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Il Natale in corsia. «Infermiere preso a pugni a Catanzaro»

La denuncia del sindacato Nursing Up. «Al Giannettasio di Corigliano Rossano solo una unità in servizio su cinque previste»

Pubblicato il: 27/12/2022 – 9:55
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Il Natale in corsia. «Infermiere preso a pugni a Catanzaro»

ROMA «L’ennesimo bollettino di guerra! Il Natale degli infermieri italiani è ancora una volta, tristemente, all’insegna dei calci e dei pugni. Una scia di vergognose aggressioni fisiche, e ci riferiamo solo a quelle che si ha il coraggio di denunciare, che durante le festività dilaga in maniera esponenziale, tra pronto soccorsi sguarniti di operatori sanitari e pazienti in preda a raptus di follia, pronti a scatenare la loro rabbia sui nostri professionisti della salute. Senza dimenticare i rischi che corrono, costantemente, i colleghi del 118 impegnati all’esterno delle strutture sanitarie. Tra il 20 dicembre e la notte della Vigilia si sono consumati ancora una volta episodi deprecabili, che ormai potrebbe sembrare, agli occhi della collettività, fin troppo ripetitivo, da parte nostra, dover raccontare.  Ma noi non ci fermiamo, non possiamo farlo, non possiamo lasciare soli i nostri infermieri, già abbandonati a se stessi da una politica che ci volta nuovamente le spalle». Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.

Turni massacranti

Turni massacranti, triage di pronto soccorsi dove troviamo a un solo infermiere che resta di turno per assistere un fiume umano di pazienti. E come se non bastasse la brutta notizia che non ti aspetti. «Ricordate le indennità per gli operatori sanitari dei pronto soccorsi? Ricordate che il Il 21 dicembre, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato aveva dichiarato che i 200 milioni di euro inseriti in manovra sarebbero arrivati a partire dal 2023, e non dal 2024 come indicato dal testo originale?», continua. «L’emendamento per effettuare questo cambiamento, però, sembrerebbe non essere stato nemmeno presentato. Stiamo cercando di capire con le opportune verifiche quanto sta accadendo. Probabilmente perché ritenuto troppo costoso rispetto alle risorse che sono state messe a disposizione del Parlamento per modificare la legge di bilancio. Risultato finale? L’aumento per il personale sanitario dei pronto soccorsi avrà il via quindi solo dal 1° gennaio 2024, così come stabilito dai commi 336 e 337». «Dalle promesse mancate alle botte! Siamo qui, ancora una volta, a raccontarvi dei giorni di inferno degli infermieri italiani. Un triste bollettino di guerra, eccolo.

Le aggressioni in Calabria

Il 24 dicembre, denuncia il sindacato, a Catanzaro «un pregiudicato ha aggredito un infermiere dell’ospedale “Pugliese Ciaccio” colpendolo con un pugno poi, in auto, gli è stata trovata una pistola che, nata quale arma a salve, era stata modificata per sparare cartucce cal. 7,65 mm». Ma quale è oggi la realtà dei nostri pronto soccorsi? «Un esempio tra i tanti, siamo in Calabria, all’ospedale Giannattasio di Corigliano Rossano, dove, secondo i racconti dei nostri referenti locali e secondo quanto emerge dal laborioso lavoro dei cronisti con cui siamo in contatto, si continua a fare i conti con la carenza di personale infermieristico, così come in tante realtà sanitarie da Nord a Sud. Qui figurerebbero assegnate 5 unità, ma, in effetti, pare che ne sia rimasta solo una a svolgere servizio», dice De Palma. «Secondo quanto evidenziato dal personale infermieristico all’interno del pronto soccorso dell’ospedale bizantino, l’arrivo dei cinque infermieri era stato salutato con favore, visto che andava a coprire un vuoto che non consentiva una gestione efficiente del lavoro e dei turni. Dei cinque, infatti, secondo quanto emergerebbe, due sarebbero state collocate in congedo per maternità, uno sarebbe stato comandato a Cariati ed uno ad Acri». 

L’appello

«Cosa aspettano Governo e Regioni ad attuare provvedimenti drastici finalizzati ad estirpare alla radice il cancro delle violenze? Cosa aspettano le istituzioni a rendersi conto che, violenze non degne di un Paese civile, la mancata valorizzazione economico-contrattuale, e le carenze di organico della  sanità pubblica di cui paghiamo lo scotto in prima persona, ci condurranno verso un netto e rischioso peggioramento delle qualità delle prestazioni per i cittadini?». Chiede De Palma. «Si signori, perché è stato proprio questo, purtroppo, il triste natale degli infermieri italiani!», chiosa De Palma.

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