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L’analisi

Opportunità per i giovani, Calabria ancora una volta tra le ultime

Oltre un terzo di ragazzi e ragazze non lavora e non studia. Così il numero dei Neet calabresi resta uno dei più alti in tutta Europa

Pubblicato il: 03/06/2023 – 8:06
di Roberto De Santo
Opportunità per i giovani, Calabria ancora una volta tra le ultime

CATANZARO La Calabria resta tra le ultime regioni che offrono ai giovani le condizioni migliori per lavorare e per fare impresa. Conseguentemente è tra i territori che spiccano per numero di ragazzi che restano inattivi, i cosiddetti Neet. Un dato che non accenna a diminuire, anzi. È quanto emerge dal recente report elaborato dal centro studi di Confartigianato che colloca, appunto la Calabria agli ultimi posti della classifica delle regioni e delle province “amiche” delle nuove generazioni.
Una valutazione legata all’Indice dei territori youth-friendly per impresa e lavoro stilata dagli analisti di Confartigianato.
L’Indice di Confartigianato misura le condizioni dell’habitat sulla base di 13 indicatori che comprendono, tra l’altro, il tasso di occupazione under 35, la presenza di giovani imprenditori, la collaborazione scuola-imprese, la diffusione dell’apprendistato, il saldo migratorio dei giovani verso l’estero o altre regioni.
Ebbene da tutti questi indicatori la Calabria esce malconcia, ottenendo così la “maglia nera” assieme a Molise, Sardegna e Basilicata.
Nel nostro Paese nel complesso i giovani che non lavorano e non studiano sono il 19%. Pari, in termini assoluti, a 1,6 milioni di ragazzi e ragazze. Ed in Calabria, stando a queste elaborazioni, oltre un terzo di giovani non studia e non lavora.
Ma con condizioni diverse per i vari territori con un Nord più pronto ad offrire condizioni migliori ai giovani ed un Mezzogiorno che viceversa arranca.
Così anche a livello provinciale, i giovani trovano il terreno più fertile a Cuneo, seguita da Bergamo, Vicenza, Lecco e Treviso. All’altro capo della classifica le condizioni più difficili per l’occupazione e la voglia di fare impresa dei giovani si riscontrano a Isernia, Foggia, Vibo Valentia, Siracusa, Taranto.
Questa “Italia a diverse velocità” per l’ambiente che circonda i giovani da un lato favorisce l’attività di 522.086 aziende guidate da under 35, dall’altro è all’origine di un nostro record negativo in Europa.
Secondo il rapporto di Confartigianato, infatti, nel 2022 siamo stati il Paese con il più alto numero di giovani tra 25 e 34 anni che non si offrono sul mercato del lavoro: ben 1.568.000, con un tasso di inattività del 25,4%, rispetto al 15% della media europea. La Germania registra il 13,9%, la Spagna il 13,7% e la Francia il 12,7%.
Il fenomeno è peggiorato visto che il tasso di inattività dei giovani italiani è aumentato di 3,4 punti rispetto al 21,9% registrato nel 2004.
Tra gli under 35 che non cercano lavoro prevalgono le donne, pari a 1.033.000 (il 65,9% del totale), a fronte dei 535.000 uomini. Il 55,6% dei giovani inattivi si concentra nel Mezzogiorno, dove il tasso sale al 37,7%, più che doppio rispetto al 16,8% del Centro Nord. Tra gli inattivi tra 25 e 39 anni, ve ne sono 468.100 in possesso di una laurea. Di questi, due terzi sono donne.
Un quadro disarmante che rischia di compromettere anche il futuro della nostra regione. (r.desanto@corrierecal.it)

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