CATANZARO Industria e agricoltura in frenata o in calo, bene le costruzioni e i servizi con la risalita del turismo, e poi la crescita del porto di Gioia Tauro, il boom dell’energia da fonti rinnovabili, il miglioramento dei numeri nel mercato del lavoro. Sono questi a grandi linee i tratti che hanno caratterizzato l’economia della Calabria nel 2022 “fotografata” dal periodico rapporto della Banca d’Italia-filiale di Catanzaro, rapporto presentato oggi a Catanzaro nella sede dell’istituto diretto da Marcello Malamisura. Tra i dati da segnalare poi il numero sempre alto di famiglie in povertà assoluta in Calabria: l’11% (la media nazionale è del 7,5%).
«La dinamica del valore aggiunto – scrive Bankitalia – è stata eterogenea tra settori. In termini reali l’andamento è stato migliore nei servizi, che hanno beneficiato del recupero del comparto turistico e della ripresa dei consumi dopo l’emergenza pandemica, e nelle costruzioni. L’attività ha ristagnato nell’industria in senso stretto, che ha maggiormente risentito della crisi energetica; è risultata in calo nel settore agricolo, che sconta ancora l’elevato sbilanciamento del comparto verso alcune produzioni tradizionali». In particolare, per quanto riguarda il turismo, Bankitalia cita i dati dell’Osservatorio della Regione Calabria, dai quali emerge che «nel 2022 le presenze sono aumentate del 28% rispetto all’anno precedente, risultando comunque ancora inferiori di circa un quarto rispetto al 2019 (di oltre la metà la componente straniera). In linea con la rimozione delle residue restrizioni alla mobilità e con la crescita dei flussi turistici, il traffico aeroportuale ha mostrato una ulteriore risalita, che ha riguardato sia il segmento nazionale sia quello internazionale». Da segnalare il boom del porto di Gioia Tauro, dove – si legge nel rapporto – «la movimentazione dei container nel 2022 è cresciuta di oltre il 7% sfiorando i 3,4 milioni di Teus, un dato vicino al picco raggiunto nel 2008». Nel complesso – prosegue Bankitalia – gli investimenti sono cresciuti soprattutto tra quelli mirati a migliorare l’efficienza energetica o incrementare l’utilizzo e la produzione di energia rinnovabile, che potrebbero ulteriormente rafforzare la transizione già in atto verso tali fonti di energia». In Calabria in particolare la quota di consumi di energia coperta da fonti rinnovabili è aumentata dal 33,3% del 2012 al 40% nel 2019 e si è registrata una crescita del 20% della potenza degli impianti alimentati da Fer, con una capacità di generazione da fonti di energia rinnovabile nel 2021 superiore a quella media nazionale (1,5 kW per residente contro 1,0). «Nonostante il forte incremento dei costi di produzione, la redditività delle imprese – prosegue poi il report – è stata sostenuta dal contemporaneo aumento dei prezzi di vendita e dalla modesta dinamica del costo del lavoro. La mortalità di impresa, sebbene in risalita, è rimasta inferiore a quella che si osservava della crisi Covid 19. La solvibilità nelle aziende indebitate con il sistema bancario non ha mostrato ripercussioni significative. la liquidità permane su livelli storicamente elevati, raggiunti grazie anche all’ampio ricorso delle imprese nel biennio 2020-21 alle misure pubbliche di sostegno introdotte durante la pandemia».
Per quanto riguarda il mercato del lavoro calabrese per Bankitalia «è proseguita la ripresa post pandemica: in particolare nel 2022 il recupero dell’occupazione si è esteso anche alla componente del lavoro autonomo. L’andamento congiunturale ha favorito principalmente il settore dei servizi e quello delle costruzioni: quest’ultimo in prospettiva potrebbe essere ulteriormente rafforzato dall’attuale delle opere previste nel Pnrr». Sul piano numerico, si segnala che il numero di occupati è aumentato dell’1,5% rispetto all’anno precedente (anche se è un incremento inferiore a quello medio nel Mezzogiorno in Italia) e che il tasso di disoccupazione è sceso al 14,6% (era il 21% nel 2029). «Il miglioramento osservato nell’ultimo biennio nei tassi di occupazione e disoccupazione è dovuto tuttavia anche alla contrazione della popolazione attiva, che riflette sia il mancato recupero nei tassi di partecipazione osservato prima della pandemia sia soprattutto il calo demografico in atto. Ciò rafforza dunque l’importanza a realizzare pienamente gli interventi di politica attiva previsti pure nel Pnrr, volti a favorire una maggiore e migliore partecipazione al mercato del lavoro». Infine secondo l’istituto «il reddito disponibile delle famiglie calabresi nel 2022 ha tratto vantaggio dai miglioramenti nei livelli occupazionali, ma il potere di acquisto si è ridotto a causa della concomitante forte crescita dei prezzi, che ha anche frenato la ripresa dei consumi. La Calabria comunque continua a essere caratterizzata dalla presenza di un’ampia quota di nuclei in condizioni di disagio economico: secondo stime dell’istituto su dati Istat nel 2021 i nuclei familiari in povertà assoluta erano quasi l’11% del totale, valore superiore alla media nazionale (7,5%). Quanto al Reddito di cittadinanza «a dicembre 2022 secondo i dati Inps circa 74.700 famiglie calabresi hanno percepito l’RdC e quasi 5.900 la pensione di cittadinanza, per un totale pari al 10,2% dei nuclei residenti in regione, contro il 4,5% a livello nazionale. Anche a seguito della risalita dei livelli occupazionali- spiega Bankitalia – il numero complessivo di famiglie beneficiarie è diminuito del 9,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, un calo però meno intenso che nel Paese (-15%). L’importo mensile mediamente erogato per l’RdC in regione è stato pari a 564 euro, in linea con la media nazionale». (c. a.)
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