REGGIO CALABRIA Il dietrofront dopo la bufera. Non c’è più la firma del consigliere regionale di Forza Italia Giuseppe Mattiani sulla proposta di modifica del regolamento del Consiglio regionale che prevede la possibilità delle sedute delle Conferenze dei capigruppo, delle Giunte e delle Commissioni di Palazzo Campanella in collegamento da remoto in determinati e motivati casi. La proposta, che Mattiani nei giorni scorsi aveva presentato insieme al capogruppo di DeMa Ferdinando Laghi, ha suscitato forti polemiche (leggi qui), e non era sta particolarmente gradita né nella maggioranza di centrodestra né, nel campo dell’opposizione, dal Pd. Nel centrodestra, e all’interno dello stesso partito di Mattiani, Forza Italia, in più di un esponente avrebbe infatti rimarcato il rischio di avallare un provvedimento che agli occhi dei calabresi e non solo poteva configurare un altro “privilegio di casta”. Secondo quanto si apprende da fonti della maggioranza, queste “resistenze” che lo avrebbero di fatto isolato avrebbero indotto Mattiani a ritirare la firma dalla proposta normativa, che al momento registra la firma del solo Laghi, che avrebbe contestato soprattutto la presa di posizione del Pd. Così comunque Mattiani ha motivato il suo passo indietro: “Ho deciso di ritirare la mia firma dalla proposta di provvedimento di modificazione del Regolamento interno del Consiglio regionale. La riferita proposta di modifica mirava a garantire il regolare svolgimento delle attività istituzionali in circostanze emergenziali, imprevedibili e di urgenza, nonché a consentire ai componenti degli organi di partecipare da remoto, in modalità audio/video, alle relative adunanze, sempre, in circostanze emergenziali, imprevedibili e di urgenza, ad eccezione delle sedute dello stesso Consiglio regionale. Ritengo non vi siano allo stato le condizioni per discutere in serenità della proposta, paradossalmente, di provenienza dai banchi della minoranza. Rimango basito – sostiene il consigliere di Forza Italia – di fronte alle pretestuose accuse rivolte dal gruppo del partito democratico che, evidentemente, incapace di rendersi propositivo nelle sedi istituzionali, utilizza gli organi di stampa non soltanto per attaccare me consigliere di maggioranza e quotidianamente presente a lavorare in Consiglio regionale, ma addirittura per fare opposizione all’opposizione e, nella specie, accusando un galantuomo come il consigliere di minoranza Laghi. Continueremo a lavorare nell’interesse dei calabresi a differenza di chi predica bene, ma che spesso ama starsene comodamente seduto in poltrona lontano da Reggio Calabria”. (redazione@corrierecal.it)
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