CATANZARO «Molti mi hanno detto: perché fai un’ordinanza a luglio? Non si poteva fare prima. A luglio si può fare l’ordinanza perché l’ordinanza ha come presupposto giuridico il fatto che ci dev’essere un pericolo imminente per la salute, e il pericolo imminente è per i bagnanti, che ci sono a luglio, non ci sono a gennaio». Così il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, in un video su Instagram, torna a parlare del tema del mare sporco e della ordinanza che sabato scorso ha emanato per disporre controlli più stringenti in capo ai Comuni. «A gennaio – ha sostenuto Occhiuto leggendo sul suo cellulare il messaggio di un cittadino – non avrei potuto fare l’ordinanza perché sarebbe stata facilmente impugnabile: non ci sarebbe stato il presupposto giuridico. Sulla depurazione lavoro tutto l’anno, il monitoraggio dei depuratori l’abbiamo fatto a febbraio-marzo-aprile, ai Comuni abbiamo detto quello che dovevano fare già prima che cominciasse la stagione estiva, l’avevamo fatto anche l’anno scorso. I controlli li abbiamo diporti nei mesi passati. Anche oggi ci sono tantissimi collaboratori della Regione che stanno facendo il lavoro come avete visto in questo fine settimana, stanno controllando i depuratori, stanno controllando il lavoro dei droni che risalgono le correnti. Purtroppo – ha spiegato il presidente della Regione – la Calabria ha un terzo della sua popolazione non collettata: questo lavoro per un mare che non sia sporco è un lavoro titanico però abbiamo cominciato a farlo con una decisione che nessuno mai ha investito nell’attività regionale negli ultimi anni, anche perché i depuratori come ho detto spesso dipendono dai Comuni, non dipendono dalla Regione, la Regione deve supportare i Comuni, io – ha concluso Occhiuto – sto cercando di farlo con tutti i mezzi». (redazione@corrierecal.it)
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