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la sentenza

Catanzaro, tentata concussione ai danni del gestore di un lido, assolti dirigente comunale e proprietario

Il pm aveva chiesto una condanna a un anno e otto mesi. Accolte le tesi difensive e adottata la formula piena “perché il fatto non sussiste”

Pubblicato il: 21/06/2023 – 17:31
di Alessia Truzzolillo
Catanzaro, tentata concussione ai danni del gestore di un lido, assolti dirigente comunale e proprietario

CATANZARO Sono stati assolti dall’accusa di tentata concussione con la formula “perché il fatto non sussiste”, Andrea Adelchi Ottaviano, 59 anni, in qualità di dirigente del settore Edilizia provata e Sue del Comune di Catanzaro, e Giovanni Valentino, 67 anni, proprietario dello stabilimento balneare “Lo Jonio ce l’hai” che si trova a Catanzaro Lido.
Lo scorso 15 marzo il pm Domenico Assumma aveva chiesto la condanna per entrambi a un anno e otto mesi di reclusione.
Il gup Giuseppe De Salvatore è stato però più teso verso le argomentazioni difensive portate dagli avvocati Francesco Iacopino e Nunzio Raimondi.

Il fatto

Secondo l’accusa, in seguito all’incendio doloso che aveva interessato lo stabilimento balneare – del quale è gestore Matilde Talotta coadiuvata dal marito Aniello Grampone – era sorta una controversi tra i gestori e il proprietario Giovanni Valentino il quale si sarebbe rifiutato di sostenere le spese di rimozione e bonifica dell’area interessata dall’incendio, pretendendone l’esecuzione a spese di Talotta ma sotto la sua supervisione e con una ditta da lui scelta. Da parte sua Adelchi Ottaviano – nonostante i gestori avessero ottenuto dall’autorità giudiziaria un’autorizzazione al fine di provvedere alla bonifica – avrebbe contestato l’autorizzazione giudiziaria e convocato nel proprio ufficio Matilde Talotta e Valentino. A questo punto il dirigente comunale, secondo l’accusa avrebbe intavolato una «anomala trattativa tutta pendente a favorire Valentino».

«Pieno rispetto della legalità»

«L’architetto Ottaviano – ha commentato l’avvocato Iacopino al termine della lettura del dispositivo – ha sempre ispirato il proprio operato al pieno rispetto della legalità, fedele ai propri doveri professionali discendenti da norme e prassi virtuose. Dopo aver reso interrogatorio davanti al suo giudice, ha chiesto di essere giudicato sulla base degli atti di indagine raccolti dall’Ufficio di Procura, sicuro della propria innocenza e forte della convinzione di aver perseguito esclusivamente l’interesse pubblico. La sentenza del giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro conferma la totale infondatezza delle accuse e restituisce al pubblico ufficiale, sporcato da una denuncia tanto infamante quanto inventata, la limpidezza che ha sempre caratterizzato il suo agire».
Viva soddisfazione è stata espressa anche dall’avvocato Nunzio Raimondi: «il signor Valentino si è sempre relazionato con gli uffici comunali rispettando ruoli e funzioni ed ha condotto la propria battaglia giudiziaria per il recupero della titolarità del Lido nelle sole sedi competenti, nelle quali, peraltro, è sempre risultato vittorioso, ricevendo dai giudici civili, amministrativi e penali il riconoscimento pieno della fondatezza dei propri diritti e degli interessi legittimi via via fatti valere e, quindi, della serietà e bontà delle connesse iniziative giudiziarie. Speriamo che questa ennesima pagina giudiziaria possa mettere la parola fine a un’annosa vicenda a dir poco paradossale».
(a.truzzolillo@corrierecal.it)

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