La chiusura della “Jonio-Tirreno” e la paura che la Locride resti isolata: i sindaci a confronto
I primi cittadini si incontreranno mercoledì. In corso riunioni su riunioni per trovare una soluzione, mentre sale la preoccupazione

REGGIO CALABRIA Il rischio è sempre più concreto: la chiusura della strada 682 “Jonio-Tirreno”, l’arteria che collega la parte Jonica con quella Tirrenica nel Reggino, spaventa sempre di più cittadini e amministratori del territorio, in particolare quelli della Locride. Un rischio – quello che il comprensorio di ben 42 Comuni rimanga isolato – rimarcato più volte e che sembra ormai una certezza dopo la conferma da parte del presidente della Regione Roberto Occhiuto che, nelle scorse settimane nella Locride per un evento, ha parlato addirittura di una chiusura di venti mesi a partire da gennaio 2024. La chiusura – ritenuta necessaria dall’Anas per via di interventi da effettuare – è stata momentaneamente scongiurata nei mesi estivi, ma è di fatto solo rimandata e mette a rischio viabilità e collegamenti in un tratto stradale molto trafficato. Intanto già da tempo si registrano rallentamenti a causa di lavori che necessitano dell’impiego del senso alternato. La chiusura della strada comprometterà, tra le altre cose, i collegamenti tra l’ospedale di Locri e quello di Polistena, una delle paure più grandi è proprio quella che insieme ai disservizi per chi viaggia e lavora, si possa aggiungere anche il pericolo per chi avrà necessità di essere trasferito da un nosocomio all’altro.
Riunioni su riunioni per trovare una soluzione, mentre sale la preoccupazione
Negli ultimi mesi sono stati diversi gli incontri tra Anas, amministratori e Regione per mettersi a confronto e trovare possibili soluzioni. Nelle prossime ore ci dovrebbe essere anche un sopralluogo sui posti interessati dagli interventi. A scontrarsi sono la necessità di mettere in sicurezza il tratto, con quella di garantire un collegamento fondamentale. Mentre sale la preoccupazione dei sindaci. Nelle scorse ore sulla questione è intervenuta Mariateresa Fragomeni, sindaco di Siderno, che attraverso una dura nota ha messo in rilievo la necessita di «difendere la Locride»: «Ancora una volta, c’è qualcuno che pensa che questo territorio sia sacrificabile, cancellabile con un colpo di penna. Dopo avere tolto treni, desertificato mezzi di collegamento, mai completato arterie fondamentali e opere pubbliche, adesso si decide di chiudere per due anni l’unica strada che permette a questa zona di essere collegata con il resto della Calabria. Su questa vicenda – ha aggiunto Fragomeni – vige una coltre di nebbia difficile da diradare: prima 3 mesi, poi 14, adesso addirittura 20 mesi di chiusura della Jonio Tirreno. La sicurezza è la prima cosa, certo! Ma per fare quali lavori? Non è dato sapere! Da quella strada passano lavoratori, ambulanze, persone che devono raggiungere con urgenza ospedali hub come Catanzaro e Reggio Calabria, studenti che devono sostenere esami e costruirsi un futuro. Ci sono attività che saranno costrette alla chiusura forzata, perché da lì non passerà più nessuno. A tutte queste persone, diremo di aspettare venti mesi perché bisogna fare dei lavori di messa in sicurezza così urgenti e indifferibili che si possono addirittura programmare da gennaio 2024 in poi. Un traffico stimato di 120 mila auto al mese che dovrà essere riversato su piccole e impervie strade provinciali. Adesso – ha concluso il sindaco di Siderno – però è troppo, la misura è colma! Pretendiamo di avere delle risposte».
I sindaci della Locride a confronto
Nel pomeriggio di mercoledì 26 luglio si riunirà l’assemblea dell’associazione dei Comuni della Locride. All’ordine del giorno ci sarà un punto dedicato alla chiusura della “Jonio-Tirreno”. «L’auspicio – ha spiegato ai microfoni del Corriere della Calabria il presidente dell’Assemblea e sindaco di Bovalino Vincenzo Maesano – è quello di trovare una soluzione condivisa che tenga conto soprattutto delle esigenze del territorio. È necessario che ci siano dei dati certi da cui partire e da cui dare notizie certe ai cittadini. Per un intervento straordinario come quello che dovrà essere effettuato, se ne necessario chiederemo soluzioni straordinarie». (redazione@corrierecal.it)