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l’intervista

Baiardo: «Non è vero che volevo ricattare i Berlusconi»

L’ex gelataio: «La foto con i Graviano non esiste. Giletti? Mi ha voltato le spalle»

Pubblicato il: 02/10/2023 – 15:56
Baiardo: «Non è vero che volevo ricattare i Berlusconi»

FIRENZE «Questa fotografia non esiste. Con Giletti si era parlato se c’erano eventuali foto con i Graviano», «ma i Graviano non hanno mai voluto farsi fotografare». E ancora, «è vero che ho incontrato Paolo Berlusconi», per «un aiuto economico ad aprire una gelateria. C’era un rapporto di amicizia con la famiglia Berlusconi» ma «in quei periodi il Cavaliere era inavvicinabile», «non sono riuscito a parlargli. Non è vero che volevo ricattare i Berlusconi. Paolo si è avvalso della facoltà di non rispondere», ma «se l’avessi minacciato mi avrebbe sicuramente denunciato». Così Salvatore Baiardo – oggi vi raccontiamo gli incroci calabresi dell’inchiesta della Procura di Firenze che lo vede tra gli indagati – parlando con Affaritaliani.it. «Io ho parlato degli incontri – sottolinea l’ex gelataio di Omegna, amico dei fratelli Graviano – così come ne ha parlato lo stesso Graviano nelle ultime deposizioni nel processo sulla ‘ndrangheta stragista. Queste cose sono avvenute a Milano, non sul lago d’Orta come dicono i giornalisti. Ma di cosa parlassero non lo so, io li accompagnavo, poi se Graviano mi diceva che parlavano di certe cose… lo diceva lui».
Secondo l’ex gelataio «nelle tre puntate in cui c’è stato Baiardo, e nelle interviste esterne con il Baiardo il programma “Non è l’Arena” ha fatto visualizzazioni mai fatte, e uno share della madonna – aggiunge -. Non mi sento responsabile della chiusura di “Non è l’Arena“. Perché Giletti mi ha voltato le spalle? Perché io non sono più voluto stare al suo gioco. Il motivo per cui ho parlato delle foto non posso dirlo, ma qualcuno capisce sicuramente perché non sono più stato al gioco di Giletti e non sono più andato nella sua trasmissione».
Per Baiardo con la morte di Matteo Messina Denaro «uscirà qualcosa sui misteri che ancora ruotano attorno alle stragi e alla trattativa Stato-mafia. Però usciranno a metà dicembre, quando pubblicherò il mio libro. È anche agli atti che io abbia conosciuto Messina Denaro. Poi ci sono altre cose che non sono agli atti e che ho messo nel libro». «Io ho solo detto chi vedevo, non vedevo, facevo, non facevo in quegli anni – conclude -. Chi se lo immaginava che raccontare oggi cose accadute nel 1989-1990 potesse suscitare un simile polverone. Non avevo interesse a raccontarlo prima, l’ho fatto quando me l’hanno chiesto, nel 2012-13». (Ansa)

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