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Sanità

«Gli ospedali dell’Asp di Cosenza non funzionano»

Non c’è dubbio: l’Ospedale civile di Cosenza è, già di per sé, attraversato da sue proprie criticità, ulteriormente aggravate da una opaca conduzione gestionale, tale da collocarlo, nel report di …

Pubblicato il: 13/12/2023 – 13:41
di Giuseppe Mazzuca*
«Gli ospedali dell’Asp di Cosenza non funzionano»

Non c’è dubbio: l’Ospedale civile di Cosenza è, già di per sé, attraversato da sue proprie criticità, ulteriormente aggravate da una opaca conduzione gestionale, tale da collocarlo, nel report di Agenas, all’ultimo posto nella classifica nazionale. E, tuttavia, anche, altri fattori esterni contribuiscono ad acuire una condizione, che è, ormai, prossima al collasso. Nella provincia di Cosenza, la rete ospedaliera territoriale fa acqua da tutte le parti. Gli ospedali spoke non assolvono alla loro funzione. Scaricando sull’Annunziata una mole di utenza, impossibile a essere adeguatamente gestita. Il Pronto soccorso dell’Annunziata è diventato una sorta di campo di battaglia, sul quale confluisce, scriteriatamente, tutta l’emergenza-urgenza del territorio provinciale, determinandone una ingravescente paralisi. Il pronto soccorso dell’Ospedale di Cosenza non può essere considerato come un porto di mare, dove scaricare la “qualunque”. Perché così facendo se ne compromette, irreparabilmente, la funzione, ponendo, fra l’altro, a repentaglio la vita di tutti quei pazienti, che versano in effettive condizioni di urgenza-emergenza. La situazione non è più tollerabile, soprattutto, perché persiste nella noncurante inerzia di chi, invece, istituzionalmente, dovrebbe metterci rimedio.  Il direttore generale dell’Asp di Cosenza non può continuare a far finta di non vedere e di non sentire. Gli Ospedali sottoposti alla sua giurisdizione non funzionano. Occorre prenderne atto e occorre assumere ogni utile iniziativa. La rete ospedaliera territoriale deve essere potenziata.  E, invece, fino a oggi, è stata lasciata marcire in una condizione di desolante inefficienza.  Non bastano i pomposi proclami per travestirsi da ottimo manager. C’è bisogno di fatti e di atti consequenziali. Sia gli uni che gli altri, attualmente, latitano. E così accade di vedere una fila di ambulanze, provenienti dalla provincia, in attesa di “scaricare” al Pronto soccorso di Cosenza.  Basta, la situazione ha superato il limite di guardia. Che fine ha fatto la tanta strombazzata riorganizzazione della rete ospedaliera? In quale polveroso cassetto si è inabissata? Quali sono gli interessi confliggenti che ne impediscono il varo?  E, attenzione: l’allarmante recrudescenza dei contagi Covid rischia, sul serio, di trasformarsi, nella situazione data, in una miscela esplosiva.  Con la vita umana nessuno può permettersi il lusso di fare il gioco delle 3 carte. E, allora, il Direttore generale dell’ASP di Cosenza, di concerto con il suo Commissario ad acta, hanno l’obbligo di correre immediatamente ai ripari.  Vengano archiviate le parate propagandistiche e si producano, invece, azioni consequenziali e proficue. Non c’è nemmeno un minuto da perdere. Perché, poi, davanti ai disastri colposi, i responsabili saranno inchiodati, senza pietà, davanti alle loro scellerate responsabilità.

*presidente del Consiglio comunale di Cosenza

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