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Adelante (da Cuba) per la sanità. E i debiti non sono più un mistero di Fatima

I rinforzi per gli ospedali. Gli autistici dimenticati. Brechtiani (da tre soldi) sul porto di Gioia. Il meglio (e il peggio) della settimana

Pubblicato il: 07/01/2023 – 6:51
di Paride Leporace
Adelante (da Cuba) per la sanità. E i debiti non sono più un mistero di Fatima

Adelante. Medici cubani in Calabria. Sbarcata la prima brigata alle prese con miglioramento della lingua e ambientazione generale. Sono i primi 50. Leggo su Contropiano, rivista di estrema sinistra, il commento del professore Luciano Vasapollo, decano di Economia della Sapienza di Roma, calabrese e fiero sostenitore di Fidel Castro, che oltre a coniugare lo sbarco medico in coincidenza con il 64esimo anniversario della rivoluzione dell’Avana afferma: «L’arrivo dei medici cubani segna un cambiamento di prospettiva: il governatore ha semplicemente cercato il bene della sua popolazione, non interessa se il governatore sia di centro-sinistra o di centro-destra… servivano medici e lui li ha trovati. Si sono incontrati la generosa disponibilità di Cuba ad aiutare e il bisogno della Calabria». Pur senza fuochi d’artificio ideologici ottimistica anche la cronaca di Famiglia Cristiana che sottolinea il fatto che i cubani hanno scelto di partire per «rendersi utile e aiutare i calabresi». Paginata anche di Repubblica con foto e titoli entusiastici per il reportage dell’inviata Alessandra Ziniti che non si lascia sfuggire che all’Università di Calabria «la più internazionale del Sud Europa» di studenti cubani ce ne sono molti, ben 200. Alla stessa giornalista, Roberto Occhiuto, sui pruriti polemici dell’Ordine dei medici locali ha risposto: «Se andiamo a guardare i fatturati che stanno sviluppando le cooperative a gettone forse capiamo perché». Considerato che Occhiuto con i suoi tecnici ha finalmente accertato il dato del debito sanitario che in 12 anni di commissariamento era diventato una specie di mistero di Fatima su queste due vicende si guadagna come voto “otto” aspettando le necessarie verifiche con Guardia di Finanza e ulteriore arrivo di medici cubani da impiegare. Le proteste dell’opposizione sui sanitari dell’Avana sono di maniera e non le quoto per non sminuire la funzione di controllo. All’Unical assegno “nove” perché di atenei a frequenza internazionale abbiamo molto bisogno.

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Il Movimento delle famiglie con autistici di Crotone segnala al presidente Occhiuto il mancato bando per reclutare gli operatori necessari ai portatori di handicap nelle scuole locali. Fa eco da Vibo Valentia Enrico Mignolo fondatore dell’associazione “Io autentico” che realizza progetti di inclusione sociale: «Oggi in Calabria le persone con disabilità spesso vivono in famiglie e contesti sociali in cui non si conoscono i propri diritti e di conseguenza non trovano alcuna risposta negli uffici dei servizi sociali dei Comuni». Voto “zero” a chi ignora istanze decisive per le famiglie che affrontano vite veramente difficili.

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Il 2 gennaio dall’asettico sito Informazioni marittime abbiamo appreso che «il principale scalo italiano di trasbordo container ha inanellato un nuovo record, quello delle navi in contemporanea in banchina, ben diciassette. Un evento reso possibile anche dalla profondità dei suoi fondali (18 metri), per i quali sono attualmente in corso i lavori di livellamento». Che lo scalo sia quello di Gioia Tauro non può che renderci felici. Non possiamo esimerci di dare voto “dieci” all’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio e alla Capitaneria di Porto di Gioia Tauro per l’importante risultato. Sia consentito pure riportare il post di Facebook di Elsa Stella che chiosa sulla notizia: «È stato Giacomo Mancini a volerne la realizzazione fra mille difficoltà, tante polemiche, tanti gli ostacoli anche a sinistra in Calabria e a Roma. Lui fronteggiò e vinse la battaglia. Lui pensava futuro ed oggi è realtà. Gli smemorati tanti ma la Calabria gli è grata». Il giornalista Gianni Macheda su Twitter fa invece il simpatico scrivendo: «Porto di Gioia Tauro, 17 navi attraccate contemporaneamente. Unità di cani antidroga ricoverata in overdose». È un collega che il voto se lo assegna da solo affermando con autoironia di essere un “Satirico d’ispirazione brechtiana (da 3 soldi)”.

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Giornalismo di qualità sul nostro Corriere quello di Francesco Veltri che accende luci con penetrante oggettività sulla “neonata sbarcata a Roccella Jonica che non fa notizia”. Il suo difetto quello di essere arrivata in Italia l’ultimo giorno dell’anno e quindi pur se ricoverata con la mamma all’ospedale di Locri, entrambe disidratate, nessuno ne ha scritto con circospezione adeguata. Francesco chiama le persone sui barconi e barchini “essere umani” e tira le orecchie anche a Mattarella per omessa citazione nel discorso di fine anno. Voto “otto” per scrittura e sensibilità. Continua così.

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La Corte dei conti della Calabria ha condannato Gerardo Mario Oliverio, ex presidente della Regione, per danno erariale in merito alla partecipazione della Regione al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 2018. Per la stessa manifestazione Oliverio in sede penale è stato assolto dall’accusa di peculato. Quindi l’ex presidente secondo dei giudici non ha commesso appropriazione indebita mentre per altri magistrati la regione Calabria ha commesso un danno pubblico con i soldi spesi. Non sono un giurista ma il mio senso comune mi fa pensare che la Giustizia in Italia ha gravi problemi. Voto 4 per bilancia poco bilanciata.

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Ilario Ammendolia su “Il Dubbio” analizza con precisa anatomia in punta di penna e di diritto l’editoriale di Marco Travaglio che ha maramaldeggiato contro il condannato Mimmo Lucano definendolo un “Cetto La Qualunque della Sinistra”. Ad Ammendolia voto “otto” per analisi del fatto. A Travaglio il voto lo diamo quando risponderà alle controdeduzioni dell’editorialista calabrese per accertare se il suo mitico archivio si è incartato nelle righe della motivazione della sentenza di condanna.

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Il signor Renato Leone si reca al circo Orfei a Rende in compagnia della moglie e di un nipotino. Il bimbo fa le bizze e si torna a casa a metà spettacolo. «Oddio il portafoglio». Corsa verso il tendone. Il pubblico sta defluendo. Alla cassa ha trovato il portafoglio che era stato rinvenuto e consegnato ai dirigenti. Voto “otto” ai circensi spesso sotto attacco ingiustamente. “Otto” anche alla Gazzetta del Sud che ancora pubblica notizie da piccola cronaca ma che sanno tanto di giornale vero. (redazione@corrierecal.it)

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