Domani è Pasqua. Giorno di Resurrezione e Rinascita. Parola che voglio connettere all’acronimo Pnrr che forse aveva bisogno di un’altra erre oltre a ripresa e alla modaiola resilienza. Come calabresi siamo chiamati a riflettere sulla nostra terra bisognosa di rinascita. Sì, no, prendiamo quello che è possibile, io, tu, quelli di prima.
Pensiamo a mettere a terra quello che è necessario su un treno che non possiamo perdere.
Salutiamo con giubilo allora che la Regione Calabria ha portato a casa in tempo utile i contratti di affidamento per diversi milioni (le fonti oscillano tra 210 e 157, forse meglio fare chiarezza) che il Pnrr dedica alla tanto vituperata sanità calabrese. Serviranno a cento presidi sanitari per il territorio tanto necessari e modernizzeranno l’edilizia ospedaliera. Avanti tutta allora per non piangerci addosso e cambiare la vita dei calabresi e la percezione della nostra identità. Bene anche che il governo Meloni abbia accolto un emendamento di Nicola Irto del Pd sulla stabilizzazione del personale degli enti locali con contratto a tempo determinato che tanto servono in questi momenti. E a proposito di emendamenti, ottimo quello sollecitato dal governatore della Calabria ai suoi amici di Forza Italia che permetterà di avviare il suo vecchio progetto di mettere il Gps sugli autospurgo che scaricano in mare smaltimenti illeciti. Buona rinascita anche il fatto che il presidente Roberto Occhiuto abbia annunciato per la prossima estate un massiccio aumento di voli Ryanar sui nostri cieli. Previsti atterraggi su Lamezia e Crotone con 19 rotte, 2 nuove per Treviso e Venezia, e più frequenze su diversi aeroscali italiani. Bella notizia di rinascita anche che la giunta regionale in settimana abbia ascoltato l’Ance regionale per varare il progetto Oikos Calabria che inserirà nel lavoro edile migranti che richiedono asilo. Dalla strage di Cutro che ha visto in campo la migliore Calabria possibile seminiamo rinascita. Voto “nove” a chi si impegna a far rinascere la Calabria.
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E’ anche rinascita il fatto che sorga a Reggio Calabria il Museo del Mediterraneo concepito prima della morte dalla celebre archistar irachena Zaha Hadid che lascerà un segno indelebile. Il progetto fa parte dei 14 interventi strategici che il Pnrr dedica al Recovery plan della cultura .
Il lavoro che ha avuto una lunga gestazione è stato appaltato all’impresa pugliese Cobar spa. E ancora più rinascita che attraverso l’invio del curriculum su Linkedin sia stato selezionato come project manager dell’opera l’ingegnere calabrese di Rossano-Corigliano, Nilo Domanico.
Un grande professionista internazionale che ha già firmato il fantascientifico Oman Botanica Garden, il più esteso e tecnologico del mondo costruito in mezzo al deserto. Da qualche tempo Domanico è tornato dai suoi successi esteri dedicandosi al Masterplan per la bonifica idraulica del Parco archeologico di Sibari che dovrebbe far riemergere dalle acque l’antica città magnogreca. Voto “nove” a chi ha seguito nel tempo il progetto museale reggino, e “dieci” a Domanico che è tornato a lavorare in Calabria senza pastette e personalismi venendo selezionato attraverso un curriculum di degno rispetto. In Calabria si sa premiare anche il merito.
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Non è rinascita invece che nei talk show nazional, lady Palombelli e il giornalista de La Verità Fabio Dragoni abbiano fatto il tiro al piccione contro i 125mila euro stanziati dal Pnrr per il Presepe vivente di Panettieri, piccolo borgo calabrese di 316 abitanti che sorge a quasi mille metri di altezza. Siamo in presenza di un qualunquismo metropolitano che non conosce l’Italia delle aree interne. Il presepe vivente di Panettieri è un attrattore molto identitario utile a permettere che con un’opera immateriale il piccolo paese calabrese resista alle temperie della modernità. In occasione del presepe tornano gli emigrati di ogni età, come Re Magi arrivano turisti da ogni dove, e in questa opera collettiva lavora tutto il paese creando economia e appunto rinascita. L’Italia dei piccoli comuni ha bisogno di questi segni importanti per non sparire dalla carta geografica lasciando case vuote. Il presepe vivente di Panettieri è una sorta di fabbrica. Serve alla nuova Italia questa opera immateriale. Invitate nei talk show Vito Teti e Franco Arminio che ve lo spiegheranno con parole ispirate. Alla Palombelli e Dragoni voto “tre” per chiacchiere da salotto non degne del loro autorevole giornalismo. Conoscere prima di parlare. In queste ore segnalata la presenza di una troupe Mediaset a Panettieri. Speriamo siano onesti nel racconto.
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Chi rischia di perdere i fondi del Pnrr è la città di Lamezia Terme, una delle più importanti della Calabria. Una crisi politica senza senso e senza costrutto paralizza da tempo la vita della comunità. La maggioranza fa la fronda al sindaco paralizzando ogni decisione. Una statua di sale il primo cittadino Paolo Mascaro che in Consiglio ha detto: «Non conosco i motivi delle assenze. Attendo di fronte alla mia porta, che è sempre spalancata, qualsivoglia chiarimento, certo se poi qualcuno mette sul piatto rimpasti e nomine varie, se è il caso andremo a casa, perché la legge si rispetta». Voto “due” per incapacità politica manifesta.
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La Fondazione Heritage Calabria ha donato al comune di San Giovanni in Fiore un monumento agli emigrati del paese che adorna l’area pedonale contemporaneamente inaugurata. Dalla pietra emergono 24 mani che sostengono l’economia del mondo. Un bel dono (voto “dieci” a chi l’ha concepito) per un paese simbolo dell’emigrazione calabrese che il 13 agosto 1965 vide morire sei suoi operai investiti nelle baracche da una valanga che si era abbattuta in Svizzera sul cantiere della diga di Mattmark. Molti altri morirono nel 1907 nell’esplosione della miniera di Monangah negli Stati Uniti, ben 11 appartenevano alla stessa famiglia. Ben venga il monumento agli emigrati. Lo dedichiamo a tutti coloro che sono tornati in Calabria per le feste di Pasqua.
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A proposito di emigrati calabresi. Il film del momento è “Air-La storia del grande salto” trama che racconta come il logo Nike legò il suo successo alla sponsorizzazione di Micheal Jordan. Matt Damon interpreta il manager decisivo in quella vicenda. Si chiama Sonny Vaccaro. Oggi ha 83 anni ed è nato in Pennsylvania da genitori partiti da Falerna. Su Repubblica venerdì l’ha intervistato Emanuela Audisio, “voto dieci” ad una grande cronista di sport. Stesso giudizio ai nostri emigrati fonte duratura di rinascita calabrese.
Buona Pasqua a tutti.
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