BRUXELLES La discussione sui fondi del Recovery «spesso è viziata da ideologismi, da partigianeria, perché a me interessa che le risorse rimangano sui territori, che poi è lo strumento per realizzare le opere. Sia il Pnrr o un altro mi interessa di meno, perché non si tratta di tagli, si tratta di rimodulazione». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto parlando con la stampa a Bruxelles. «Nella mia attività di presidente della Regione, faccio a volte delle rimodulazioni tra più strumenti di programmazione – ha affermato – il governatore della Calabria -. Molto spesso molte iniziative europee finanziate per il Por 2014-2020, vengono rimodulate sul 2021-2027. Forse bisognerebbe intervenire meglio sul rafforzamento della capacità amministrativa, perché molte volte queste rimodulazioni riguardano la spesa dei comuni e molti comuni, soprattutto quelli del Sud, in condizioni di dissesto» hanno difficoltà a «progettare e poi realizzare lavori».
«La mia idea è che però le risorse si debbano mantenere sugli stessi territori – ha affermato Occhiuto -. Se un comune è strutturalmente incapace di provvedere a un investimento, allora forse quelle risorse possono andare ad un altro comune più performante. Oppure alla regione, che ha forse una struttura tecnica amministrativa più utile a rendere quelle risorse elegibbili alla spesa nei tempi previsti».
«Io sono impegnato non solo con Ryanair, ma con più vettori, in un piano di rilancio del sistema aeroportuale della Calabria. Governo la regione, quindi mi occupo di affrontare i problemi, non di questioni e politiche, e ho rispetto del mio Governo col quale ho un ottimo rapporto. Dico però che se ci sono operatori che stanno sul mercato, anche con una posizione dominante come Ryanair, bisogna prenderne coscienza ed è sempre difficile per le amministrazioni pubbliche limitare le regole del mercato. A volte non è nemmeno giusto». Ha poi detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, interpellato in merito ai tagli annunciati da Ryanair e in particolare se sia preoccupato per i collegamenti del proprio territorio.
«Il problema della migrazione non si giudica solo riguardando alla quantità dei flussi, ma si giudica soprattutto e si risolve, si affronta, guardando alla qualità dei modelli di integrazione. Forse, e tutti in Europa, siamo un po’ in ritardo anche in ordine alla necessità di ragionare su come integrare quanti scappano dalla fame dalla guerra. Ciascuno di noi scapperebbe dalla fame e dalla guerra se avesse la fame e la guerra davanti casa». Occhiuto ha poi parlato del fenomeno degli sbarchi. Sui migranti «si discute poco sulla necessità di un modello di integrazione che consenta di considerare, per esempio, che 100.000 migranti all’anno in un paese di 60 milioni di abitanti non sono molti – ha spiegato -. Sono troppi perché non c’è un modello di integrazione: spesso questi migranti vengono ghettizzati in periferia, dove ci sono fenomeni di microcriminalità o affollano le stazioni della metropolitana». «L’Europa non dovrebbe considerare l’immigrazione solo un problema delle regioni di frontiera, come purtroppo spesso sembra. Ciascuno però, deve assumersi le sue responsabilità – ha sottolineato Occhiuto -. Io ho l’onore di governare una regione che si è sempre dimostrata solidale, accogliendo moltissimi migranti e forse perché governa una regione che ha patito in passato il dramma della emigrazione».
Occhiuto tra ieri e oggi a Bruxelles ha incontrato, tra gli altri, i commissari europei Janez Lenarcic (gestione delle crisi) ed Elisa Ferreira (coesione e riforme) e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Occhiuto ha infine fatto un bilancio della due giorni di missione a Bruxelles con riferimento alla Calabria: «E’ stata – ha detto il governatore – una missione intensa, tanti incontri con la presidente Metsola, con il commissario Lenarcic e oggi con la commissaria Ferreira. E tanti altri incontri. Spesso le Regioni, soprattutto le Regioni del Sud che hanno più bisogno dell’Europa hanno un atteggiamento un po’ distratto nei confronti dell’Europa, invece dall’Europa noi abbiamo le risorse per le politiche di sviluppo: l’Europa scrive le regole per spendere queste risorse, quindi ho ritenuto necessario continuare un rapporto con le istituzioni europee che è iniziato appena mi sono insediato. Molto utile l’incontro con il presidente Metsola e con i commissari. I temi sono stati quelli che riguardano specificatamente la mia regione, quindi quelli legati all’uso produttivo delle risorse dell’Unione europea, all’ambiente e alla mitigazione del rischio idrogeologico. Abbiamo discusso con Lenarcic di un progetto che abbiamo lanciato in Calabria ed è diventato un progetto pilota, che ha consentito di ridurre drasticamente gli incendi utilizzando i droni». Occhiuto ha aggiunto: «E poi ho voluto rappresentare ai vertici europei un argomento che ho proposto come coordinatore della Commissione Intermediterranea che è quello della Macroregione mediterranea. Le Regioni mediterranee sono regioni di frontiera che condividono gli stessi problemi e le stesse opportunità. Gli stessi problemi: a esempio a causa dei cambiamenti climatici sono interessati da desertificazione e siccità, che meritano di essere affrontate in una logica di insieme. Affrontano poi anche il tema dei flussi migratori: dare la possibilità a queste Regioni di affrontarli, attraverso una strategia comune, significa dare maggiore opportunità all’Europa di affrontare un fenomeno con cui dovremo convivere nei prossimi anni. Ma le Regioni mediterranee possono anche dare all’Europa grandi opportunità perché – e lo vediamo in Calabria con il porto di Gioia Tauro – il Mediterraneo è il luogo in cui si stanno concentrando la maggior parte degli scambi commerciali, quindi il Mediterraneo sta diventando sempre più importante per l’Europa, e credo – ha concluso Occhiuto – che una Macroregione del Mediterraneo possa essere utile a sviluppare politiche europee capaci di ridurre i problemi e massimizzare le opportunità».
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