CROTONE Valorizzare l’area dell’Antica Kroton e migliorare la fruizione del patrimonio ambientale e culturale dell’area urbana di Crotone e Capo Colonna. Un progetto tanto ambizioso quanto necessario per sostenere e promuovere un enorme patrimonio culturale. Gli affidamenti degli incarichi relativi al progetto “Antica Kroton” sono finiti nel mirino della Dda di Catanzaro, che ha coordinato un’operazione che ha portato, stamane, ad eseguire 34 misure cautelari: sono 123 gli indagati (leggi qui).
Regista e figura chiave in questo capitolo di indagine sarebbe quella di Vincenzo Sculco, leader della formazione politica “i DemoKratici” e personaggio influente sul territorio della provincia di Crotone. L’ex consigliere regionale, finito ai domiciliari, sarebbe stato decisivo per la nomina di Teresa Sperlì (indagata) e Gianfranco Turino (indagato) e rispettivamente Direttore generale e Amministratore unico della “Crotone Sviluppo Spa”. Secondo l’accusa, «dopo la firma dell’accordo per la realizzazione degli interventi e la delibera di assegnazione dei finanziamenti, i responsabili di Crotone Sviluppo (Turino e Sperlì) concordavano con Sculco le modalità di gestione degli incarichi e della spendita dei soldi, nel corso di una sconcertante riunione nella quale emergeva che la spartizione era chiaramente finalizzata all’ottenimento di consenso sul territorio e del tutto slegata da considerazioni di natura pubblicistica e meritocratica». Sculco – sempre secondo l’accusa – non si sarebbe limitato a individuare persone di fiducia ma avrebbe gestito «anche l’assunzione di personale» che «imponeva a Sperlì e Turrino». Per la Dda, questi ultimi avrebbero obbedito ai desiderata del politico deliberando l’assunzione di tutti i soggetti indicatigli. In buona sostanza, quella di Enzo Sculco emerge come una figura dominate nella gestione della “Crotone Sviluppo”. Ma la mission della società sarebbe stata assai diversa rispetto ai propositi di promozione e valorizzazione dell’area. Vincenzo Sculco, avrebbe utilizzato la società «per accrescere il suo bacino elettorale, elargendo favori ed assunzioni ricorrendo a procedura che lui stesso sollecitava, gestendo poi anche le modalità di svolgimento delle assunzioni secondo criteri del tutto sganciati da valutazioni meritocratiche».
Nell’operazione della Dda guidata da Nicola Gratteri, finiscono diversi episodi che chi indaga giudica rilevanti dal punto di vista investigativo. E’ il 27 febbraio 2019, una determina del Comune di Crotone affida a Crotone Sviluppo Spa i servizi dedicati all’avvio «della prima fase di attività di comunicazione» del Progetto “Valorizzazione dell’Antica Kroton e del sistema ambientale turistico e culturale da Crotone a Capo Colonna, per la somma di 110mila euro». Veniva richiesta la fornitura di un servizio con ad oggetto «l’ideazione di un progetto multimediale interattivo da realizzarsi attraverso ICT avente ad oggetto il personaggio storico di 14 “Pitagora“, con riferimento all’ambito storico culturale della c.d. “Antica Kroton”, che abbia un forte impatto emozionale ed altamente immersivo». L’idea era di costruire un «Avatar di Pitagora». II tutto per un importo a base d’asta di 35mila euro. Il 5 marzo 2019, «Turino emanava la lettera d’invito fissando per l’11 marzo 2019 il termine per la presentazione delle domande». Alla gara prenderà parte solo un’azienda che si aggiudicherà un punteggio pari al 63,33%, «e sotto quello economico, sul quale vi era stato un ribasso dell’8,57%» per un importo di 32mila euro. Secondo l’accusa, «mediante un accordo collusivo e adoperando mezzi fraudolenti di seguito indicati», i soggetti coinvolti, «turbavano il procedimento amministrativo diretto a stabilire il contenuto della lettera d’invito al fine di condizionare le modalità di scelta del contraente da parte della pubblica amministrazione». Enzo Sculco avrebbe tenuto un incontro, avvenuto il 28 settembre 2018, con Salvatore Desiderio, Orlando Scaramuzzino e Saverio Martino (indagati) che «illustravano allo Sculco medesimo e a Turino il progetto da loro elaborato, che sarebbe stato poi mostrato a due dei componenti della commissione, cosi pianificando il progetto ben prima della comunicazione della lettera di invito». In buona sostanza, “Crotone Sviluppo” avrebbe individuato anzitempo il contraente, «posto che nella lettera di invito emessa il 5 marzo 2019 veniva dato un termine di appena 6 giorni per presentare le domande, che non consentiva alle altre imprese invitate di potere elaborare per tempo un’offerta, che, viceversa, la “Kronos 4d Srl” aveva già predisposto accuratamente».
