Crotone, consiglio comunale teso e senza decisioni. Consegnata una pergamena a Mustafà El Aoudì
Durante il dibattito, il sindaco Vincenzo Voce ha risposto alle accuse di tenere all’oscuro i consiglieri sulle attività messe in campo per avviare e portare a termine i lavori di bonifica

CROTONE Quattro ore e 24 minuti il dibattito senza arrivare ad alcuna conclusione o decisione. L’unico momento sereno del consiglio comunale di Crotone, tenutosi nel pomeriggio di oggi, è stato quello iniziale quando il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha voluto festeggiare Mustafà El Aoudì, ambulante di origine marocchina, che ha attenuto la cittadinanza italiana. Mustafà è balzato agli onori della cronaca per avere salvato, compiendo un gesto eroico, la vita ad una dottoressa che lavora presso l’ospedale di Crotone. Dopo anni di attesa Mustafà ha ottenuto la cittadinanza italiana e oggi nella sala del consiglio comunale della città pitagorica è stato festeggiato. Il sindaco Voce gli ha consegnato una pergamena ed una bandiera tricolore. Nel corso della breve cerimonia, Voce ha detto: “Oggi è una giornata importante perché è arrivato il giusto riconoscimento ad un cittadino crotonese, che vive da 20 anni nella nostra città”. Mustafà si è commosso ed ha ringraziato tutti coloro che, negli anni, gli mostrato vicinanza. Archiviata la cerimonia che ha avuto come protagonista Mustafà, il Consiglio ha iniziato il dibattito sull’unico punto posto all’ordine del giorno: “Stato dell’arte del piano di bonifica Pob2; trattative in corso con Eni Rewind per quanto concerne i rifiuti della famigerata “passeggiata degli innamorati”; proposte dell’Eni Rewind sulla modifica del Pob2, già approvato in sede ministeriale nel 2018; posizione del Comune sullo smaltimento in loco delle scorie”. La convocazione del Consiglio è stata chiesta da otto consiglieri comunali ed è toccato al primo firmatario della richiesta, Danilo Arcuri (opposizione), introdurre i lavori. Arcuri in sostanza ha introdotto gli argomenti del confronto-scontro su cui si sono misurati diversi consiglieri comunali e il sindaco, che ha replicato puntualmente ad ogni appunto che gli è stato rivolto. La prima contestazione ha riguardato il comportamento di Voce, che è stato accusato di tenere all’oscuro i consiglieri comunali sulle attività sino ad oggi messe in campo per avviare e portare a termine la bonifica. Sostanzialmente a Voce è stato contestato il fatto che il consiglio comunale non è stato messo al corrente sulle decisioni che sono state prese durante gli incontri con l’Eni e sul numero degli incontri che si sono tenuti. Su questo aspetto, Voce in più di una replica, ha ricordato che la sua amministrazione non ha sottoscritto nessun accordo. Tutto quello che è stato deciso, sino ad oggi, è avvenuto quando lui non era ancora amministratore. Le date importanti del progetto di bonifica sono il 2018, quando la Conferenza dei servizi decisoria ha dato il via libera al percorso che, secondo il racconto di Voce, non prevede la bonifica, ma una semplice messa in sicurezza permanente dell’area inquinata. L’altra data importante è quella del 2020 quando la decisione assunta dalla Conferenza del 2018 è stata trasformata in decreto. Le decisioni, comunque, non vengono prese dal solo Comune perché ci deve essere l’ok anche della Provincia e della Regione. Purtroppo, però, da quando è stato emanato il decreto il ragionamento sulla bonifica non può subire modifiche sostanziali. Arcuri, comunque, ha evidenziato che “le bonifiche possono essere migliorate o peggiorate. Non c’è tempo da perdere e bisogna fare presto”. Tutto, però, deve avvenire alla luce del sole e nelle sedi istituzionali. Prima della replica del sindaco sono intervenuti: il capogruppo di Fratelli d’Italia, Anna Maria Cantafora, che ha chiesto una bonifica totale perché “il sottosuolo di Crotone è pieno di veleni letali per la salute dei cittadini”; Igino Pingitore (maggioranza) che si è detto contrario al progetto dell’Eni di costruire una nuova discarica; Fabrizio Meo (opposizione), che ha posto il problema della mancata consegna dei documenti nonostante la sua richiesta di accesso agli atti; il capogruppo del Partito democratico, Andrea Devona, che, dopo aver ricordato, il ruolo positivo svolto, in passato, dai rappresentanti del suo partito, sulla vicenda bonifica, ha proposto di dare vita ad una consulta a cui affidare il compito di seguire le attività che saranno messe in campo tra il Comune e l’Eni. Nella replica Voce è stato particolarmente duro con Arcuri. Lo ha accusato di “non avere buona memoria” e, quindi, di avere dimenticato di avere ricoperto un incarico presso l’assessorato all’Ambiente della Regione Calabria sotto la gestione dell’assessore Antonella Rizzo, di avere avuto un incarico al Comune di Crotone al tempo del sindaco Peppino Vallone e di essere stato, sempre con Vallone, assessore. Nella controreplica Arcuri ha ricordato che i suoi incarichi erano riconducili alla sua attività professionale di tecnico (architetto). Un’altra questione rilevante emersa, nel corso del confronto, ha riguardato il proposito dell’Eni di dotarsi di una discarica al servizio della bonifica. Voce ha chiarito che le ragioni di questa proposta sono da ricercarsi nel fatto che ci sono i rifiuti di Tenorm con matrice di amianto che necessitano di un sito apposito per lo smaltimento. In Italia e in Europa non esistono siti che possono ospitare la quantità di questo tipo di rifiuti presenti a Crotone. A questo proposito l’Eni ha due proposte: costruire una discarica non molto distante dall’area industriale (Giammiglione) o smaltire il tutto tombando i rifiuti all’interno dell’area industriale (colline dei veleni). Il vero problema, comunque, è rappresentato dalle ferriti di zinco, quelle che erano state interrate a Sibari e Cassano allo Ionio. Le ferriti si sciolgono a contatto con l’acqua e penetrano nelle falde acquifere. Dalila Venneri (maggioranza) ha chiesto una maggiore informazione su quello che si farà ed ha suggerito di “barattare” l’accordo con l’Eni ottenendo tanti posti di lavoro. Anche Salvatore Riga ha chiesto al sindaco più attenzione per il consiglio comunale. Il capogruppo di Forza Italia, Antonio Manica, ha invitato a fare presto e non ha escluso che si possa valutare la possibilità di individuare un sito da adibire a discarica. E’ urgente, però, non perdere tempo e puntare a sfruttare l’occasione della bonifica per rilanciare la città. Molto critico Antonio Megna (opposizione), che ha difeso il suo capogruppo, Arcuri, dagli attacchi di Voce. Fabiola Marrelli (opposizione) ha proposto la bonifica totale ed ha chiesto se “la discarica di Columbra” possa servire per smaltire i veleni presenti nell’area industriale. Enrico Pedace (opposizione) ha invitato il sindaco a frequentare le commissioni consiliari, dove “spesso e volentieri si parla di bonifica”. L’ultimo intervento è stato quello di Nicola Corigliano (maggioranza) che ha ribadito che “bisognerà accontentarsi della messa in sicurezza. Non c’è stata, quindi, nessuna decisione sul da farsi e non è stato votato nessun documento. Intanto ieri c’è stata la proposta della consigliera comunale Antonella Passalacqua che ha chiesto al sindaco “di farsi carico, nella trattativa con Eni, di un Polo Oncolologico”.