La notizia dello stop allo sconto in fattura e cessione del credito, per i bonus previsti dallo Stato ha scatenato un vero e proprio delirio tra chi ha avviato o aveva intenzione di avviare dei lavori di ristrutturazione e non solo. Cerchiamo però di far luce su cosa accade a far data dal 16 febbraio.
La situazione appare critica per chi non ha ancora avviato i lavori. A partire dal, 17 febbraio infatti, non è più possibile utilizzare le forme alternative alla detrazione fiscale per gli interventi edilizi indicati all’art. 121, comma 2 del Decreto Rilancio (n. 34/2020), ovvero per gli interventi di:
Attenzione però ciò non significa che i bonus sono stati cancellati. I bonus continuano ad esistere ciò che è stata eliminata è la forma di fruizione. Restano ferme infatti tutte le forme di bonus, incluso il 110, ma solo nella forma di detrazione di imposta. In sintesi, si possono fare i lavori ma solo dilazionando il bonus negli anni, attraverso un abbattimento delle imposte da pagare.
Discorso diverso per i lavori in corso o già approvati e in fase di avvio. Per capirlo dobbiamo innanzitutto leggere con attenzione il testo del decreto 11/2023.
Secondo il testo infatti, che si compone di 3 soli articoli, prevede delle eccezioni: …“le disposizioni di cui al comma 1 articolo 2 del presente decreto, non si applicano alle opzioni relative alle spese sostenute per gli interventi di cui all’articolo 119 del Decreto Rilancio (n. 34/2020)”, ovvero:
Il comma 3 inoltre stabilisce che, le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano alle opzioni relative alle spese sostenute per gli interventi diversi da quelli di cui all’articolo 119 del Decreto Rilancio (n. 34/2020), per i quali in data antecedente al 17 febbraio 2023:
Ovviamente nonostante le dovute eccezioni, la notizia ha fatto montare la protesta. C’è chi parla di un enorme danno per imprese e famiglie chi di uno shock per l’intera economia. Il Governo ha già convocato le parti interessate, ordini e associazioni di categoria, vedremo se ci sarà un dietrofront, una proroga oppure una pietra tombale sugli sconti in fattura e cessione del credito.
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