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Pif incontra gli studenti di Cosenza: «Smitizziamo le mafie e non perdiamo il sorriso» – VIDEO

Il regista e autore televisivo è ospite di Music For Change. «Vi racconto dell’intercettazione di un mafioso siciliano»

Pubblicato il: 05/10/2023 – 18:07
Pif incontra gli studenti di Cosenza: «Smitizziamo le mafie e non perdiamo il sorriso» – VIDEO

COSENZA “…Che Dio perdona a tutti” è il titolo del libro scritto da Pierfrancesco Diliberto, in arte “Pif“. Il regista e autore televisivo, questa mattina, è stato ospite di Music For Change, organizzato dall’Associazione Musica Contro Le Mafie a Cosenza. «Se c’è un pentimento, Dio dovrebbe perdonare. Non ho la fortuna di essere credente, quindi faccio fatica. Però sì, Dio, se è come ci hanno raccontato, dovrebbe avere più pazienza di noi umani», dice Pif ai nostri microfoni con riferimento a chi è partecipe dell’associazione mafiosa, a chi si macchia anche di orribili crimini. L’autore del film “La mafia uccide solo d’estate“, vincitore di due David di Donatello, è riuscito a raccontare Cosa Nostra attraverso un racconto a tratti paradossale, ironico ma estremamente vero. Oggi, una nuova esperienza: dinanzi gli studenti cosentini in attesa di conoscere dal vivo Pif e ascoltare i suoi racconti.

«Il boss che ha paura della manifestazione in ricordo di Falcone»

«Dobbiamo smitizzare le mafie. Perché comunque la mafia ha qualcosa di mitologico. È proprio un cambiamento culturale» e Pif cita una intercettazione telefonica «di un mafioso a Palermo che è molto incazzato con una sua amica perché la figlia, di questa sua amica, voleva andare a una manifestazione in ricordo di Giovanni Falcone. Ecco questo ti fa capire quanto questo mafioso non avesse paura di una retata della polizia o di un indagine della magistratura, ma di una manifestazione organizzata dalla scuola per ricordare Giovanni Falcone, quindi è la prova che questa cosa che facciamo qui oggi a Cosenza non è una perdita di tempo». Qual è la prima cosa che dirà a questi ragazzi? Che la mafia è un problema anche loro. Bisogna viverla come un problema da affrontare, ma non deve penalizzare la nostra vita ed è fondamentale non perdere il sorriso, altrimenti è un ulteriore favore che facciamo alla ‘ndrangheta, alla mafia». (f.b.)

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