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Autonomia differenziata, la Bruni: pugno in faccia al Sud e alla Calabria, subito un Consiglio regionale

La leader dell’opposizione chiede al presidente Occhiuto la convocazione immediata di una seduta a Palazzo Campanella

Pubblicato il: 02/02/2023 – 19:30
Autonomia differenziata, la Bruni: pugno in faccia al Sud e alla Calabria, subito un Consiglio regionale

“Un pugno in pieno volto. Questo rappresenta per il Mezzogiorno l’approvazione del disegno di legge sull’Autonomia Differenziata in Consiglio dei Ministri”. Lo afferma Amalia Bruni, capogruppo del Misto in Consiglio regionale. “Lo abbiamo detto subito e – sostiene la Bruni – nonostante i timidi tentativi di correggere in corso d’opera una proposta nata male e continuata peggio, si è licenziato un testo inaccettabile, non solo per il Mezzogiorno, ma per tre quarti del Paese. Assistiamo a una eccessiva frammentazione delle competenze quando, invece, dovremmo essere pronti ad agire a livello globale. Da oggi possiamo dire che l’Italia è divisa in due tronconi, quello ricco delle regioni del Nord che riceveranno i maggiori benefici e quello del Sud che soffrirà ancora di più del gap destinato ad aumentare col resto del Paese, con la Calabria che rischia di sganciarsi definitivamente dal vagone Paese, restando ultima tra gli ultimi. Non possiamo consentire a nessuno che la sanità pubblica venga smantellata, così come la scuola statale. Ora la discussione si sposterà nella Conferenza Stato/Regioni che per correttezza avrebbe dovuto essere interpellata prima di approvare il disegno di legge ma hanno voluto fare in fretta perché la settimana prossima si vota in Lombardia. Hanno voluto piegare, in questo modo, a interessi elettorali, una discussione straordinariamente importante per tutto il nostro Paese. Noi – conclude la Bruni – non possiamo arrenderci a questo scempio costituzionale, chiedo al presidente Occhiuto la convocazione immediata di un Consiglio regionale con unico punto all’ordine del giorno, la discussione su questa legge, tutti i gruppi e i consiglieri devono avere la possibilità di esprimersi mettendo a verbale ogni posizione su una questione che stravolgerà il futuro, purtroppo in peggio, delle future generazioni. E noi non possiamo restare a guardare senza fare niente”.

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