LAMEZIA TERME «Confagricoltura come da sempre, è presente a Berlino con un proprio stand, ma soprattutto è attiva nell’accompagnare le aziende associate provenienti da tutta Italia nel loro percorso di confronto con i potenziali buyer». Così Nicola Cilento (a sinistra della foto con il presidente del Consorzio del Cedro di Calabria, Angelo Adduci), – già presidente di Confagricoltura Calabria, poi vicepresidente nazionale dell’organizzazione e componente della giunta – illustra il ruolo che svolge Confagricoltura a Berlino dove è in corso fino al 10 febbraio la “Fruit Logistica”, uno degli eventi più rilevanti al mondo per la promozione del settore ortofrutticolo. Un comparto definito da Cilento «importantissimo». «Ricordo a tutti – afferma al Corriere della Calabria l’esponente nazionale di Confagricoltura – che se pur trascurato, a volte questo settore rappresenta il 25 % della produzione agricola nazionale italiana, ed è la prima voce di export per ciò che attiene l’agroalimentare italiano che va Oltralpe».
«La Germania ci ospita in una vetrina ormai di caratura mondiale – spiega Cilento – la Fruit Logistica di Berlino, che meglio rappresenta a livello planetario la dinamicità e la bontà di questo settore. Siamo alla decima edizione di questo evento che si svolge alla presenza sia del Ministero italiano e sia dei partners con cui Confagricoltura agisce per rappresentare le proprie aziende, cioè Lice e la Camera Commercio Italiana in Germania, la rappresentanza italiana alla Messe Berlin».
Un evento che si concentrerà in questa edizione, racconta l’esponente nazionale di Confagricoltura sul «tema dei cambiamenti climatico e su tutto ciò che sta accadendo in termini di incremento dei costi di produzione».
«La Calabria – racconta Cilento – recita la sua parte nel comparto ortofrutticolo e la fa in modo rilevante ma nello stesso tempo anche intelligente».
Per Cilento, «l’ortofrutta è il settore dove più ci si aggrega nelle cosiddette organizzazioni di produttori» e questo consente al settore di «penetrare meglio su mercati molto ambiti. Perché il Made in Italy vorrei ricordare è fatto anche delle eccellenze dell’ortofrutta calabrese».
E a questo proposito l’esponente della giunta nazionale di Confagricoltura elenca le produzioni del comparto che si possono fregiare di riconoscimento: le Clementine di Calabria, la Cipolla rossa e da poco anche il Cedro ed il finocchio d’Isola Capo Rizzuto. «Abbiamo tanti prodotti che ormai sono conosciuti nel mondo – sottolinea sul tema Cilento – che fanno raccontano di una Calabria positiva e delle sue eccellenze produttive. Aspetti che fa bene a tutti, non solo agli agricoltori».
Ed in tema dei costi della produzione e dell’aumento dei prezzi delle materie, Cilento afferma: «L’aumento dei costi in generale legati al conflitto Russo-Ucraino ed ai cambiamenti climatici stanno pesando maggiormente in Calabria. Questo soprattutto per la lontananza dai principali mercati di sbocco».
«Il prodotto ortofrutticolo – spiega a questo proposito – continua a viaggiare molto su gomma per le caratteristiche naturale della produzione che sono legate alla sua rapida deperibilità. E l’aumento, soprattutto dei carburanti, sta pesando sui costi che le imprese devono sopportare».
Secondo Cilento, questo incremento dei costi «sicuramente ha rappresentato una ulteriore difficoltà per le imprese a cui sarà difficile porre rimedio se non ci sarà un intervento strategico da parte del governo. Così come stanno facendo altri paesi come la Germania, la Spagna e la Francia».
«Paesi – sottolinea ancora l’esponente dell’organizzazione di categoria – che hanno stanziato risorse importanti a favore degli agricoltori».
«Imprenditori – ricorda inoltre Cilento – che sono sempre più stremati anche dal costo del denaro crescente. Un aspetto legato all’aumento dei tassi decisi nelle ultime settimane della Bce. Una circostanza che non favorisce ovviamente l’agricoltura e gli ortofrutticoltori calabresi».
Da qui, «la necessità – individuata da Cilento – di un intervento straordinario da parte del Governo che le aziende attendono per poter proseguire il proprio lavoro e provare a fare rete così com’è stato finora».
E sulla capacità delle imprese calabresi di fare rete per incrementare la capacità di competere sui mercati, Cilento rilancia l’attività finora svolta. A partire, dice, proprio dalla presenza alla Fruit Logistica della Calabria. «Lo stand calabrese – racconta – è molto apprezzato soprattutto da quel tipo di impresa che si chiama, appunto Op (organizzazione di produttori) che oggi sono lo strumento assolutamente necessario ed indispensabile per aggregare la produzione. Questo perché le produzioni agricole, soprattutto in Calabria, sono abbastanza parcellizzate, dal punto di vista delle quantità e anche delle estensioni di terreno dedicate al comparto».
«Il percorso ancora è lungo – conclude infine Cilento – però mi pare che i segnali che provengono da imprenditori che stanno decidendo di lavorare assieme siano positivi. Abbiamo esperienze di questo tipo, sia negli agrumi, sia nella cipolla rossa ed in altre produzioni. Casi in cui finalmente si è capito che bisogna aggregarsi per vincere le sfide del mercato globale». (redazione@corrierecal.it)
x
x