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Il Csm a Catanzaro, Pinelli: «Credibilità ed efficienza sono le parole chiave della nostra rivoluzione» – VIDEO

Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura: «La nostra pianta organica è scoperta di oltre 1500 unità. Miglioramenti entro il 2025»

Pubblicato il: 19/05/2023 – 23:13
Il Csm a Catanzaro, Pinelli: «Credibilità ed efficienza sono le parole chiave della nostra rivoluzione» – VIDEO

CATANZARO «Noi ci siamo dati due parole chiave: credibilità ed efficienza. Non sono parole astratte ma sono parole che devono portare una concretezza nell’azione quotidiana. Abbiamo trovato una situazione oggettiva di arretrato rispetto alla quale noi dovevamo e dobbiamo porre rimedio. Senza se e senza ma». Una relazione che ha toccato poco la Calabria quella di Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, giunto in Calabria, insieme ai consiglieri Maria Vittoria Marchianò e Antonio Laganà, per parlare dei problemi che affliggono gli uffici giudiziari del distretto di Catanzaro. Tre gli incontri previsti: Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria.
A Catanzaro la riunione con i capi degli uffici giudiziari è durata due ore. Presenti il presidente vicario della Corte d’Appello, Grabriella Reillo, il procuratore generale Giuseppe Lucantonio, il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, il procuratore di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo, il procuratore di Paola, Pierpaolo Bruni.
«Noi stiamo ponendo in essere – ha detto Pinelli – una vera e propria rivoluzione di carattere organizzativo. Io sono convinto che questa rivoluzione porterà dei risultati. Il Consiglio, nella sua interezza, si sta veramente mobilitando responsabilmente per dare un segno concreto di miglioramento».
«Noi dobbiamo recuperare l’efficienza del Consiglio superiore della magistratura per dare delle risposte a voi magistrati, ai singoli territori, in modo tale che possano sentire il consiglio vicino e sentire l’interesse per la loro vita professionale per le loro esigenze d’ufficio di contrasto alla criminalità organizzata, di risorse adeguate per fronteggiare adeguatamente il lavoro», ha detto Pinelli.
«Ovviamente questo lavoro è anche dipendente da quante risorse il Consiglio ha al proprio interno – ha affermato il vicepresidente del Csm – e di quella che può essere la proiezione della copertura delle piante organiche nei prossimi anni».

Una scopertura di 1500 unità

I numeri portati dal magistrato, per quanto riguarda la scopertura della pianta organica negli uffici giudiziari in Italia, non sono incoraggianti: «La pianta organica della magistratura è scoperta di circa 1500 unità. E gli insediamenti dei nuovi magistrati verranno sostanzialmente compensati dai congedi e dai trasferimenti. Noi abbiamo una fotografia davanti che, dal punto di vista della pianta organica, nel brevissimo tempo non avrà un miglioramento».
Altro problema sono i tempi: «dal momento del bando al momento dell’insediamento decorrono circa quattro anni».
Su questo punto il Csm ha aperto un tavolo con il Ministero «per suggerire al Ministero di accorciare i tempi dell’insediamento dei magistrati». Il Csm propone anche l’uso della tecnologia per accorciare i tempi e pensare che ci possano essere nuovi magistrati anche nell’arco di questo quadriennio che vadano a diminuire la scopertura attuale.

Miglioramento verso il 2025

I procuratori della Repubblica e le autorità calabresi presenti all’incontro

«Secondo le proiezioni del Ministero, noi dovremmo avere un miglioramento nel 2025. L’obbiettivo è quello di arrivare ad una scopertura di 720 unità. Quindi passare dalla scopertura di 1500 unità di oggi alle 720 del 2025», ha detto ancora Pinelli: «Io ritengo che sia inaccettabile che un Paese civile non abbia il procuratore capo di Firenze, il procuratore capo di Napoli, il presidente del Tribunale dei minorenni di Roma, non abbia alla guida di procure chiave del Paese i magistrati che devono coordinare il lavoro dei magistrati più giovani».
Per arginare il problema, ha detto Pinelli, «Il Csm andrà dritto per la sua strada e il vicepresidente non si fermerà difronte a nessun ostacolo».

«Dobbiamo essere credibili»

I procuratori della Repubblica e le autorità calabresi presenti all’incontro

«Noi dobbiamo essere credibili – ha concluso Pinelli – veniamo da una consiliatura difficile, per usare un eufemismo. Questa stagione deve considerarsi chiusa. Sono convinto che il Consiglio superiore della magistratura abbia, in parte, abbandonato la funzione propria che la Costituzione gli aveva assegnato e debba recuperare questa funzione che è, innanzitutto quella dell’amministrazione della giurisdizione. E amministrare la giurisdizione significa occuparsi, prima di ogni altra cosa, della vita dei magistrati nei loro uffici».
Infine una richiesta ai magistrati: «I circuiti virtuosi sono circolari. E’ necessario che anche i magistrati, che svolgono un lavoro così complesso, recuperino l’orgoglio di essere magistrati. Trasmettano il grande onore svolgere questa funzione porta con se. Siano guida per la polizia giudiziaria, per il personale amministrativo, per i dirigenti. Facciano sentire che l’essere magistrato è un grande valore per il Paese e non perdere mai la spinta etica per questo lavoro». (a.truzzolillo@corrierecal.it

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