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il naufragio di cutro

Oggi l’accertamento irripetibile dell’Interpol sul cellulare dello scafista minorenne

Il legale: «È molto scosso, ha perso suo cugino e anche lui ha pagato per il viaggio». Incidente probatorio nella prossima settimana

Pubblicato il: 06/03/2023 – 8:42
Oggi l’accertamento irripetibile dell’Interpol sul cellulare dello scafista minorenne

CROTONE Sarà eseguito oggi dall’Interpol di Catania un accertamento irripetibile sul telefono cellulare dello scafista minorenne pachistano arrestato lunedì scorso con l’accusa di avere organizzato il viaggio insieme con altri tre scafisti. In carcere ci sono anche un turco e un altro pachistano. Il telefono del giovane, che respinge ogni accusa, è l’unico cellulare trovato agli scafisti dopo il naufragio costato la vita ad almeno 70 persone. Ecco perché è ritenuto particolarmente importante l’esame che sarà eseguito domani mattina a Catania. Da lì gli investigatori potranno estrapolare dati molto importanti. I contatti con i trafficanti di esseri umani ad esempio. Con chi ha chattato il giovane prima di partire da Smirne? Con chi aveva i contatti in Turchia? Chi sono i suoi complici? Nell’ordinanza di custodia cautelare la gip del tribunale dei minori di Catanzaro, ha scritto che il giovane sarebbe «aduso alla gestione dei percorsi migratori». Il che sarebbe desumibile «dal ruolo assunto sin da prima dell’arrivo sulla costa turca». Nello specifico viene posta l’attenzione sulle «allarmanti modalità di commissione del delitto». La gip parla anche della «inquietante disinvoltura» con la quale il 17enne avrebbe affrontato il viaggio nel corso della traversata, «la dimestichezza manifestata nella gestione del viaggio quale dato segnaletico della consuetudine con il mondo del crimine connesso ai percorsi migratori». Tutto questo farebbe parte di una serie di «elementi sintomatici» che hanno connotato «una personalità altamente pericolosa e priva di remore». Sul cellulare del giovane pakistano ci sono diverse fotografie scattate proprio sulla imbarcazione poi naufragata, ma anche altre foto. Che sono ritenute «molto importanti» per gli inquirenti.

Il legale: «È molto scosso, ha perso suo cugino. E anche lui ha pagato per il viaggio»

«Ho incontrato il mio cliente questa mattina al carcere minorile di Catanzaro ed è molto scosso. Nel naufragio ha perso un cugino, di cui non ha più notizie. Lui ha pagato il viaggio come tutti gli altri, non è uno scafista». A parlare è l’avvocato Salvatore Perri, legale del presunto scafista minorenne pakistano, arrestato nei giorni scorsi e di un altro indagato pakistano. Il legale è arrivato ora in Tribunale a Crotone. «Stamattina mi è arrivata l’integrazione della richiesta di incidente probatorio della Procura dei minori che ha indicato altri nomi da escutere – ha spiegato ai giornalisti -. Questa mattina si stanno eseguendo degli accertamenti sul cellulare del minore presso l’agenzia Europol di Catania. Per noi è presente un consulente di parte». Poi parlando dei suoi assistiti l’avvocato Perri dice: «Loro sostengono che non sono dei trafficanti e che hanno pagato al pari degli altri il viaggio». «Se leggete le dichiarazioni di alcuni migranti – dice poi – loro avrebbero veicolato alcuni ordini degli scafisti». E sul minore dice ancora: «Farà istanza per vedere se è possibile fargli visionare l’album delle fotografie delle vittime per consentire il riconoscimento». «Hanno chiarito che per un po’ di conoscenza della lingua turca sono stati utilizzati come veicoli tra un gruppo di scafisti – dice – in sostanza eseguivano ordini degli scafisti».

Si attende l’incidente probatorio

Potrebbe svolgersi la prossima settimana l’incidente probatorio chiesto dalla Procura di Crotone al Gip per cristallizzare le testimonianze dei superstiti del naufragio del barcone carico di migranti del 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro e che ha provocato 70 vittime e un numero imprecisato di dispersi. In ambienti della Procura si fa presente che questi giorni sono necessari per consentire la notifica a tutte le parti in causa, tra le quali anche i familiari delle vittime che potrebbero poi costituirsi parte civile.

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