CATANZARO «I rapporti con il partito della Lega sono buoni e ottimi, con il partito… Con le sedi periferiche non buonissimi purtroppo, ma me ne faccio una ragione». In coda a un convegno a Catanzaro Lido particolarmente affollato, con tanti sostenitori chiamati a raccolta per il “tagliando” da presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso esplicita una volta per tutti i suoi rapporti con la Lega, rapporti che hanno evidentemente un doppio binario: quello positivo con Roma e quello meno positivo e anzi – come del resto è pure abbastanza notorio – conflittuale con gli organismi territoriali. L’affondo di Mancuso arriva in risposta alla domanda di un giornalista sul tema dell’autonomia differenziata.
«Il Mezzogiorno sbaglierebbe a demonizzare una previsione costituzionale introdotta dal centrosinistra nel 2001 con la riforma del Titolo V”, rileva Mancuso. «Al contrario – aggiunge – può essere una sfida per la modernizzazione del Paese e per rendere l’autogoverno più efficiente e più aderente ai bisogni dei territori. Alla condizione – aggiunge – che siano garantiti i Lep, archiviato il concetto iniquo della spesa storica e reso disponibile il Fondo perequativo previsto dall’articolo 119 della Costituzione per le Regioni con minore capacità».
Dalla platea arriva la domanda sui rapporti con la Lega. «La domanda – esordisce Mancuso – è leggermente provocatoria. Non ho fatto un discorso prettamente leghista, ho solo svolto un discorso onesto, come occorre fare quando si parla di autonomia differenziata. Non sono tra quelli che vanno a Roma con il cappello in mano a chiedere sostegno e provvidenze, vado a Roma per dimostrare che sono capace di gestire le mie risorse. Ovviamente quando sarò sullo stesso piano delle altre Regioni in termini di risorse e opportunità. Non raccolgo la provocazione. Piuttosto ho fatto un discorso oggettivo, certamente non rispecchiando le idee di chi è contrario a prescindere. Per quanto riguarda i rapporti con la Lega, sono diventato presidente del Consiglio regionale per e grazie alla Lega. Sono in carica, in Consiglio siamo quattro consiglieri regionali della Lega, è ovvio che ci siano fasi di confronto. Questa – spiega il presidente del Consiglio regionale – è una fase in cui è stato eletto alla segreteria cittadina uno ( Giuseppe Folino, ndr) di un’altra città, di Lamezia, cosa mai vista. Alla segreteria cittadina di Catanzaro è stato candidato e ha vinto uno di Lamezia, perché secondo me c’è stata anche un’anomalia nei tesseramenti la sera prima, due sere prima, visto che una o due sere prima eravamo 50 tesserati che sono diventati all’improvviso75. Ora, questa segreteria pensa di fare politica dicendo che si può la Città metropolitana di Catanzaro Crotone e Vibo. Una fandonia di cui mi vergognerei a vederla scritto sui giornali e infatti è stata smentita. Non si possono unire tre Province per fare una Città metropolitana, e qui prego la stampa di spiegarlo, come si fa a dire una cosa simile? Allora se la segreteria cittadina dice queste fandonie io mi tiro fuori da quello che è il pensiero politico presente, ma io sono e resto in questo partito. Poi – sostiene Mancuso – se mi cacciano perché sono contro la segreteria cittadina me ne farò una ragione. Ma penso proprio di no, perché se mi cacciano perché non sostengo la Città metropolitana di Catanzaro per fare scomparire la provincia di Crotone e la provincia di Vibo, mi sembra una grande cavolata, anche se dovete tutti sapere che coi tengono pure a pubblicizzarla sui social questa cosa».
Mancuso conclude: «Quindi il rapporto con il partito, con la direzione del partito è ottimo. Il fautore della proposta di legge sull’autonomia differenziata, il ministro Roberto Calderoli è stato nella mia stanza il 2 gennaio dopo essere stato con il presidente Occhiuto. I rapporti con il partito della Lega sono buoni e ottimi, con il partito… Con le sedi periferiche non buonissimi purtroppo, ma me ne faccio una ragione». (c. a.)
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