LAMEZIA TERME Il no al disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata come manifesto politico e come “collante” politico. I sindaci di centrosinistra dei grandi Comuni della Calabria riprendono l’azione unitaria che avevano avviato nei mesi scorsi e lo fanno a partire da domani: appuntamento a Catanzaro, al Complesso Monumentale del San Giovanni, saranno insieme i sindaci di Catanzaro Nicola Fiorita, padrone di casa e promotore dell’incontro, di Cosenza Franz Caruso, di Crotone Vincenzo Voce e di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, tutti a confronto con l’ospite illustre della giornata, il sindaco di Bari Andrea De Caro, presidente dell’Anci, l’associazione che raggruppa i Comuni di tutt’Italia. Secondo diversi analisti è difficile non vedere un significato anche politico in questa iniziativa, che sembra rientrare nel solco delle diverse “battaglie” che i sindaci dei capoluoghi negli ultimi tempi hanno imbastito dando vita a più di un “braccio di ferro” con il governatore Roberto Occhiuto e con la sua maggioranza di centrodestra alla Regione. Dalla depurazione allo start della nuova Authority ambientale, dall’acqua alla presidenza dell’Anci Calabria, finita in mano azzurra con la guida di Rosaria Succurro, esponente di Forza Italia molto vicina allo stesso Occhiuto, i primi cittadini di centrosinistra dei quattro capoluoghi di provincia hanno spesso alzato la voce con forti note congiunte. La novità rispetto a queste vicende è la presenza di Falcomatà, rientrato in sella a Palazzo San Giorgio dopo la sospensione per il “caso Miramare”, ma in sua vece finora a Fiorita, Caruso e Voce si era espresso Paolo Brunetti suo facente funzione. Insomma, cambia poco.
Voci unitarie e mosse sincronizzate, quelle dei quattro primi cittadini, al punto da far parlare più di un osservatore politico dell’embrione di un vero e proprio “partito dei sindaci” o almeno di un movimento politico politico che fa leva sui grandi numeri delle città che amministrano (leggi qui). O anche di una sorta di centrosinistra “parallelo”, legato a un’area politica ben definita ma oltre i partiti che compongono la coalizione. Del resto, si tratta di sindaci che hanno rapporti non sempre facili con il centrosinistra “ufficiale”, come confermano la mossa di Fiorita che a Catanzaro governa con un’area di centrodestra a fronte di un Pd diviso verticalmente, o le difficoltà di queste ore di Falcomatà nel formare una nuova Giunta tra i niet degli alleati. Un centrosinistra “parallelo” a quello che invece stanno cercando di costruire, nell’ottica del campo largo, il Pd a guida Nicola Irto, il Movimento 5 Stelle a guida Anna Laura Orrico e Sinistra Italiana, che – riferiscono fonti qualificate – hanno avviato le prime interlocuzioni in vista delle sfide elettorali del 2024 e presto potrebbero insediare un vero e proprio tavolo regionale. Si tratterà di capire se questi due mondi sono destinati a incrociarsi e intrecciarsi. (a. cant.)
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