di vita delle donne vogliamo andare avanti e sfidiamo la destra e questo governo. Mettiamo al centro il tema della condivisione del lavoro di cura e i congedi paritari, un piano per l’occupazione femminile come obiettivo del Paese. Nel discorso di insediamento non abbiamo sentito nessuna parola sulla violenza, sui femminicidi, una ferita aperta in questo Paese. Abbiamo sentito assenti le pari opportunità, mentre si propone ‘l’introduzione del quoziente famigliare’ che dovrebbe accompagnarsi all’incentivazione dell’occupazione femminile, quando sappiamo che la scoraggia. Sfidiamo il governo sui nidi, sul Pnrr e sui soldi ai Comuni per farli, sull’applicazione della legge 194. Sono temi che devono essere del Pd, del nuovo Pd, non solo della Conferenza. Su questo promuoveremo un appuntamento nazionale a novembre, aperto alla società a quante vorranno collaborare con noi, per definire in modo aperto la proposta di opposizione delle donne democratiche. La Conferenza delle donne democratiche aderisce alla manifestazione della pace del 5 novembre. Ci uniamo con determinazione al coro di chi non accetta che le contese si risolvano con i conflitti armati, di chi condanna l’aggressione e si schiera al fianco della resistenza ucraina».

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