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lo scontro

Cannizzaro: «Furono i poteri forti europei a bloccare il Ponte». Il M5s: «Inutile, la Calabria non ha strade»

Il deputato parla in aula a nome di Fi: «Il merito è di Berlusconi». I parlamentari M5S: bocciata la nostra proposta per le infrastrutture

Pubblicato il: 17/05/2023 – 11:13
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Cannizzaro: «Furono i poteri forti europei a bloccare il Ponte». Il M5s: «Inutile, la Calabria non ha strade»

La dichiarazione di voto del deputato reggino di Forza Italia Francesco Cannizzaro («il Ponte è l’investimento più sensato che l’Italia possa fare») e la netta contrarierà del M5S all’investimento programmato da un governo a cui non importa che le infrastrutture in Calabria «sono all’anno zero». Nella dialettica tra maggioranza e opposizione c’è lo scontro su una infrastruttura che continua a dividere. 

Cannizzaro: «Più forti del disfattismo e della criminalità organizzata»

Cannizzaro, nella dichiarazione di voto a nome del gruppo di Fi, ringrazia Berlusconi («il primo vero promotore del Ponte sullo Stretto» e invita «la minoranza a smetterla con le frasi slogan e gli atavici pregiudizi contro questa grande opera. Noi rappresentiamo lo Stato, siamo più forti del disfattismo, della paura di fare e della criminalità organizzata. Dobbiamo dimostrare a tutti gli italiani e all’Europa che siamo in grado di portare avanti progetti importanti. Il Ponte è un grande sogno che questo Governo di centrodestra realizzerà. Pertanto, Forza Italia vota a favore di questa conversione in legge».
«Nonostante le continue interferenze della Sinistra, prima col Governo Prodi e dopo con quello tecnico targato Monti – rimarca Cannizzaro – ad ogni ritorno di Silvio Berlusconi al timone, il centrodestra riavviò l’iter per rivitalizzare le procedure di realizzazione del Ponte; ma qualcuno a Bruxelles si preoccupò di come fermare tutto e abbatterlo politicamente. L’enorme potenzialità del Ponte, che poteva e doveva essere realizzato in quegli anni, fu uno degli elementi chiave di quella aggressione politica a Berlusconi ed al Governo di centrodestra, perché evidentemente quell’opera rappresentava una minaccia». 
«È con orgoglio – continua il parlamentare – che al premier Giorgia Meloni e al ministro Matteo Salvini, che ringrazio profondamente per l’impegno, diciamo sommessamente che la prima pietra del Ponte l’ha posata Forza Italia. Non oggi, ma tanto tempo fa. A cominciare dalla Variante di Cannitello, a Villa San Giovanni, opera propedeutica al Ponte, realizzata già un decennio fa, che ci permetterà di ergere la prima torre della grande opera, su sponda calabra. Anche la realizzazione della sola Variante preoccupò quell’Europa, perché era chiaro che, nel momento in cui si fosse realizzato il Ponte, Sicilia e Calabria (e quindi l’Italia) sarebbero diventate la naturale piattaforma logistica d’Europa. Perché proprio qui abbiamo due porti, Augusta e Gioia Tauro, che possono diventare l’hub principale del Mediterraneo. Anche per questo, i poteri forti europei pensarono di bloccare la realizzazione del Ponte. Guarda caso, infatti, proprio negli anni della realizzazione della Variante a Cannitello, l’Europa decise di cambiare rotta al corridoio Berlino-Palermo, tagliando fuori Calabria e Sicilia e facendo quindi cadere il progetto Ponte, con annesso Governo Berlusconi». 

Il M5S: «Progetto non fattibile, pensiamo alle infrastrutture in Calabria»

Lettura opposta dal Movimento Cinquestelle. «In sede di esame di conversione del decreto-legge relativo al “Ponte sullo Stretto”, abbiamo presentato un ordine del giorno, in cui chiedevamo di dirottare i 15 miliardi di euro attualmente previsti per la realizzazione dell’opera alla programmazione e all’attivazione con urgenza di interventi utili ad efficientare e migliorare il sistema delle infrastrutture e dei collegamenti viari, autostradali, ferroviari, aeroportuali e portuali calabresi. Risultato? L’ordine del giorno ci è stato bocciato».
È quanto fanno sapere in una nota i parlamentari del Movimento 5 stelle Riccardo Tucci, Anna Laura Orrico e Elisa Scutellà, che aggiungono: «Nonostante diversi studi di fattibilità abbiano evidenziato numerose criticità ambientali, geologiche, sociali ed economiche tali da rendere non fattibile la realizzazione del Ponte, il Governo Meloni ha deciso di perseverare nel suo scellerato progetto. Lo ha fatto non tenendo conto del livello deficitario delle infrastrutture calabresi, condizione che finisce per ripercuotersi sulla qualità della vita dei cittadini, sulle attività delle imprese e, di conseguenza, sulle possibilità reali di sviluppo economico e sociale».
«Il Governo Meloni – continua la nota – con questo atteggiamento dimostra di non tenere in debita considerazione le reali esigenze dei cittadini calabresi e il loro sacrosanto diritto alla mobilità. In più, con il perseguimento della riforma sull’autonomia differenziata dimostra di non voler in alcun modo sanare i ritardi esistenti tra le diverse aree del paese, condannando così al sottosviluppo eterno quello che l’Istat ha definito “il territorio arretrato più esteso dell’area euro”», concludono i parlamentari.

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