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Parco eolico Salinella, Gasparini: «Sarà operativo entro l’inizio del 2024»

L’annuncio del presidente dell’azienda pesarese “Renco”. L’impianto che è costato 32 milioni di euro produrrà a regime 35 GWh/anno

Pubblicato il: 19/09/2023 – 9:17
Parco eolico Salinella, Gasparini: «Sarà operativo entro l’inizio del 2024»

CATANZARO «Entro inizio 2024 il parco eolico Salinella denominato “Petronà-WP1” sarà completato ed operativo». Ad annunciarlo Giovanni Gasparini, presidente Renco, azienda pesarese che ha ricevuto l’appalto da parte della Società Salinella Eolico (di cui Renco è socio) per la realizzazione di un nuovo parco eolico autorizzato dalla Regione Calabria nella provincia di Catanzaro, tra i comuni di Petronà e Belcastro. Il parco, una volta completato, disporrà di 6 turbine eoliche, modello Vestas V-126 con un diametro del rotore pari a 126 metri e un’altezza massima, comprese le pale, di 180 metri. L’impianto che è costato 32 milioni di euro produrrà a regime 35 GWh/anno determinando una riduzione dell’inquinamento di circa 20.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Renco è un’azienda pesarese, fondata da Rinaldo Gasparini nel 1979 per realizzare opere di ingegneria e costruzioni nel settore oil and gas. Fin dagli esordi Renco ha lavorato all’estero realizzando progetti in ogni parte del mondo. Nel corso degli anni i vertici aziendali hanno compreso la necessità di modificare il core business dell’azienda per focalizzarsi su impianti più green, come l’idrogeno, il fotovoltaico, l’eolico portando la competenza e know how acquisito negli anni all’estero questa volta in Italia
«Il parco eolico Salinella – ha continuato Gasparini – rappresenta la perfetta sintesi della nostra attuale strategia basata sulla sostenibilità e le energie alternative. Oltretutto realizzare un’opera dal così grande valore in Italia per noi che abbiamo sempre lavorato all’estero è un punto d’orgoglio. Non per niente nei prossimi due anni investiremo oltre 100 milioni di euro nel nostro Paese. E’ una grande sfida, ne siamo consapevoli, ma siamo certi che la sapremo affrontare».
Il progetto “Petronà-WP1” in realtà parte da lontano, nel 2010 quando Renco presenta alla Regione Calabria istanza di Autorizzazione Unica per la costruzione dell’impianto che riceverà ufficialmente il via libera solo 12 anni dopo, nel 2022.
«Ad inizio 2024  – ha sottolineato il Presidente Renco  – il parco sarà pronto e funzionante. Sarà un impianto all’avanguardia, efficiente e con un impatto ambientale ridotto. Oggi le energie alternative rivestono un ruolo cruciale per l’Italia in diversi aspetti. Innanzitutto, contribuiscono significativamente alla diversificazione delle fonti energetiche, riducendo la dipendenza da combustibili fossili importati, aumentando la sicurezza energetica del paese. Inoltre, promuovono la sostenibilità ambientale, riducendo le emissioni di gas serra e l’inquinamento atmosferico, migliorando la qualità dell’aria e la salute pubblica. Le energie rinnovabili, come il solare e l’eolico, creano nuove opportunità economiche, stimolando l’innovazione e la creazione di posti di lavoro nel settore delle tecnologie verdi. Infine, l’investimento nelle energie alternative contribuisce a posizionare l’Italia al centro della transizione energetica globale, consentendo di conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dagli accordi internazionali. In sintesi – ha concluso – le energie alternative sono un pilastro fondamentale per un futuro sostenibile, economicamente prospero e ambientalmente responsabile per l’Italia».

La storia

Renco viene fondata da Rinaldo Gasparini nel 1979. Il fondatore, ex dipendente dell’allora Snamprogetti, decide di mettersi in proprio e iniziare con l’attività di ingegneria e costruzioni nel mondo oil and gas, dando a Renco una forte vocazione per l’estero sin dalla sua nascita. A seguito della scomparsa di Rinaldo, nel 2012, suo figlio Giovanni diventa Presidente dell’azienda, affiancato dall’Amministratore Delegato, Giovanni Rubini.

La svolta

Arriva negli anni novanta, quando viene elaborata la strategia imprenditoriale che contraddistingue Renco: l’idea è quella di reinvestire in loco i proventi delle attività di engineering e costruzioni, inizialmente sviluppando complessi direzionali o alberghieri, che poi non venivano venduti ma messi a reddito, principalmente servendo le stesse compagnie oil/gas clienti dell’attività operativa. Poiché si investiva in luoghi remoti (ad esempio Armenia, Kazakistan e Congo) si era presentata la necessità di creare anche una impresa di costruzioni che realizzasse gli immobili, e una che si occupasse di gestione alberghiera, in quanto non esistevano ancora imprese qualificate operanti in quegli Stati. Questa strategia ha diversi vantaggi: innanzitutto elimina il rischio intrinseco dell’attività di costruzioni di avere dei ricavi incerti ed instabili nel tempo, in quanto l’attività di asset management è molto più sicura e prevedibile. In secondo luogo, ha permesso a Renco di crescere e radicarsi nei territori in cui era presente, creando partnership durature con istituzioni, comunità, enti locali. Questo ultimo aspetto ha un riflesso intrinsecamente sostenibile, in quanto ha permesso di creare delle imprese locali che abitano i territori e non li depredano.

Renco per il sociale

Per vivere in armonia con le comunità locali Renco ha sviluppato progetti sociali nei paesi in cui è presente, (il sito della fondazione che se ne occupa è www.rencofoundation.org) non limitandosi a delle donazioni in denaro (circa 5mln di euro) ma costruendo scuole ed ospedali.  La Renco Foundation è una manifestazione dei continui impegni sociali di Renco che è parte integrante del modo in cui viene condotta l’attività dell’azienda. Gli investimenti più significativi sono diretti ad aiutare le popolazioni con cui Renco lavora, alcune delle quali vivono in paesi ancora in via di sviluppo, che non hanno accesso a beni o servizi per soddisfare i loro bisogni primari. In questi anni gli interventi hanno riguardato Zanzibar (un ospedale per la maternità e un progetto per diffondere la cura della salute), Albania (due case a famiglie che avevano perso la loro a causa del terremoto), Armenia (supporto all’orfanotrofio Madre Teresa di Calcutta), Congo (una clinica ostetricia) e Mozambico (una scuola).

Renco per la sostenibilità

Poco prima del Covid Renco ha deciso di modificare la sua strategia: la transizione energetica ha infatti cambiato radicalmente il mercato dell’azienda, da sempre impegnata nel settore energy, offrendo nuove opportunità e nuovi obiettivi. Renco ha deciso quindi di modificare i suoi obiettivi per focalizzarsi su impianti più green, comeidrogeno,fotovoltaicoeeolico, continuandoperòalavorarenelmondodelgas(ancora necessario per la transizione energetica, come dimostrato dalla recente guerra in Ucraina). Infine, Renco ha deciso di ritornare con forza in Italia con l’obiettivo di realizzare progetti di energia alternativa utili al Paese. Tutto questo si traduce in un grande impegno nella sostenibilità, la quale non deve essere una cosa appiccicata in modo posticcio all’organizzazione, ma è necessario che la strategia dell’impresa sia intrinsecamente sostenibile.

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