COSENZA «Il protocollo firmato tra la Regione Calabria, l’A.O. di Cosenza e l’Università della Calabria, di cui al DCA n. 117/2022 che ha portato alla costituzione di un “mostro” giuridico di dubbia legittimità, include un sistema da far rabbrividire». Lo afferma in una nota il segretario della Cisl Medici Calabria Nino Accorinti. «E’ necessario – afferma il sindacalista – come Cisl medici, intervenire al riguardo a difesa degli interessi dei dipendenti ospedalieri ed a tutela delle prestazioni sanitarie destinate all’utenza calabrese ed oltre. Infatti, le performance dell’Ospedale dell’Annunziata sono riconosciute di buon livello ovunque».
«Con questo accordo – continua Accorinti – si è messo a rischio tutto, innanzitutto la carriera degli ospedalieri, offendendo la loro dignità e calpestando i loro diritti. L’aver convenuto dimissioni di primari ospedalieri per diventare professori universitari e, in quanto tali, ritornare a fare i dirigenti della stessa unità Operativa Complessa dimissionata, costituisce un problema che va ben oltre l’illegittimità amministrativa. Ignorare le disposizioni di un decreto legislativo come il 517 del 21 dicembre 1999, che disciplina i rapporti fra Ssn ed Università, una “clinicizzazione” di un reparto ospedaliero genera un sovvertimento delle regole che va ben oltre l’incoerenza amministrativa. Consentire ad un docente universitario di diventare dirigente della importante Unità Complessa del Laboratorio di Analisi Chimico-Cliniche senza neppure vedere da lontano una benché minima prova selettiva è anch’esso ben oltre l’illegittimità amministrativa. Fare in modo che un medico già dirigente della Unità Operativa Complessa di Ematologia si metta in aspettativa per essere le dipendenze della Università della Calabria come ricercatore a tempo determinato per poi ritornare a fare ciò che faceva prima nella stessa Azienda, in difetto dell’attribuzione statale dello status di Aou, è davvero incredibile e ben oltre l’illegittimità amministrativa. Senza contare i problemi che tutti questi “primari” nominati ex imperio dal Rettore Leone e dal Commissario De Salazar, determineranno nella gestione delle loro risorse retributive fatte proprie dall’una e dall’altra parte e delle complesse problematiche di tipo amministrativo-contabile. Ancor di più delle problematiche relative all’effettuazione delle prestazioni libero professionali sia intramoenia che extramoenia, poiché professionisti non dipendenti di una Aou ai sensi del D. Lgs. 517/99. Tutto questo schiaccia la professionalità e la dignità dei medici ospedalieri. Offende le attese di questi ultimi nel maturare carriera e retribuzioni più adeguate. Offende il diritto del lavoro e le legittime aspettative di carriera. Bisogna dire basta alle violazioni normative, occorre recuperare una piena legalità e chi non è in grado di garantirla può tornarsene da dove è venuto. Il sindacato non consentirà una simile horribilia juridica e si impegnerà per riportare tutto a legittimità, prima fra tutte quella di assicurare le chance che competono ai medici ospedalieri dipendenti ed in carriera presso l’Ao di Cosenza».
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