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Elettricità: l’importanza di ricorrere all’energia pulita

Certificare i propri consumi elettrici per sostenere la transizione green. Con le rinnovabili si possono creare oltre 500mila posti di lavoro

Pubblicato il: 03/06/2023 – 6:39
Elettricità: l’importanza di ricorrere all’energia pulita

L’energia pulita non rappresenta soltanto una soluzione per la decarbonizzazione, ma consente di favorire lo sviluppo della green economy con vantaggi per l’economia del Paese e la creazione di nuovi posti di lavoro. 
Secondo il rapporto del GSE, “Monitoraggio degli impatti economici e occupazionali delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica”, dal 2014 al 2019 sono stati installati in media 950 MW all’anno di potenza elettrica da FER (Fonti Energia Rinnovabili), con 1,7 miliardi di euro investiti all’anno.
Dopo la battuta d’arresto nel 2020 a causa della pandemia, nel 2021 gli investimenti sono arrivati a 2 miliardi di euro, con un aumento del 79% rispetto all’anno precedente. Per l’intero periodo 2013-2021, il valore aggiunto per l’economia nazionale delle rinnovabili nel settore elettrico è stato di circa 25 miliardi di euro, con ricadute occupazionali temporanee dirette e indirette pari a 14mila posti di lavoro soltanto nel 2021 e quasi 39mila posti di lavoro permanenti nel settore della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda l’impatto regionale delle FER, secondo il report del GSE sono presenti 1.615 posti di lavoro solo in Calabria legati alla produzione di energia elettrica da rinnovabili, di cui 581 nel campo delle bioenergie, 476 nell’idroelettrico, 406 nell’eolico e 151 nel solare fotovoltaico. 
Anche gli investimenti nell’efficienza energetica ricoprono un ruolo fondamentale per lo sviluppo sostenibile, con un valore aggiunto di 2,5 miliardi di euro per il periodo 2018-2020 e oltre 50mila posti di lavoro temporanei creati soltanto nel 2021.

Energie rinnovabili: certificare i propri consumi elettrici per sostenere la transizione green

Per contribuire alla transizione green è importante sostenere la diffusione delle rinnovabili, anche attraverso una maggiore consapevolezza dell’energia utilizzata all’interno delle nostre abitazioni. 
Per esempio, con Pulsee Luce e Gas, energy company italiana specializzata nei servizi di fornitura luce e gas per la casa, è possibile sottoscrivere un’offerta online che prevede la fornitura di energia green prodotta da fonti al 100% rinnovabili.
Sarà possibile anche certificare i propri consumi verdi tramite la Garanzia d’Origine, un documento rilasciato dal Gestore dei Servizi Energetici per ogni megawattora di energia elettrica rinnovabile che ne attesta la rinnovabilità e l’impianto di provenienza. In questo modo è possibile essere sicuri di contribuire allo sviluppo delle rinnovabile mediante i propri consumi elettrici, per garantire un supporto indispensabile alla decarbonizzazione e sostenere anche la promozione della green economy.
Le energie rinnovabili, infatti, sono al centro della strategia europea di contrasto della crisi climatica, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. 
Tuttavia, secondo Terna il 2022 è stato l’anno peggiore dal 2014 per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, con una riduzione del 13% rispetto al 2021 a causa del crollo dell’idroelettrico provocato dalla siccità e del ritardo nell’approvazione del decreto FER2 sulle rinnovabili.
In particolare, a fronte di un consumo di energia elettrica in Italia di 316,8 TWh nel 2022, appena il 31,1% del fabbisogno elettrico nazionale è stato soddisfatto dalle rinnovabili con una produzione pari a 98,4 TWh. A pesare è stato soprattutto il calo 37,7% dell’idroelettrico, mentre il solare fotovoltaico è aumentato dell’11,8% con una produzione di 27,5 TWh e un contributo dell’8,54% al fabbisogno nazionale di energia elettrica nel 2022. 
Un apporto importante è atteso dal decreto FER2, un provvedimento che dovrebbe incentivare 4.590 MW di impianti basati sulle tecnologie rinnovabili innovative secondo il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

Con le rinnovabili si possono creare oltre 500mila posti di lavoro

L’aumento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili permette di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, accelerando il processo di transizione green. 
Per rispettare gli obiettivi europei sulle FER l’Italia dovrebbe installare 85 GW di rinnovabili entro il 2030: un investimento nell’energia pulita che secondo l’associazione di Confindustria Elettricità Futura potrebbe generare un ritorno economico di 361 miliardi di euro, far risparmiare 110 miliardi di euro grazie al minore utilizzo delle più costose fonti fossili e creare fino a 540mila nuovi posti di lavoro.
Allo stesso tempo, è indispensabile investire nell’ammodernamento e adeguamento delle reti, per essere in grado di sfruttare tutta l’energia rinnovabile prodotta ed evitare sprechi e blackout. 
La penetrazione delle tecnologie green, infatti, comporta una maggiore instabilità delle infrastrutture per la trasmissione dell’energia elettrica, a causa dell’incostanza della produzione di elettricità da fonti rinnovabili come l’eolico, il solare fotovoltaico e l’idroelettrico. È necessaria dunque una rete idonea e in grado di gestire le oscillazioni dell’energia elettrica prodotta dalle rinnovabili.
Ad esempio, Terna ha investito 2,5 miliardi di euro nel 2022 per interventi legati allo sviluppo della rete elettrica nazionale, tra cui l’avvio del progetto Tyrrhenian Link per installare due linee elettriche sottomarine per collegare Campania, Sicilia e Sardegna con elettrodotti in corrente continua a supporto delle rinnovabili. 
A livello europeo si sta lavorando per potenziare la capacità industriale clean tech essenziale per la transizione green, con la proposta della Commissione europea di creare un nuovo fondo sovrano europeo e l’iniziativa Net-Zero Industry Act, un piano per incentivare le tecnologie innovative nel campo della sostenibilità, dell’energia pulita e dell’efficienza energetica anche attraverso aiuti di Stato a idrogeno, batterie elettriche, semiconduttori e pannelli solari.

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