RENDE Poco più di 300 persone hanno marciato silenziosamente, a Rende, senza slogan accompagnati dalla musica e dalle fiaccole. La “rivoluzione mite” come promesso dagli organizzatori si è conclusa al termine di un breve corteo partito alle 17 da via Rossini e giunto a pochi passi dal palazzo di città. Il municipio oggetto di visita delle forze dell’ordine, carabinieri e guardia di finanza, che nelle scorse settimane coordinate dalla procura di Cosenza hanno acquisito documenti e atti finiti nell’inchiesta che ha scatenato un terremoto giudiziario a Rende. L’ennesimo sisma che ha spinto associazioni, cittadini, sindacati ed esponenti politici regionali e nazionali a scendere in piazza e manifestare tutta la loro indignazione. “Insieme contro tutte le mafie” recita l’unico striscione in testa al corteo, sostenuto da donne e uomini. Pochi i giovani, gli universitari: cuore pulsante del campus universitario. Uno scollamento sintomo di una generazione disincantata, disillusa, distante dalla politica e dalle istituzioni. Un silenzioso e rumoroso grido che amministratori e società civile non possono più permettersi di ignorare.
«Le ultime indagini, ma non solo, mostrano la necessità di dare risposte ad un territorio che a dispetto dei fatti di cronaca e dello svolgimento dei processi, paga un inquinamento del tessuto economico», dice al Corriere della Calabria Umberto Calabrone, segretario generale della Cgil Cosenza e uno dei promotori della manifestazione antimafia. Gli fa eco Annalaura Orrico, parlamentare del M5stelle presente alla manifestazione. «Quello di oggi è un primo passo, nelle prossime manifestazioni sono sicura che riusciremo a portare in piazza chi oggi era assente».
Duro nel commento il consigliere comunale di Rende, Mimmo Talarico che ha sfiduciato insieme a tutta la minoranza il sindaco sospeso Marcello Manna. «Le persone scese in piazza dimostrano che la misura è colma, la città è stanca. Rispetto ai diffidenti della vigilia c’è la reazione della Rende che non accetta questa situazione. È una indignazione di popolo». Di voce del popolo parla il consigliere regionale Ferdinando Laghi. «Eventi come quello di stasera non possono non vedermi qui, sono orgoglioso di fare parte della commissione antindrangheta della regione Calabria. Questa è una presenza istituzionale e non solo personale».
Questo l’elenco di chi ha aderito alla manifestazione odierna. CGIL Cosenza, UIL Cosenza, CISL Cosenza, FAISA-CISAL Presidio Libera Segio Cosmai Cosenza, Associazione Antiracket Cosenza, Agende Rosse Circolo Cosenza-Rende Sergio Cosmai, e dalle seguenti associazioni culturali e politiche: La Terza Rende, Attiva Rende, RendeSi, Cosenza Cresce Insieme, Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia Unical, Comunità Competente, Controcorrente, ANPI Cosenza “Paolo Cappello”, Associazione S. Benedetto Abate, Auser territoriale aps Cosenza, Associazione G. Dossetti “Per una nuova etica pubblica”, Cosenza in Comune, ANPI Cosenza, ADA associazione diritti degli anziani, Il Puntino sulla D, ANTEAS Cosenza, ARCI Cosenza, Città & Futuro, associazione NOVA, M5Stelle, Articolo 1, Sinistra Italiana e Verdi.
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