CATANZARO La Calabria renderà l’ultimo saluto a Giuseppe Profiti con tutti gli onori. Su input del presidente della Regione Roberto Occhiuto,, oggi pomeriggio alla Cittadella sarà allestita la camera ardente in omaggio al supermanager catanzarese commissario di “Azienda Zero” protagonista, al fianco dello stesso governatore, della fase di rilancio della sanità calabrese avviata prima con lo start all’attività di ricognizione del debito, poi con l’apertura e la predisposizione dei concorsi oltre che con il reclutamento di circa 2.500 operatori e infine con il riordino della rete ospedaliera e di quella territoriale che da anni attendevano un aggiornamento.
Domani infine, sempre a Catanzaro, alla Basilica dell’Immacolata, i funerali di Profiti, scomparso improvvisamente giovedì sera in Puglia a causa di un malore. Una scomparsa che ha lasciato attoniti i massimi vertici istituzionali della Regione e della sanità calabrese, a partire dallo stesso Occhiuto, che dopo alcune iniziali incomprensioni – sul tema e sulla tempistica dell’accertamento del debito, esempio – determinate dalla necessità di incrociare la visione politica del presidente con quella tecnica del manager, aveva costruito con Profiti un rapporto speciale anche sul lato umano. Anche per questo ma non solo per questo ora la Calabria si appresta a rendere omaggio a Profiti, che indubbiamente ha lasciato la sua fortissima impronta sul percorso di risanamento della sanità calabrese, al punto che gli addetti ai lavori l’hanno definito il commissario “ombra”, sicuramente la “mente” maggiormente ascoltata da Occhiuto.
Per questo il dopo Profiti, al di là del dolore che la sua scomparsa si porta dietro, apre un periodo di incognite per il futuro della sanità calabrese, considerando anche il “curriculum” del prof catanzarese, pieno di incarichi apicali nelle sanità del Lazio e della Liguria, già presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, e quindi forte di relazioni anche romane robustissime: un supermanager, appunto. Per il presidente Occhiuto dunque – sostengono diversi analisti – si apre una partita molto delicata, che riguarda la governance della sanità calabrese.
Fonti della Cittadella riferiscono che era in atto, su input sempre di Occhiuto, una profonda rivisitazione degli assetti dirigenziali del settore, una rivisitazione che sarebbe passata dalla futura nomina dell’attuale dg del Dipartimento Tutela della Salute Iole Fantozzi quale secondo sub commissario, in modo da colmare il “vulnus” creato dal pasticcio e dal mancato insediamento dell’alto ufficiale dei carabinieri Maurizio Bortoletti, con lo stesso Profiti che sarebbe andato a dirigere l’assessorato alla Cittadella. Ovviamente retroscena, scenari, che però spiegano plasticamente la complessità del lavoro che Occhiuto e la sua “squadra” stavano impostando. In più, a rendere la partita ancora più delicata, con la scomparsa di Profiti ritorna prepotentemente a galla il tema del ruolo (e anche del futuro) di “Azienda Zero”, l’ente di governance fortemente voluto da Occciuto per centralizzare al massimo i più importanti servizi sanitari e improntarli così alla massima efficienza ed efficacia.
Dopo una falsa partenza e nel pieno delle permanenti critiche del Tavolo Adduce su mission e quadro normativo dell’ente, Profiti negli ultimi mesi ha dato una forte accelerata ad “Azienda zero”, approvandone l’atto aziendale e il bilancio e reclutando il primo contingente di personale, e fissando un cronoprogramma per la piena operatività dei “Azienda Zero” dall’1 gennaio 2024: ma da fare c’è ancora tanto (giusto per dare un’idea, solo la pianta organica prevede oltre 200 unità, e oggi ce ne sono una dozzina) e ora il vuoto gestionale potrebbe di nuovo rallentare il varo di un organismo strategico per la sanità del futuro. (a. c.)
x
x