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l’annuncio in sicilia

Nasce “Società Stretto di Messina”. Occhiuto: «Tifo per il Ponte». Salvini (contestato): «È come la cupola di Brunelleschi»

L’annuncio del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in un convegno della Cisl nella città peloritana. Proteste all’esterno

Pubblicato il: 06/06/2023 – 12:25
Nasce “Società Stretto di Messina”. Occhiuto: «Tifo per il Ponte». Salvini (contestato): «È come la cupola di Brunelleschi»

MESSINA Matteo Salvini viaggia spedito verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto incurante di chi la ritiene (esperti e semplici cittadini) un’opera inutile e dannosa. Stamattina, nel corso di un convegno della Cisl (dal titolo “Il ponte sullo Stretto. Infrastrutture e trasporti per unire l’Italia”) a Messina il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha parlato di «giornata importante perché nascerà la Società Stretto di Messina che avrà l’onore di portare a termine l’opera più green del secolo. Il Ponte sullo Stretto – ha osservato il vicepremier – unirà finalmente l’Italia dopo 50 anni di chiacchiere, di soldi spesi. Creerà 100 mila posti di lavoro soprattutto per i giovani siciliani e calabresi. Ripulirà l’ambiente, il mare, l’aria e sarà una opportunità per le imprese di tutta Italia, oltre che l’indicazione di quanto l’ingegneria italiana e gli operai italiani siano i migliori al mondo. Costerà al massimo 13 miliardi e mezzo di euro, come indicato nel Def. Conto – ha sottolineato ancora Salvini – che possa costare anche di meno, ma costerà meno della metà di quanto gli italiani hanno pagato il reddito di cittadinanza. Con la differenza che il reddito non lascia traccia, il ponte è invece è una infrastruttura che verrà usata da milioni di italiani, da tutti. L’obiettivo dell’apertura cantieri è l’estate 2024». Salvini ha spiegato inoltre perché, dopo 50 anni di progetti falliti quasi sul nascere sul Ponte, oggi i tempi siano maturi per la sua realizzazione. «La differenza – ha detto il ministro – è che 50 anni fa non c’erano tutte le condizioni necessarie, oggi sì. Oggi stiamo spendendo 20 miliardi in Sicilia e in Calabria per le strade, autostrade e ferrovie. Il ponte è un completamento di un investimento che non c’è mai stato».

La protesta degli ambientalisti: «Fuori Salvini da questa città»

Salvini a Messina è stato contestato da un gruppo di persone contrarie al Ponte. Tra loro anche associazioni ambientaliste «Fuori Salvini da questa città», uno degli slogan cantati durante la manifestazione di protesta. E poi anche alcuni cartelli con su scritto “Il Ponte green devasterà le aree protette dello Stretto”, “No Ponte, Sì Sanità, Sì strade sicure, Sì treni veloci, Sì lavoro, Sì istruzione, Sì opportunità”. Come riportato dal Fatto Quotidiano, i manifestanti hanno chiesto in coro per Sicilia e Calabria altre opere per vivere dignitosamente. «A quelli che dicono che il Ponte da solo non serva – ha tuonato il ministro durante il convegno – dico che noi stiamo intervenendo sulla Palermo, Catania e Messina e sulla Salerno-Reggio Calabria. Il ponte è un anello di congiunzione fondamentale. Gran parte del denaro sarà pubblico, ma sono convinto che nei prossimi anni arriveranno tanti investimenti di privati, dall’Italia e anche dall’estero. Che sono interessati a un’opera straordinaria. Un’opera che non ha eguali nel mondo come la cupola di Brunelleschi. E gli italiani sono bravi perché fanno cose che il mondo ci copia. Agli ambientalisti, – ha commentato Salvini parlando della protesta contro il Ponte – le circa 30 persone che sono fuori, rispondono milioni di italiani. Il lavoro sarà vero, sarà tanto e sarà per il territorio. E se non ci saranno più migliaia di traghetti a fare su e giù, a inquinare il mare ma ci saranno treni che non inquinano ci saranno meno immissioni in acqua».

Occhiuto: «Chi protesta è una esigua minoranza»

Occhiuto durante il suo intervento

All’evento ha partecipato anche il governatore calabrese Roberto Occhiuto. «Chi protesta – ha sottolineato – è un’esigua minoranza perché i cittadini del Mezzogiorno sono grati a chi si sta impegnando tanto. C’è una congiuntura favorevole – ha aggiunto Occhiuto – io e Schifani siamo entrambi tifosi del Ponte, ma va riconosciuto a Salvini che senza la sua determinazione oggi non ne parleremmo».
«Il Ponte sullo Stretto è un’opera infrastrutturale – ha poi detto il governatore – che crea sviluppo in un contesto, quello geograficamente delimitato dalla Regione Calabria e dalla Sicilia, che sta diventando sempre più strategico. Governo una Regione nella quale insiste la prima infrastruttura portuale d’Italia, il porto di Gioia Tauro, che negli ultimi anni è esploso con 3 milioni e mezzo di container movimentati all’anno».
«Da Gioia Tauro abbiamo fatto partire i treni per favorire l’intermodalità – ha evidenziato – e ciò avviene perché il Mediterraneo sta diventando, mese dopo mese, un luogo centrale nell’economia dell’Europa. Sarò un visionario, ma credo che oggi la Calabria e la Sicilia possano vivere quello che hanno vissuto le Regioni del Nord qualche decennio fa, quando si sono avvantaggiate dal fatto di essere prossime al motore di sviluppo dell’Europa, che era rappresentata dalla Germania nel manifatturiero. Oggi, nel nuovo paradigma dell’economia europea, il Mediterraneo diventa centrale, tanto che si fanno gli investimenti per rafforzare il Mediterraneo orientale; dobbiamo rafforzare quello occidentale e l’investimento sul Ponte sullo Stretto è cruciale anche per questo», ha sottolineato il governatore Occhiuto.

Sbarra: «Grande opportunità di crescita, si passi dalle parole ai fatti»

Durante il convegno è intervenuto anche il segretario della Cisl Luigi Sbarra. «Per noi – ha detto il sindacalista calabrese – rimane una straordinaria, grande opportunità di crescita, di sviluppo e di coesione, da cogliere positivamente e da inserire in una strategia complessiva di investimenti infrastrutturali in Sicilia e in Calabria. La realizzazione dell’opera – ha proseguito – porterà tanta occupazione, si stima in centomila nuovi posti di lavoro che è una grande risposta al bisogno di occupazione di queste due regioni. Ecco perché pensiamo che l’opera va sostenuta perché consente continuità territoriale alla Sicilia collegandosi con il Continente, ma è una straordinaria opportunità per collegare l’intero Paese all’Europa facendogli giocare da protagonista un ruolo importante nel Mediterraneo. Pensiamo – ha sottolineato il segretario della Cisl – che sia la volta buona nel senso che vediamo tanta volontà politica abbiamo un decreto approvato nei due rami del Parlamento, registriamo tanta disponibilità anche dall’Europa. Il tema oggi – ha osservato Sbarra – è quello di passare dalle parole ai fatti, lavorare per un progetto esecutivo e soprattutto ragionare sui costi finanziari dell’opera con risorse che è possibile ricercare in Italia, in Europa, ma anche con un possibile intervento del sistema privato».

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