Sono numerose le novità introdotte dal decreto, che dovrà essere convertito in legge dal Senato entro il prossimo 18 novembre, e approvato dalla Camera con 171 voti a favore e 113 contrari: dal coordinamento delle risorse del Fsc e del Pnrr al Piano strategico per le aree interne. «Si prevede – si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno – una Cabina di regia a Palazzo Chigi per lo sviluppo delle aree interne, presieduta dal ministro per gli Affari europei, con il compito di approvare il “Piano strategico nazionale delle aree interne” (Psnai). Alla Cabina compete anche di monitorare l’utilizzo delle risorse finanziarie. Viene introdotto lo strumento dell'”Accordo per la coesione”, in sostituzione dei “Piani di sviluppo e coesione” per attuare gli interventi finanziati con il Fondo. E si dà la possibilità di finanziare gli interventi e le linee d’azione strategiche inserite negli “accordi per la coesione”, stipulati con amministrazioni centrali, Regioni e Province autonome, anche con altre risorse disponibili come i fondi europei e le risorse destinate ad interventi complementari».
Il provvedimento ispirato dal ministro Raffaele Fitto interviene, poi, sulla disciplina dei Contratti istituzionali di sviluppo (Cis). «Da un lato, prevede di limitare la stipula dei Cis esclusivamente per realizzare interventi finanziati con le risorse del “Fondo per lo sviluppo e la coesione” di valore complessivo non inferiore a 200 milioni di euro e di valore unitario non inferiore alle soglie di rilevanza europea, come indicate nel nuovo codice dei contratti pubblici. E, dall’altro, la riformulazione della normativa sui poteri sostitutivi in capo al Governo in caso di inerzia o inadempimento delle amministrazioni pubbliche responsabili degli interventi».
«Dal 2024 la Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno (Zes unica) comprenderà Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna e sostituirà le Zes attuali. E anche su questo si prevede una Cabina di regia Zes alla Presidenza del Consiglio. Un portale web garantirà la conoscenza dei benefici riconosciuti alle imprese. Per quanto riguarda i migranti, si estende da 6 a 18 mesi il limite massimo di permanenza nei Centri per il rimpatrio (CPR) degli stranieri in attesa di espulsione. Gli hotspot e i CPR vengono aggiunti all’elenco delle opere di difesa e sicurezza nazionale. E si stabilisce che le opere destinate alla difesa militare non siano soggette all’accertamento di conformità alle previsioni urbanistiche né al rilascio di titolo».
«Il provvedimento rappresenta un importante risultato, a conferma di quanto il Mezzogiorno d’Italia sia una priorità del Governo» dice il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. «Nel dibattito parlamentare – rimarca Fitto – abbiamo più volte ascoltato esponenti dell’opposizione criticare i provvedimenti adottati perché, a loro dire, rallenterebbero i processi e rischierebbero di scoraggiare gli investimenti. Ma questa è esattamente la situazione attuale che il Governo in- vece intende ribaltare. In particolare viene assicurato il maggior coordina- mento tra le risorse europee e nazionali della coesione e quelle del Pnrr, e rafforzata l’efficienza dell’uso delle risorse del Fondo sviluppo e coesione attraverso la conclusione di accordi tra il governo e le amministrazioni locali, tra l’altro già avviati nelle scorse settimane con le regioni Liguria e Marche, e che proseguiranno con ogni sin- gola regione, con una definizione ben precisa degli interventi previsti in base ad un cronoprogramma concordato», ha proseguito il ministro. «Così come viene rafforzata la capacità amministrativa di regioni ed enti locali attraverso l’assunzione, per la prima volta a tempo indeterminato, di 2.200 funzionari utilizzando le risorse messe a disposizione dal programma europeo Capcoe. I risvolti geopolitici più attuali inoltre rimettono il Sud e i suoi territori in una posizione di centralità nel Mediterraneo. Per questo abbiamo lavorato, anche attraverso un serio confronto con la Commissione Europea, per la creazione della Zes Unica del Mezzogiorno, allo scopo di riconoscere eguali chance di sviluppo a tutte le imprese insediate nel Sud, o che in esso volessero insediarsi, estendendo le medesime semplificazioni e prevedendo il medesimo credito d’imposta per investimenti riconosciuto alle imprese operanti nel territorio delle otto Zes».
Le attuali Strutture di supporto degli otto Commissari ZES – spiega il ministero capitanato da Fitto – continueranno a svolgere le proprie attività fino a quando non sarà pienamente operativa la Struttura di missione, evitando in tal modo ogni interruzione relativamente alle attività in corso». «Una grande macroarea europea viene riconosciuta come zona economica speciale – prosegue il ministro – con norme che danno certezza normativa e temporale ad imprese e lavoratori all’interno di un’unica Zes del Sud. Tutto ciò non può che giovare all’intero Mezzogiorno in un’ottica di rilancio dell’area decisivo per il paese, all’interno di una strategia e visione di lungo termine che renda strutturale la crescita, e renda il Sud polo attrattivo per investimenti importanti, in grado di assicurare sviluppo e occupazione rafforzando così la competitività del Sud e dell’intero Paese».
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