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l’altra politica

Alecci: «Da Occhiuto nessuna svolta, e sono passati già due anni di governo»

Il consigliere regionale del Pd su L’altro Corriere Tv: «Sull’abuso d’ufficio serve un confronto nel partito. Molti sindaci sono lasciati soli»

Pubblicato il: 22/06/2023 – 13:06
Alecci: «Da Occhiuto nessuna svolta, e sono passati già due anni di governo»

LAMEZIA TERME «Sono molto preoccupato della situazione generale della sanità calabrese. Riconosco grande autorevolezza nel presidente Occhiuto, ma non ha mai amministrato, non ha mai fatto l’amministratore, è stato per un periodo di tempo consigliere regionale per passare in Parlamento. Credo quindi che gli manchi quella forma mentis dell’amministratore che oltre ad avere delle buone intuizioni e dei buoni rapporti romani, riesce poi a governare quello che è il palazzo della Cittadella facendo sì che i progetti vengono messi in partica». A dirlo nell’ultima puntata de L’altra politica, in onda sul canale 75 dell’Altro Corriere tv è stato il consigliere regionale del Partito democratico Ernesto Alecci. Il politico si è concentrato in particolar modo sul lavoro, considerato insufficiente, della giunta del governatore Roberto Occhiuto e sulla riforma della giustizia del ministro Nordio, con particolare riferimento al tema dell’abuso d’ufficio. Ma andiamo per ordine, partendo dal giudizio dato da Alecci al presidente della regione Occhiuto e alla sua giunta. «Le buone intenzioni – ha detto il consigliere regionale – non si stanno traducendo in fatti in questo momento e, come dicevo, sono molto preoccupato perché anche dal Tavolo Adduce mi sembra che stiano giungendo sempre delle bacchettate. I buoni rapporti del governatore con il governo centrale non mi sembrano essere sufficienti a suggerire delle riforme che poi Tavolo Adduce riesce a cogliere ed a far portare avanti. Anche su Azienda zero ci sono state sottolineature con pennarelli rossi ma anche blu. Bisognerà tornare probabilmente in aula e rimodulare il tutto, al momento mi sembra che si stia ancora procedendo a tentoni e i mesi passano. Si va verso i due anni di questo governo regionale e mi sarei aspettato a questo punto qualcosa di più. Forse il presidente Occhiuto si sta rendendo conto che poi quella virata da lui auspicata non si può attuare e che qualcosa si sta sbagliando. Io, in maniera sempre onesta intellettualmente, ho detto che avremmo dovuto dare un po’ di tempo alla giunta, ma i passi in avanti non si sono visti. A me dispiace quando il presidente, ogni tanto, in uno dei suoi deliri di onnipotenza, si erge pure ad insegnante suggerendo ai banchi dell’opposizione di andare a studiare. In quei casi credo che lo stress e le preoccupazioni lo facciano scivolare in atteggiamenti non consoni per un presidente di regione, anche se poi accetto in maniera simpatica quei rimbrotti. Mi sento però di dire al presidente: guarda, sono passati quasi due anni e il cambiamento di cui parlavi ancora non lo stiamo avvertendo».

L’arrivo di Elly Schlein in Calabria e il confronto nel Pd

A proposito dell’arrivo di Elly Schlein in Calabria per il Festival Trame, Alecci ha ammesso che «sarebbe stato auspicabile anche approfittare di questo momento per potersi riunire e chiacchierare anche solo per conoscersi, per stare un pochino assieme, così non è stato. Io mi auspico che la segretaria faccia suoi anche a livello nazionale dei temi che partono dalla Calabria. Sull’immigrazione abbiamo visto quello cosa sta succedendo in queste settimane con tanti sbarchi che tengono vivo il ricordo della tragedia di Cutro, ma penso anche alla Sanità che continua ad andare malissimo con Azienda zero che non decolla, i medici cubani che sono molti meno di quelli che si pensava e che non riescono ad invertire chiaramente quello che è un trend negativo, i concorsi che si devono fare, le assunzioni in più rispetto al passato che non ci sono, quindi veramente molto poco è cambiato.

