ROMA Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella partecipa, a Roma, all’assemblea invernale di Confagricoltura dal titolo “Agricoltori, protagonisti del futuro ambiente, territorio, impresa: gli attrezzi della Costituzione”. L’appuntamento, all’Auditorium Parco della Musica si è aperto con la relazione del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Un lungo intervento, il suo, su temi relativi al lavoro, alla libertà d’impresa, alla tutela dell’ambiente e della biodiversità «la bussola per l’attività nelle nostre imprese». Ai lavori ha preso parte anche Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria che – ai nostri microfoni – plaude alla proposta di Giansanti. «Serve una maggiore attenzione da parte dell’Europa. Ecco perché dobbiamo riportare al centro l’agricoltura, garantire redditività alle nostre imprese: solo così possiamo parlare di un’agricoltura virtuosa, un settore – come diceva il Presidente Mattarella – che ha garantito la nutrizione al Paese durante il periodo della pandemia». Gli imprenditori agricoli sono pronti a fare la loro parte? «Noi ci siamo, svolgiamo il nostro lavoro con assoluta serietà, dedizione e competenza, abbiamo bisogno di regole che ci tutelino». Statti cita il ministro Tajani, intervenuto all’assemblea romana. «La Bce deve assolutamente rivedere la propria politica, non si può pensare di lasciare i tassi invariati, bisogna immediatamente pensare ad una riduzione perché solo così l’agricoltura italiana può continuare ad essere competitiva. Occorrono investimenti, infrastrutture e l’unico modo per renderle concrete è avere accesso al credito». Serve un supporto degli istituti di credito? «Il sistema bancario ci deve supportare però a costi competitivi. Come Confagricoltura abbiamo proposta una riforma che consenta di ristrutturare i debiti delle imprese agricole con un ammortamento a medio e lungo termine. In Calabria ne abbiamo parlato con il presidente della Regione Roberto Occhiuto che si è disponibile ad accogliere le nostre istanze». Il sostegno delle banche è fondamentale anche per migliorare ulteriormente i numeri dell’export? «I nostri prodotti all’estero vengono apprezzati forse più che in Italia – dice Statti – ci riconoscono anche un valore aggiunto, ma per competere sui grandi mercati abbiamo bisogno di regole e di un sistema bancario che sia davvero disponibile anche ad investire in agricoltura». (f.b)
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