PARIGI In Francia nona giornata di mobilitazioni contro la riforma delle pensioni che innalzerà da 62 a 64 anni l’età minima per lasciare il lavoro. Parigi è stata attraversata da un maxicorteo, scontri e arresti si sono avuti anche in altre città. La manifestazione parigina è partita in modo pacifico dalla Bastiglia, ma sul percorso fino all’Opéra Garnier un centinaio di black bloc ha attaccato un fast food, spaccato le vetrine di una banca e di un piccolo supermercato, distruggendo panchine e pensiline.
E’ ormai guerriglia a Parigi, dove gruppi di giovani con i passamontagna hanno invaso il quartiere della Bastiglia e le vie del Marais, dopo la fine ufficiale della manifestazione, appiccando fuochi ai cassonetti e facendo detonare grossi petardi. In un fuggi fuggi generale, poliziotti e gendarmi sono accorsi nella zona caricando i giovani – già in fuga – e lanciando molti lacrimogeni proprio sulla piazza. Sirene e un odore molto diffuso di lacrimogeni hanno messo in fuga le persone che erano sedute ai tavolini dei bar e i passanti.
Il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha twittato: “E’ una grande pagina della storia sociale di Francia quella che stiamo scrivendo. Non saremmo là se non ci fosse in ballo un tema come i 2 anni di vita libera o di costrizione”.
A Bordeaux, dove gli incidenti sono particolarmente gravi, in fiamme il grande portale di legno dell’ingresso al Comune. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, che si è installato stasera nelle sale della prefettura di Parigi, ha reso omaggio al lavoro di poliziotti e gendarmi “bersagli di attacchi inaccettabili” da parte di persone uscite dalle manifestazioni. Il ministro ha aggiornato le cifre dei fermi, che sono saliti oggi a 172 in Francia, di cui 77 a Parigi.
Le forze dell’ordine hanno cercato di intervenire ma sono state bersaglio di oggetti, sassi e bottiglie incendiarie. I pompieri sono intervenuti a più riprese per spegnere le fiamme di cassonetti incendiati. Sono stati feriti 123 fra poliziotti e gendarmi. Il numero dei fermati è salito per il momento a 80.
All’indomani dell’intervista tv del presidente che ha suscitato critiche al veleno da parte di sindacati e opposizioni, i francesi vanno avanti con la nona giornata di scioperi e mobilitazioni nazionali contro la riforma delle pensioni di Emmanuel Macron. Intervistato in diretta su TF1 e France 2 dopo settimane di tensioni sociali, Macron ha tirato dritto sulla sua strada, dichiarando che la riforma – la più importante del suo quinquennato all’Eliseo – verrà applicata “entro fine anno” e si è detto pronto ad assumersene tutta “l’impopolarità necessaria, in nome dell’interesse superiore della nazione”. “Questa riforma non è un piacere, non è un lusso, è una necessità”, ha martellato il capo dello Stato nell’intervista seguita da 10 milioni di telespettatori secondo i dati di Médiametrie, convinto della pertinenza del suo progetto che prevede l’innalzamento progressivo dell’età pensionistica da 62 a 64 anni. Un livello che resterebbe comunque al di sotto di quello introdotto ormai da anni da tutti gli altri grandi partner europei, Italia e Germania inclusa. (Ansa)
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