Verso il Congresso dem, a Crotone è guerra aperta
Sette esponenti della “mozione Cuperlo” non potranno partecipare all’assise del Pd. Ma emergono anomalie nella decisione della commissione

CROTONE Il coordinatore provinciale di Crotone della mozione Cuperlo, Domenico Voce, non potrà partecipare al congresso del Partito democratico. Non è l’unico ad essere stato destinatario del cartellino rosso. Insieme a lui ci sono, infatti, i dirigenti di Cutro che, alle recenti elezioni comunali, avevano deciso di presentare una lista alternativa a quella proposta dalla sezione del partito. Oltre a Voce non potranno, quindi, partecipare al congresso l’ex assessore regionale Francesco Sulla, Domenico Colosimo, Gaetano e Rosaria Liperoti, Maria Teresa Di Napoli e Michele Diletto. A meno che non ci sia una diversa decisione da parte degli organismi di garanzia.
I sette sono accusati, a vario titolo, di essersi posto contro la sezione del Pd di Cutro e di avere dichiarato che il partito non esiste. Gli episodi risalgono a quando si è consumata la battaglia per la presentazione delle liste per le Comunali, che si è conclusa con l’esclusione, da parte della commissione elettorale circondariale, delle proposta delle candidature avanzata dalla sezione e di quella che candidava a sindaco Francesco Sulla. Le divisioni congressuali nascono e si alimentano in questo contesto.
Il gruppo cutrese che si vuole escludere dal congresso, lo scorso mese di dicembre, è stato contattato dai rappresentanti della mozione Cuperlo ed hanno ricevuto la proposta di impegnarsi nella battaglia congressuale. I sette hanno accettato ed hanno proceduto all’iscrizione on line, che in quel momento non ha presentato alcun problema.
Secondo quanto riferiscono, hanno appreso di non essere iscritti, in maniera del tutto informale, nei giorni scorsi quando Voce, che nel frattempo era stato indicato come coordinatore provinciale della mozione, ha chiesto una copia degli iscritti. Ha così scoperto che nell’anagrafe degli iscritti della provincia pitagorica i nomi dei sette cutresi non comparivano.
Non risultavano iscritti nonostante avessero pagato i 20 euro previsti e avevano ricevuto una risposta positiva al momento della richiesta. L’iscrizione era stata validata a meno che a livello di federazione non venisse, successivamente, sollevato qualche elemento ostativo. Il motivo c’era stato e a questo proposito, Voce dice che «nessuno li ha informati della decisione, così come prevede l’articolo 7 del regolamento».
Secondo Voce, gli esclusi dovevano essere formalmente informati per dare loro la possibilità di presentare ricorso. L’informazione, quindi, non ci sarebbe stata. Ricevuta l’informazione, non ufficiale, Voce ha contattato il coordinatore regionale della mozione Cuperlo, Bruno Villella. Dall’esame della situazione viene fuori che, l’eventuale esclusione, doveva essere decisa dalla commissione di garanzia del congresso, che avrebbe dovuto riunirsi per approvare l’anagrafe degli iscritti. Secondo il racconto di alcuni rappresentanti dei sette esclusi, la commissione si è riunita, ma a presiederla non sarebbe stato il legittimo presidente, ma il segretario di federazione, Leo Barberio, che avrebbe approvato l’anagrafe, senza i sette cutresi.
In questa circostanza Barberio avrebbe detto che il problema dell’esclusione è stato posto dalla sezione di Cutro, dove lui è commissario. Villella, informato su quello che era accaduto, ha presentato un ricorso alla commissione regionale, presieduta da Italo Reale, che si rifiuta di procedere in quanto la questione sarebbe di pertinenza della commissione provinciale. Tutta la pratica, alla fine, è finita sul tavolo della commissione nazionale. I sette esclusi dicono che, al momento della presentazione delle liste, non erano iscritti al partito, non hanno partecipato alla competizione elettorale, in quanto esclusi, e anche la lista proposta dalla sezione non aveva il simbolo del Pd. In serata Villella è stato informato che la commissione nazionale ha rimandato la patata bollente della decisione a livello provinciale.
La riunione infuocata
Oggi pomeriggio si è tenuta, presso la federazione del Pd di Crotone, una riunione per presentare le mozioni. Voce si è presentato all’appuntamento e ha relazionato per primo, senza che nessuno gli contestasse nulla. Dopo di lui sono intervenuti Andrea Devona, capogruppo nel consiglio comunale di Crotone, Anna Melillo, coordinatrice della mozione De Micheli, Francesco Benincasa, coordinatore della mozione Schlein, Carmine Talarico, presidente della commissione di garanzia della federazione, e Leo Barberio. È stato Talarico ad annunciare la notizia che vi era in atto una valutazione della commissione di garanzia nazionale. A questo punto Voce lo ha interrotto e gli ha chiesto se aveva diritto a partecipare al voto e la risposta è arrivata da Barberio. ÈA seguita una fase concitata del dibattito, che ha allargato il ragionamento anche alle altre situazioni calde che il Pd ha vissuto in altri comuni del Crotonese. Devona ha anche chiesto di superare tutte le divisioni e approfittare del congresso per ricostruire un partito unitario, ma la soluzione non è arrivata. (redazione@corrierecal.it)