A CHIARE LETTERE | Il ritorno di Falcomatà e le “distorsioni” della Legge Severino
L’annullamento della condanna del sindaco di Reggio nella rubrica di Antonio Cantisani. Ecco la puntata andata in onda dopo il tg delle 14,20

LAMEZIA TERME L’annullamento della condanna di Giuseppe Falcomatà per abuso d’ufficio con il suo contestuale rientro alla guida del Comune di Reggio Calabria e con i suoi effetti al centro della rubrica settimanale “A chiare lettere”, a cura di Antonio Cantisani, l’approfondimento de “L’altro Corriere Tv” andato in onda oggi dopo il tg delle 14,20. «La vicenda come è facilmente intuibile – si evidenzia “A chiare lettere” – ha diversi significati politici. Il primo riguarda la città di Reggio Calabria, che dopo due anni di sospensione delle istituzioni democratiche ora torna a essere guidata da un sindaco eletto dal popolo, considerazione che ovviamente prescinde da valutazioni partitiche: questo ovviamente secondo noi è un dato da accogliere positivamente, perché è abbastanza evidente che amministrazioni guidate da facenti funzioni, per quanto bravi, illuminati e apprezzati, sono sempre una distorsione». Poi c’è tutto il discorso che ruota attorno alla figura del reato di abuso d’ufficio e della legge Severino: in generale «forse è il momento davvero se non di cancellarlo quanto meno di definire meglio il reato di abuso di ufficio e di eliminare, o quantomeno ridurre al massimo l’applicazione della legge Severino limitandola magari ai casi più estremi come mafia o corruzione. Perché la legge Severino spesso ha prodotto effetti disastrosi che finiscono con il ricadere soprattutto sui cittadini».