La riforma Nordio e il reato di abuso d’ufficio

Alecci, da ex amministratore, ha parlato anche della riforma Nordio. «Questa riforma – ha sottolineato – viene fuori in un momento particolare da un punto di vista emotivo da parte del centrodestra per la scomparsa del leader di Forza Italia. È come se si fosse voluto dare un tributo alla memoria di Silvio Berlusconi. Berlusconi che tante battaglie aveva iniziato su questo tema e che purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista, non era riuscito mai a portare a termine. Il ministro Nordio, in maniera autoritaria più che autorevole, è andato dritto al punto, chiaramente coperto da un governo che su questa riforma ci ha creduto. Probabilmente si trattava di un accordo elettorale nel momento in cui si è dovuta comporre la coalizione. È chiaro che anche da parte di tanti amministratori, c’era grande attenzione sul tema dell’abuso d’ufficio e l’omissione d’atti d’ufficio, perché spesso i sindaci purtroppo si imbattono in questi problemi senza averne colpa». Alecci, anche alla luce della sua esperienza di sindaco di Soverato, ha tenuto a fare alcuni esempi per far comprendere quali sono le problematiche e i rischi che spesso si trovano ad affrontare i primi cittadini. «Può capitare – ha evidenziato – che un venerdì pomeriggio ti arriva un’associazione che il sabato o la domenica vuole vendere in piazza, sul lungomare, le piantine o le uova di Pasqua per raccogliere soldi in beneficenza per la lotta contro i tumori o altro e tu sindaco non hai il segretario comunale a disposizione per poter convocare una giunta, o il dirigente è già andato a casa. Allora da sindaco ti assumi l’onere di autorizzare e di mettere un timbro e una firma su quella richiesta di suolo pubblico. Beh, quello sarebbe un problema, sarebbe un abuso d’ufficio». «Ogni giorno – ha proseguito Alecci – sulla pec di un sindaco arrivano decine di email, magari tra queste c’è anche una richiesta di accesso agli atti e nell’oggetto c’è all’attenzione del sindaco, però, tra le decine di mail arrivate, quella rimane lì, non letta, e decorrono i termini. Quella è una omissione in atti d’ufficio, quindi si può incorrere facilmente. Io credo, quindi, che questa problematica andrebbe vista da un punto di vista differente, il carico di lavoro e le responsabilità che gli amministratori locali hanno senza il personale è sostanzialmente troppa». Ma Alecci è d’accordo sull’abolizione del reato d’ufficio? «Non ho una risposta precisa su questo argomento – ha precisato il consigliere regionale – così come accade purtroppo nel mio stesso partito in cui c’è chi è favorevole e chi è contrario come ad esempio la nostra segretaria Schlein perché sembra vada a togliere un argine per reati che diventerebbero troppo facilmente portati avanti. Però nella pancia di questo partito, e mi riferisco a chi ha fatto l’amministratore, si sa bene cosa significa vivere ogni giorno all’interno delle stanze di quei comuni. Queste persone vedono questa riforma positivamente. Anche io lo vedo positivamente e credo che andrebbe rivisto un po’ il carico di lavoro che hanno i sindaci, che hanno le amministrazioni comunali senza personale, con tantissime responsabilità. Io non conosco sindaci che non passano anche il sabato e la domenica nella loro stanza a provare a risolvere problematiche di vario genere. Ci sono tanti sindaci di piccoli comuni che sono anche responsabili del settore ragioneria, della contabilità, dell’ufficio tecnico. Ci sono sindaci che rilasciano permessi a costruire, questo ci fa capire il metro e la misura per arrivare a sostenere che qualcosa non va». Alecci esto tema, avrebbe preferito una discussione all’Interno del Pd, per ascoltare le varie sensibilità che conoscono bene un tema così caldo e sentito da numerosi amministratori «magari – ha affermato – per uscire con una dichiarazione che dicesse che non siamo favorevoli a depenalizzare l’abuso d’ufficio ma siamo coscienti dei carichi di lavoro che hanno gli enti locali e quindi per questo va rivisto il sistema di gestione. Ecco, forse questo sarebbe stato il modo migliore di operare, e cioè confrontandosi invece di fare uscire singole voci che finiscono per stonare e dare un’immagine sbagliata».

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