Bimba scomparsa a Firenze, in azione i cacciatori di Calabria
Lo speciale nucleo dei carabinieri svolgerà un’attività di ricerca nella zona dove è svanita la piccola Kata

FIRENZE Lo squadrone cacciatori dei Carabinieri è arrivato stamani all’ex Astor, l’hotel dismesso di via Maragliano, alla periferia di Firenze, dove il 10 giugno scorso è scomparsa la piccola Kata, 5 anni. Lo speciale reparto dell’Arma, solitamente impegnato in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata, svolgerà un’attività di ricerca in tutto lo stabile.
Il lavoro dello squadrone cacciatori dei carabinieri nell ‘ex hotel Astor a Firenze, dove vivere Kata, secondo quanto appreso andrà avanti per giorni. Il sopralluogo del reparto di élite dell’Arma è stato disposto dalla procura di Firenze, che indaga sulla scomparsa di Kata, alla ricerca di tracce della bambina che nell’ex hotel, occupato abusivamente da numerose famiglie, vivendo con la madre e il fratello.
Il padre ancora detenuto
Non ha obbedì all’obbligo di firma a cui doveva sottostare da quando, poche ore dopo la scomparsa di sua figlia, il giudice gli aveva accordato la scarcerazione. Così il padre di Kata, la bimba di 5 anni scomparsa il 10 giugno scorso dall’ex hotel Astor dove viveva con la madre e il fratellino, da ieri sera è di nuovo detenuto. I carabinieri hanno notificato all’uomo, Miguel Angel Romero Chiclo, un aggravamento delle misura cautelare disposta dalla corte d’appello.
Secondo quanto spiega La Nazione dando la notizia, il padre della piccola scomparsa avrebbe accumulato una serie di inadempienze all’obbligo di firma che hanno spinto i giudici a revocargli la ‘fiducia’: per quattro volte, negli ultimi tempi, non si sarebbe presentato in caserma. L’uomo, quando è scomparsa la figlia, era in carcere per le accuse di furto e uso di carte di credito rubate.
Secondo quanto spiega uno degli avvocati dei genitori di Kata, Filippo Zanasi, la motivazione dell’arresto del padre della bambina «è da individuarsi nella mancata presentazione di Miguel presso la caserma dei carabinieri in due sole occasioni”, mentre in altre “due si è presentato in ritardo. Tuttavia siamo fiduciosi di chiarire quanto prima che tale condotta non è stata attuata per sottrarsi all’obbligo bensì per le ragioni che rappresenteremo puntualmente alla magistratura». «L’arresto – specifica poi l’altro Sharon Matteoni, legale della mamma di Kata – non ha nulla a che vedere con l’indagine che riguarda la scomparsa della bambina».