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Il (vero) “vulnus” della sanità calabrese: i “Lea” restano ancora sotto gli standard nazionali

I dati del verbale dell’ultimo Tavolo Adduce: a marzo le tre aree dell’assistenza – prevenzione, distrettuale e ospedaliera – sotto il range 60

Pubblicato il: 11/06/2023 – 20:10
Il (vero) “vulnus” della sanità calabrese: i “Lea” restano ancora sotto gli standard nazionali

CATANZARO La qualità dell’assistenza è storicamente il “vulnus” della sanità calabrese e questo “vulnus” è reso plasticamente anche dai dati contenuti nell’ultimo verbale del Tavolo Adduce, il tavolo interministeriale di monitoraggio del piano di rientro della sanità calabrese, riunitosi lo scorso 21 marzo. «Nell’anno 2021 – scrivono intatti i tecnici del ministero della Salute e del Mef che compongono il tavolo e il Comitato Lea –  la regione consegue un punteggio complessivo insufficiente in tutte e tre le aree di assistenza», aree che sono la prevenzione, la distrettuale e quella ospedaliera. «Per l’area Prevenzione e Distrettuale si rileva anche – spiega il Tavolo Adduce – un peggioramento rispetto al 2019 (sperimentazione); mentre per l’area Ospedaliera, sebbene insufficiente, rileva un lieve miglioramento rispetto alle annualità precedenti». A dare conto di quello che è un costante inadempimento della Regione Calabria nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza è una successiva tabella, allegata al verbale, che riporta il dettaglio degli indicatori e relativi punteggi che nell’anno 2021, non raggiungono il valore di riferimento», con la specifica finale che «per tali indicatori è necessario un approfondimento da parte della struttura commissariale». 

La tabella allegata al verbale dell’ultimo Tavolo Adduce

Giusto per fare degli esempi. Per quanto riguarda l’area della prevenzione,  per la “copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per la 1° dose di vaccino contro morbillo, parotite, rosolia”  a fronte di una soglia di indicatore maggiore a 92 la Calabria è all’89,4, o ancora per la “proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato, per mammella” a fronte di una soglia maggiore di 35 la Calabria è allo 0,91, per la “proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato, per colon retto” a fronte di una soglia maggiore a 25 la Calabria è al 2,91. Area distrettuale:  con riferimento a “intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso” la Calabria ha un indicatore 30 a fronte di una soglia che richiede un indicatore inferiore a 21, per il “numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale/semiresidenziale in rapporto alla popolazione residente, per tipologia di trattamento (intensità di cura)” la Calabria ha un indicatore di 16,52 mentre la soglia ideale è superiore a 24,6.  Infine, l’area ospedaliera: per la “proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza post-operatoria inferiore a 3 giorni “ l’indicatore della Calabria  è 60,79 laddove la soglia di adempimento è superiore a 70,  per la “percentuale di pazienti di età 65+ con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giorni in regime ordinario” la soglia di adempimento è superiore a 60, ma la Calabria si attesta al 45,09. (c. a.)

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