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La vicenda

Tegola Juve, Fagioli indagato per scommesse su piattaforme illegali

Il calciatore è stato già interrogato dalla procura federale Figc. Rischia fino a 3 anni di squalifica

Pubblicato il: 11/10/2023 – 12:55
Tegola Juve, Fagioli indagato per scommesse su piattaforme illegali

TORINO La procura federale della Figc ha già interrogato il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli. Il 22enne bianconero è indagato dalla procura di Torino nell’ambito di un’inchiesta sulle scommesse su piattaforme online illegali.
Secondo La Stampa, che ha dato notizia dell’indagine in corso, «gli investigatori della squadra mobile hanno scandagliato gli accessi, incrociato dati e transazioni, analizzato nomi e nickname. Individuato, oltre al gruppo accusato di gestire le piattaforme, anche gli utenti. Tra cui ci sarebbe anche il giovane calciatore juventino» ora iscritto nel registro degli indagati con gli altri presunti scommettitori. Al vaglio degli inquirenti anche su cosa avrebbe scommesso.
Del procedimento della magistratura a carico del centrocampista juventino è a conoscenza anche la procura della Federcalcio. «La segnalazione, infatti, è stata inoltrata proprio dai legali del calciatore lo scorso 30 agosto. Aperto un fascicolo e acquisiti i primi atti, l’organo presieduto dal procuratore Giuseppe Chiné segue attentamente l’evolversi della vicenda», si legge sul quotidiano.

Cosa rischia Fagioli

Fagioli rischia come minimo tre anni di squalifica, secondo quanto previsto dalla giustizia sportiva.
L’articolo 24 del codice di giustizia sportiva infatti vieta «ai soggetti dell’ordinamento federale, ai dirigenti, ai soci e ai tesserati delle società appartenenti al settore professionistico di effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa».
Quindi l’art. 24 del Cgs, prosegue evidenziando che «la violazione del divieto comporta per i soggetti dell’ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.000,00».

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