Sono diversi gli episodi finiti nel mirino della procura e che vedono coinvolti Vincenzo Sculco, Salvatore Desiderio, Orlando Scaramuzzino e Saverio Martino. Alla Kronos 4d Srl, infatti, sono state affidate l’ideazione e la progettazione «di uno stand espositivo caratterizzato dal ricorso alle principali tecnologie digitali, al fine di garantire una presentazione innovativa ed immersiva dei visitatori della BTMA 2019 per 26mila euro». Ed ancora l’assegnazione di 32mila euro per la «fornitura di servizi d ideazione, progettazione, realizzazione e allestimento del progetto PYTHATAR per l’evento di lancio del programma Antica Kroton».
C’è un’altra società che sembrerebbe aver beneficiato del sostegno di Enzo Sculco. Chi indaga contesta una presunta turbativa d’asta relativa all’affidamento di un incarico per la
progettazione e l’elaborazione grafica di locandine e spot promozionali a favore della Contatto comunicazioni srl. Nell’episodio sono coinvolti Vincenzo Sculco, Flora Sculco (ex consigliera regionale) e Saverio Danese (indagato). Nel caso specifico, si sarebbe prefigurata un’ipotesi di scambio elettorale. La vicenda riguarda gli affidamenti dell’attività pubblicitaria che «viene attribuito con procedura diretta alla Contatto Comunicazioni società operante nel settore». L’affidamento sarebbe stato anticipato dal «solito clichè». Giuseppe Germinara, (uomo di fiducia di Enzo Sculco) affida alla Crotone Sviluppo Spa alcuni servizi sempre nell’ambito del progetto Antica Kroton. Turino «si preoccupa di individuare i soggetti in favore dei quali veicolare i finanziamenti ottenuti». La rup Giovanna Manna (indagata) aveva avviato l’attività istruttoria individuando la “Contatto Comunicazioni srl” «quale società alla quale poi ii Turino affidava l’incarico senza alcuna gara neanche informale». Nelle conversazioni, emergerebbe la regia di Enzo Sculco che «contatta la società facendogli sapere che il comune aveva predisposto una short list di fornitori dalla quale attingere per effettuare affidamenti». L’incontro avviene nell’ufficio di Sculco con Saverio Danese, titolare della Contatto Comunicazioni. I due discutono dell’affidamento e delle modalità e Sculco pare rassicurare l’imprenditore: «Crotone Sviluppo ti incarica… tu devi fare, dobbiamo fare eee l’iniziativa su Antica Kroton…..Germinara, il dirigente è uomo mio». Servirà un secondo incontro per definire «gli affidamenti che poi venivano effettivamente attribuiti alla società del Danese». Lo stesso si sarebbe lamentato con Flora Sculco per aver ottenuto «un piccolo incarico» e dopo avere ottenuto rassicurazioni dalla stessa ex consigliera regionale «sul fatto che il padre Vincenzo aveva distribuito incarichi a un po’ di amici» e «sul fatto che avrebbe parlato con ii padre per ripartire gli incarichi in maniera ordinata», secondo l’accusa «prometteva l’appoggio elettorale a Flora Sculco nelle successive consultazioni regionali in favore della lista dove si sarebbe presentata».
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