CATANZARO Campagna acquisti, annunci, ministri ed esponenti di governo in visita in lungo e in largo nei territori. Nel centrodestra incomincia a spirare forte il vento delle Europee, e non solo, e la Calabria non sfugge a queste dinamiche che da Roma si proiettano sui territori. Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – più Forza Italia e Lega, per la verità, almeno per il momento – in questi ultimi giorni danno l’impressione di aver iniziato una “prova muscolare” finalizzata ad acquisire le migliori posizioni in vista di un 2024 che si preannuncia estremamente denso di appuntamenti e dunque “caldo”, tra il voto per l’Europarlamento e alcune Amministrative particolarmente importanti, e in Calabria, in aggiunta, il tagliando di metà legislatura alla Regione. Schermaglie, qualche colpo basso e anche qualche dispetto, tensioni, anche in loco, tra gli alleati di governo nella Capitale e in Calabria: nessun osservatore politico ovviamente vede un rischio di tenuta delle coalizioni, a Roma come qui, ma è indubbio che siano in atto le prime “grandi manovre” con vista sulla prossima primavera. Al momento, a lanciarsi messaggi sono essenzialmente Lega e Forza Italia, che in questi giorni proprio in Calabria stanno dando e daranno vita a una sorta di “botta e risposta” su chi la dice e la fa più rumorosa. La Lega ha ingaggiato da Forza Italia il consigliere regionale Giuseppe Mattiani, ed è un dato di un certo rilievo, perché comunque modifica – non si sa se li altera – i numeri a Palazzo Campanella (il gruppo del Carroccio sale a 5 consiglieri con tre presidenze di Commissione, Forza Italia scende a 6 consiglieri con due presidenze di Commissione). Leggenda racconta che in casa azzurra l’operazione Mattiani – ritenuto sempre un “battitore libero” all’interno di Forza Italia – non sarebbe stata presa benissimo, comprensibilmente, e qualcuno avrebbe pure auspicato provvedimenti drastici nei confronti di Mattiani, ma al momento tutto sembra confinato in un limbo, in modo da non creare inutili lacerazioni. Del resto, la partita da giocare è molto più ampia di quella regionale, e i rapporti tra Occhiuto, sempre più in asse con il coordinatore nazionale azzurro Antonio Tajani, e il leader della Lega Matteo Salvini sono ferrei, e sicuramente il governatore calabrese avrà “raccomandato” i suoi di tenere i nervi saldi. Meno buoni – effettivamente – sono i rapporti tra Occhiuto e il ministro dell’autonomia differenziata Roberto Calderoli ma qui la dialettica, che pure ha indubbi risvolti politici, è legata anche al ruolo istituzionale del governatore, e all’esigenza, per lui prioritaria, di difendere gli interessi della Calabria.
In ogni caso, l‘operazione Mattiani è un messaggio che il Carroccio lancia a tutta la coalizione e soprattutto a Forza Italia, tanto è vero che per ufficializzare il passaggio del consigliere regionale domani scenderà in Calabria lo stesso Salvini insieme al sottosegretario Claudio Durigon, il regista dell'”acquisto” reggino. E un altro messaggio, dal sapore muscolare, è anche l’agenda di Salvini, che farà tappa al porto di Gioia Tauro e soprattutto incontrerà una novantina di sindaci della fascia ionica calabrese per la Statale 106. Con questo dispiegamento di forze diversi analisti in queste ore stanno mettendo in relazione, per converso, la rutilante visita del ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, uno dei leader di Forza Italia, e la sua giornata reggina culminata nell’annuncio del ritorno in riva allo Stretto della Scuola della pubblica amministrazione che troverà sede in una struttura dell’Università Mediterranea. «Una risposta alla Lega», si azzarda a dire qualche osservatore che conosce bene le dinamiche del centrodestra. Possibile. Intanto il plenipotenziario azzurro sul territorio Francesco Cannizzaro, vicecapogruppo di Fi alla Camera, ha radunato attorno a Zangrillo e attorno sé tutto lo stato maggiore del partito di Forza Italia a Reggio, compreso Mimmo Giannetta, e big del partito regionale come il capogruppo a Palazzo Campanella Michele Comito, molto vicino al coordinatore regionale e presidente della Commissione Bilancio della Camera Peppe Mangialavori, segno di una Forza Italia che si vuole presentare unita nel nome di Occhiuto e che non si ritiene scalfita da alcuna defezione come può essere quella di Mattiani. Sullo sfondo di tutto questo “movimento” ci sono anche le elezioni comunali a Reggio Calabria, al momento in programma nel 2025 ma è meglio prepararsi per tempo. Perché non si sa mai. Insomma, è già febbre elettorale, a quanto sembra: e ancora non si è mossa, almeno ancora non si è mossa con l’artiglieria pesante, Fratelli d’Italia della premier Giorgia Meloni. E allora quando FdI si muoverà, lì sì che sarà tutta un’altra storia. (a. cant.)
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