LAMEZIA TERME «In pochi giorni, oggi ancora un’ennesima morte sul lavoro a Lamezia. Non basta più solo il cordoglio, non bastano più i comunicati. Le morti sul lavoro non sono solo fatalità, ma hanno anche delle responsabilità, da accertare certo, ma è un dato di fatto che partendo il più delle volte dallo stato di bisogno delle persone, taluni speculano sulla sicurezza, rendendosi responsabili della vita delle lavoratrici e lavoratori, e in Paese civile tutto ciò è intollerabile». È quanto afferma il segretario regionale della Cgil, Angelo Sposato, in un post pubblicato sui social. «Questo non è modo di fare impresa – scrive – mettere in pericolo i lavoratori per il profitto significa farlo in piena consapevolezza. Serve un’azione radicale non solo dell’ispettorato del lavoro ma anche di tutte le forze dell’ordine perché quando si mette così in pericolo la vita delle persone è un problema anche di sicurezza pubblica. Chiederemo a tutte le prefetture calabresi di allertare le procure per un’azione a tappeto sui temi della sicurezza e della salute in Calabria. Ed anche il sistema imprenditoriale calabrese, a tutti i livelli, è necessario prenda le misure idonee per fermare questa spirale di infortuni mortali che negli ultimi mesi è fuori controllo. Si è creata una cultura del liberi tutti che mette a repentaglio la vita delle persone e questo è molto grave. Il Governo, anziché ridurre le tutele sulla sicurezza, deve intervenire con norme immediate ed incisive».
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