Una vera campagna di sensibilizzazione che ha superato i confini della Calabria e raggiunto un piccolo centro dell’Abruzzo. Una scelta affatto casuale. Le ultime risultanze investigative, infatti, hanno acceso i riflettori su una inquietante presenza, sempre più evidente, delle attività della criminalità organizzata in Abruzzo. Per queste ragioni a Rocca di Mezzo, comunità della provincia de L’Aquila, l’amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Mauro Di Ciccio, in collaborazione con l’istituto Comprensivo “Cesira Fiori” di San Demetrio ne Vestini – Rocca Di Mezzo ha organizzato l’evento “Istituzioni e legalità: un sogno per sconfiggere la mafia”. Presenti il Prefetto della città di L’Aquila, Cinzia Teresa Torraco, del Questore di L’Aquila Enrico De Simone, del Comandante Provinciale dell’Arma del Carabinier, il col. Nicola Mirante e del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di L’Aquila, i lcol. Cosimo Lamanuzzi. A moderare l’iniziativa la giornalista calabrese, Maria Chiara Caruso.
L’occasione, insomma, di parlare direttamente ai giovani, il futuro non solo di una piccola comunità, ma espressione di quel ricambio generazionale che rappresenta l’ultima vera speranza per poter sconfiggere la mentalità mafiosa in tutto il Paese. L’evento ha assunto un significato ancora più incisivo grazie alla presenza di Anna Maria Frustaci, sostituto procuratore della Dda di Catanzaro e parte del pool antimafia del capoluogo calabrese. È stata lei, infatti, ad indirizzare il messaggio più incisivo ai più giovani. «Bisogna – ha detto la Frustaci ai microfoni dell’emittente locale “LaQtv” – necessariamente fare rete perché un contrasto così importante non può essere rimesso solo alla magistratura e alle forze dell’ordine. Bisogna partire da una rivoluzione culturale e bisogna partire dalle nuove generazioni, le protagoniste non solo del racconto, ma anche della vita, della crescita, dello sviluppo della nostra società e dei nostri territori».
Nel corso dell’iniziativa il pm ha presentato inoltre il suo libro edito da Mondadori “La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia”. «Il mio volume – ha detto Anna Maria Frustaci – si rivolge proprio ai giovani lettori e alle giovani lettrici perché possano diventare i protagonisti di questa comune lotta alla criminalità organizzata, partendo proprio da quello che è il loro ruolo centrale e importante. Perché la dimensione più importante di questo contrasto parte dalla scuola, dalla loro formazione e dal loro impegno. Il libro è nato in occasione del trentennale dalle stragi di Capaci e di via d’Amelio che ricorreva nel 2022. Volevo tramandare ai ragazzi, adesso preadolescenti e adolescenti, il vissuto di tante persone della mia generazione che avevano poco più di 13 anni quando si sono verificati fatti così drammatici per il territorio nazionale. La memoria del passato ci aiuta, è un ottimo antidoto e un ottimo anticorpo perché questi fatti non abbiano mai più cittadinanza nel nostro Paese».
Il territorio abruzzese, e in particolare la città di Pescara, sono saltati fuori anche nell’ultima inchiesta “Eureka” della Dda di Reggio Calabria, con l’arresto di Massimo Ballone, pescarese classe ’61. Secondo l’accusa della Distrettuale reggina, infatti, Ballone era un vero e proprio «partecipe dell’associazione finalizzata al narcotraffico internazionale» e su indicazioni di Giuseppe Mammoliti «commercializzava lo stupefacente e gestiva il deposito di cocaina localizzato a Pescara, ricevendo lo stupefacente che veniva stoccato, consegnando ai corrieri lo stupefacente che di volta in volta veniva venduto». Più di un campanello d’allarme, dunque, sulla penetrazione della ‘ndrangheta calabrese nella regione per questo secondo il sindaco, Mauro Di Ciccio i protagonisti «sono i ragazzi, perché la mia volontà è quella di trasferire il concetto di legalità e di istituzioni alle nuove generazioni che sono quelle che devono conservare certi principi e sono loro il futuro. Bisogna inculcare loro dei veri valori, noi siamo una comunità sana e quindi abbiamo ancora la possibilità di incidere in questa direzione. I ragazzi sono il futuro e a loro dobbiamo dare il compito di risanare una società che è ancora abbastanza contaminata». (g.curcio@corrierecal.it)
Interviste dal servizio di “LaQTv”:
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